Il 3 ottobre il Soundscreen Film Festival di Ravenna si è concluso con la messa in musica del grande classico dell’horror Nosferatu di Murnau (1922) messo in musica dagli Earthset.
Per il gruppo si tratta di un nuovo progetto inedito, presentato per la prima volta proprio al Soundscreen Festival 2020, dopo il successo ottenuto con L’uomo meccanico.
Due parole sul festival
Il Soundscreen è un festival cinematografico di Ravenna che ha come protagonista la musica e la sua interconnessione con il cinema e le sue immagini. Suoni e visioni che si intrecciano sul palco all’interno di pellicole di generi diversi.
Il festival presenta vari eventi e concorsi (Concorso lungometraggi – Miglior film, Miglior regia e Premio speciale giuria e un Concorso Cortometraggi). Tra gli eventi principali si trovano incontri e appuntamenti sul cinema e la musica e soprattutto le sonorizzazioni dal vivo.
All’interno del Soundscreen si trova anche una rassegna di documentario d’autore: Per non morire di televisione.
Oltre a Nosferatu di Marnau, quest’anno è stato musicato dal vivo anche L’Inferno di Bertolini (1911), Vampyr di Dreyer (1932) e i cortometraggi: Meshes of the afternoon (1943) e At land di Maya Deren (1944); Arabesque di Germaine Dulac (1928) e Le Jetée di Chris Marker (1962).
Nosferatu
Nosferatu il vampiro è un film diretto da Friedrich Wilhelm Murnau in Germania nel 1922. Si tratta di un film muto che rappresenta una delle principali espressioni della storia del genere horror.
Ispiratosi al Dracula dello scrittore irlandese Bram Stoker, Murnau fu denunciato per violazione dei diritti d’autore. Perse la causa e fu costretto alla distruzione di tutte le copie, solo una è sopravvissuta fino ai giorni nostri. La denuncia portò anche al fallimento della casa cinematografica che produsse la pellicola.
Al film sono ricollegate anche varie teorie di psicanalisi e soprattutto leggende ambientate durante la produzione del film e legate all’attore protagonista Max Schreck. A proposito di tali racconti, nel 2000 il regista Elias Merhige ha girato L’ombra del vampiro con protagonista Willem Dafoe.
La sonorizzazione degli Earthset
Dopo L’uomo meccanico, il gruppo rock bolognese torna a cimentarsi nella sonorizzazione cinematografica con Nosferatu. Questa volta, gli Earthset si concentrano sul creare atmosfere cupe e spaventose che accompagnino le immagini spiazzanti di Murnau.
La musica inizia fin da subito a presagire eventi nefasti, con l’uso di suoni e note sinistre. Quasi senza dare spazio all’apparente serenità delle prime scene, gli accordi conducono con insistenza all’inevitabile arrivo di Nosferatu, generando suspense e ansia.
“Dove vai così di corsa? Nessuno può sfuggire al proprio destino”
Come in un’opera lirica, gli Earthset creano una sequenza musicale riservata alla comparsa del terribile vampiro. Lo spettatore, al sentire quelle note, sa che sta per arrivare il mostro. L’effetto di suspense è innegabile e accresce la tensione.
Le immagini si susseguono sospinte dal ritmo incalzante della sonorizzazione. La fusione tra immagini e suoni è ben riuscita, tanto da far dimenticare all’osservatore della presenza della band in sala. Il pubblico viene assorbito dalla rappresentazione e rapito da una colonna sonora che ne è parte integrante e sembra fuoriuscire dallo schermo stesso.
Anche questa volta gli Earthset hanno fatto centro. Il loro stile rende la loro produzione musicale adatta a questo genere di film. Anche in Nosferatu si ritrovano quei suoni striduli e metallici usati anche per la sonorizzazione de L’uomo meccanico, questa volta, però, piegati all’horror. La musica, come sempre, permette di aumentare l’emozione suscitata dalle immagini, in questo caso la paura. Gli Earthset, con i loro strumenti, sono capaci di ri-creare i battiti del cuore impazzito dei protagonisti e, allo stesso tempo, degli spettatori.
Uno spettacolo che vale la pena di essere visto, guardato, udito, vissuto.
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