Il cinema di Xavier Dolan – Matthias & Maxime

Matthias & Maxime, ottavo film di Xavier Dolan del 2019, girato un anno dopo La mia vita con John F. Donovan. In Italia l’opera diretta e interpretata dal giovane regista canadese sarebbe dovuta uscire il 23 Aprile 2020. Come tutti sappiamo, a causa della pandemia, il film è potuto uscire solo a giugno dello stesso anno e solo in alcuni cinema all’aperto.

Matthias & Maxime, scritto, diretto e interpretato da Xavier Dolan.
Una scena di Matthias & Maxime (2019).

Xavier Dolan continua a scrivere opere cinematografiche che, molte volte, hanno a che fare la propria esperienza di vita. Il regista, vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 2014 per Mommy e il Grand Prix nel 2016 per E’ solo la fine del mondo, continua quel percorso sentimentale, famigliare e personale iniziato nel 2009 con J’ai tué ma mère. Stavolta, con Matthias & Maxime, dove Dolan torna a vestire i panni di uno dei protagonisti, riprende i temi cari legati all’omosessualità e all’amicizia, raccontando una storia che, come lo stesso regista suggerisce, capita molto più spesso di quanto si creda. Quando capita è sicuramente una cosa meravigliosa ma inaspettata allo stesso tempo. Un banco di prova per capire chi si è realmente.

Matthias & Maxime – La trama

Matthias Ruiz e Maxime Leduc condividono una profonda amicizia che dura sin dall’infanzia. Il primo è un giovane avvocato proveniente da una famiglia benestante. Maxime, invece, dopo anni passati a lavorare al bar e a mantenere la madre alcolizzata e tossicodipendente, decide di mollare tutto per cercare fortuna in Australia. Due opposti che, nonostante le varie differenze di carattere e provenienza, continuano a rimanere legati da una reciproca e genuina fratellanza.

Una sera, a casa di amici, i due perdono una scommessa e perciò devono partecipare al cortometraggio di un’amica. Devono girare solo una scena, ma nella quale i due sono costretti a baciarsi. Se apparentemente la cosa non lascia strascichi in Maxime, Matthias invece viene coinvolto emotivamente in quello che è successo. Sentendo perdere l’interesse per la fidanzata e le certezze di prima, il ragazzo inizia a vedere l’amico di tutta una vita in maniera alquanto differente. Tuttavia la strada per la verità e per un certo equilibrio è tutt’altro che facile e Matthias e Maxime dovranno riconsiderare se stessi e il proprio essere prima di arrivare a una conclusione.

Conclusione che, come accenna il finale del film, è aperta e lasciata in sospeso e quindi ogni cosa è possibile o anche inattuabile. Non ci viene fornito tutto e Dolan lascia che sia il pubblico stesso a trovare, ma soprattutto a immaginare, un perfetto prosieguo che si adatti alla vicenda. Matthias & Maxime è un dramma che non si perde in un lieto fine rose e fiori ma, al contrario, parte da una realtà quanto più banale ci possa essere, l’amicizia fra due uomini, per approdare ad un capovolgimento che descrive appieno l’essere umano. L’uomo che, nonostante sia persuaso da convinzioni e idee fisse, arriva sempre ad un momento di rottura e tutte le certezze di prima crollano come castelli di sabbia.

Perciò, come dice Dolan, bisogna ricominciare d’accapo, ma soprattutto bisogna saper mettersi in gioco, riscoprirsi e saper ritrovare se stessi costantemente. Il regista racconta l’amicizia: la classica amicizia profonda e fraterna fra due uomini che si conoscono da molti anni e che ormai conoscono ogni cosa l’uno dell’altro. Non ci sono segreti. E se ce ne fossero? La domanda che fa di Matthias & Maxime un non banale film di formazione, un racconto in cui è importante capire innanzitutto chi siamo, prima di capire come funziona il mondo.

Con Xavier Dolan nella parte di Maxime e Gabriel D’Almeida Freitas nei panni di Matthias, il film è anche un bel dipinto sulla contemporaneità. Un affresco su come siano cambiate le amicizie, i rapporti fra persone dello stesso sesso e del sesso opposto. Con grande cura Dolan espone una società, descrive i party, i giochi fra amici. Soprattutto dipinge con attenzione l’amicizia fra due uomini che, al contrario di quanto si possa credere, è molto più intricata e con molte più regole di quella fra due donne.

Trailer di Matthias & Maxime (2019)

Ragazzi, come si sta bene fra noi, fra uomini! Ma perché non siamo nati tutti finocchi?

Gastone Moschin, alias l’architetto Rambaldo Melandri in Amici Miei (1975)

Le parole pronunciate dall’architetto Melandri in Amici Miei di Mario Monicelli, trovano riscontro anche in Matthias & Maxime. Nel film, oltre al personaggio della madre, che ritorna nei film di Dolan, è riportata in particolare la genuina e innata bellezza dei rapporti fra persone dello stesso sesso. Contemporaneamente, anche la sommessa ma presente diversità con la donna. Dolan fa riaffiorare in noi la spontanea e amena scelta di stare fra amici maschi. Scelta che, naturalmente è intercambiabile e visibile anche nella donna. Oltre a questo, il film riporta la necessità di guardarsi dentro, di poter cambiare. In più, quella omosessualità celata che si nasconde in ognuno di noi e in differente misura.

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