Hercules è tra i miei film preferiti. Non tra i miei Classici Disney preferiti, ma proprio tra i film in assoluto che apprezzo di più. Sarà che fa parte di quei film che hanno accompagnato la mia infanzia e che ho visto e rivisto un numero incalcolabile di volte. Uscito nel 1997 il film è diretto da John Musker e Ron Clements. 35° Classico Disney secondo il canone ufficiale è ispirato al mito di Eracle, o Ercole secondo la mitologia romana.
Nella mitologia classica Eracle è figlio di Zeus e di Alcmena, figlia del re di Micene. Era, la moglie di Zeus, fin da subito ha intenzione di sbarazzarsi del piccolo, ma il padre, con il supporto di Ermes, escogita uno stratagemma. Il messaggero degli dei porta il piccolo, di nascosto, a nutrirsi del latte di Era, la quale, quando il piccolo la morde sul seno, se ne accorge. Ormai il piccolo è però stato nutrito con il latte della dea diventando un invincibile eroe.
Il resto è cosa nota da ormai qualche millennio.
Ovviamente il riadattamento Disney presenta qualche piccola difformità con il classico greco: sia per semplificare l’intreccio narrativo che per essere più consono ad un pubblico di famiglie.
L’Hercules della Disney
È un giorno di festa in cima al Monte Olimpo. A Zeus e Era è noto un figlio, Ercole, che già da subito dimostra una forza sovraumana. Tutti gli dei sono invitati e si affaccia anche Ade, fratello di Zeus e dio dei morti, al quale le tre parche gli avevano comunicato che proprio il piccolo avrebbe intralciato i suoi piani di vendetta nei confronti dell’Olimpo.
Ade, di notte, invia i suoi fedeli e imbranati sgherri a rapire il giovane dio. Attraverso una pozione, che il neonato deve bere fino all’ultima goccia, hanno il compito di ucciderlo. Ma quest’ultima goccia non viene bevuta e Ercole perde solamente il dono dell’immortalità. Abbandonato lontano da casa sua, il piccolo viene trovato da una coppia di contadini senza figli, Anfitrione e Alcmene. Cresciuto come un loro figlio, Ercole cresce ignaro delle sue origini. Fino a quando sarà lo stesso Zeus a ritrovarlo.
Iniziano così le avventure dell’eroe con cui siamo cresciuti!
Hercules reinterpreta il mito greco con la giusta dose di leggerezza e ironia. Dai classici problemi di inserimento di un Ercole adolescente, ai suoi problemi con le ragazze, fino alle continua parodie dei costumi moderni inserite nel film, Hercules è il classico esempio di innovazione e adattamento che può dare nuova linfa anche a storie ormai sepolte nei millenni.
Tutto ciò è possibile grazie anche alla qualità dei personaggi che circondano il giovane eroe: dal satiro addestra eroi Filottete, doppiato nella versione originale da Danny DeVito, passando per Megara, l’unico personaggio femminile di rilievo, fino ad Ade, il vero e proprio perno del film doppiato da James Woods.
Ade è infatti il personaggio più interessante dell’intero film. Insieme ai suoi servitori Pena e Panico, regge anche la cosiddetta linea comica, oltre ad essere l’antagonista dell’eroe. Ovviamente il tutto volge a suo sfavore, come vuole la migliore tradizione Disney.
E per finire dobbiamo parlare delle musiche di Alan Menken. Protagoniste della colonna sonora sono le Muse che accompagnano la narrazione con i loro canti ispirati al gospel. Da Zero to Hero a Go to Distance, cantata da Filottete quando accetta di insegnare al giovane Ercole, il padre di molte colonne sonore Disney ha consegnato nuove canzoni nell’immaginario di molti giovani eroi degli anni ‘90.
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