Seder Masochism – Un musical irriverente per tornare a credere

Al festival Visioni Fantastiche è stato presentato, all’interno del Concorso Internazionale Lungometraggi 18+, il film Seder Masochism. Una pellicola animata del 2018 girata dalla regista americana Nina Paley.

Descrizione dell’opera

Il film si presenta come un musical sulla storia biblica della liberazione del popolo ebraico. Tutto inizia durante il Seder di Pesach ovvero durante la cena che si celebra tutti gli anni per ricordare la fuga del popolo ebraico dall’Egitto. La regista, attraverso la figura di Gesù che partecipa al Seder, spiega esattamente come avviene la celebrazione. Cosa bisogna mangiare e come il cibo viene disposto nel piatto. Quali preghiere vanno recitate e in che ordine. E infine i canti.

Durante la cena le preghiere fanno riferimento alle varie fasi della storia della liberazione del popolo ebraico e, per ognuna di essi, bisogna versare una goccia di vino. Alla fine del Seder ogni partecipante deve aver bevuto 4, o 5 a seconda delle tradizioni, calici.

Il musical è composto da vari personaggi. Mentre Gesù spiega e partecipa al Seder. Una capretta discute con una figura maschile avvolta tra le nuvole: Dio. Nel frattempo, dalle parole di Gesù si sviluppa la vicenda di Mosè.

Mentre si susseguono le immagini della storia del popolo ebraico in Egitto, i vari personaggi, come in ogni musical, cantano. Le canzoni sono di vari generi ma tutte risalenti al secolo scorso e quasi nessuna religiosa. I generi vanno dal country al rock fino alla disco dance e creano un forte senso straniante rispetto alle immagini e alla vicenda narrata.

Gli intenti

Oltre all’intento straniante c’è una forte componente ironica che culmina nella scena in cui il faraone decide di dare a Mosè il permesso per lasciare l’Egitto dopo che Dio ha ucciso i primo geniti egizi. Il faraone canta I Will Survive di Gloria Gaynor. In particolare i versi Go on now, go, walk out the door. Just turn around now ‘Cause you’re not welcome anymore. Ovvero adesso vai, vai fuori dalla porta, fai marcia indietro adesso perchè non sei più il benvenuto. L’esplosività di Gloria Gaynor dalla bocca del faraone davanti a Mosè, è qualcosa che fa saltare dalla sedia per le risate e fa comprendere, tutto in una volta, il significato del film.

La regista vuole mettere in evidenza, con una buona dose di irriverenza, la futilità della storia biblica. Per lei il Seder, il racconto della liberazione degli ebrei, è puro masochismo. Effettivamente se pensiamo ai film sulla storia di Mosè, essa è sempre rappresentata come una grande impresa. Ma Nina Paley ci fa vedere come, in realtà, sia la storia di un Dio violento e assassino seguito da un profeta masochista e ridicolo.

Dopo aver fatto soffrire dieci terribili piaghe agli Egizi, che hanno perso il loro bestiame, i loro coltivi, le loro case e i loro figli, gli ebrei si ritrovano per 40 anni nel deserto. L’unico aiuto che arriva da Dio è la manna dal cielo che, come mette in evidenza il film, fa pure un po’ schifo. Arrivati in Palestina dovranno lottare fino a oggi per mantenere le loro terre. La regista inserisce immagini della guerra Sirio-Palestinese nel suo musical proprio per aumentare questo senso di futilità. Dopo tante sofferenze imposte non solo al nemico ma anche al suo stesso popolo, Dio cosa ha dato agli ebrei? Cosa celebrano esattamente durante il Seder?

Seder Masochism continua mostrando la nascita dei tre monoteismi. Essi, a partire proprio dal giudaismo, hanno annientato i culti precedenti legati alla madre terra. Hanno distrutto la figura femminile ed eliminato ogni traccia del suo potere naturale di fecondità ed equilibrio. Gli stessi Egizi credevano in divinità femminili e, per questo, Dio ha deciso di punirli.

Nina Paley mette in mostra, con straziante evidenza, la nascita del patriarcato. Rappresenta come l’uomo, attraverso il monoteismo, sia stato in grado di rilegare la donna a una figura secondaria. Lo stesso Mosè proibisce ai suoi compagni di pregare le dee femminili della natura e della terra. La donna non è più simbolo di fertilità quanto, semmai, un vaso vuoto sottomesso a Dio come la Vergine Maria.

Per tutto il film, si alternano alle scene della vicenda degli ebrei, scene di una bellissima e armoniosa Madre Natura che si muove sullo schermo, seguendo il ritmo delle canzoni. Essa è rappresentata con grandissima grazia ed eleganza nell’atto di procreare, ma anche di dare linfa vitale alla terra e al cielo. E, alla fine del film, lei è la risposta al masochismo biblico. Davanti a tre religioni maschili che da secoli causano guerre e morte, la regista propone di tornare a credere nelle donne.

In un periodo in cui si parla tanto di femminismo ma nel mondo ci identifichiamo ancora tutti come cristiani, islamici o ebrei, è arrivato il momento di accorgersi del masochismo insito nei tre monoteismi e di annientarlo. Riportando la figura femminile al suo antico posto: alla pari del sole, divinità maschile.

Inoltre Nina Paley sembra anche insinuare che ormai Dio sia diventato il denaro. Infatti la figura con la quale conversa la capretta durante il film si trasforma in un dollaro americano. Sul quale, effettivamente, compare una sorta di rappresentazione di Dio. Si compie così l’unione che ha finito di distruggere la parità nel mondo: quella tra patriarcato e capitalismo. Un’unione che ormai ha condotto il mondo agli sgoccioli da un punto di vista ambientale e sociale e a cui si può far fronte solo riscoprendo l’amore e il rispetto per la dee della terra.

La colonna sonora di Seder Masochism

La colonna sonora è estremamente varia. Inizia con un’armoniosa melodia su voce femminile che accompagna i movimenti di Madre Natura sullo schermo.

Si passa poi a canzoni religiose o gospel come Go down Moses di Louis Armstrong. E si arriva a una serie di testi sessisti del rock degli anni ’60, ’70 e ’80. Come Helter Skelter dei Beatles o I Used to Love Her dei Guns n Roses.

Altre musiche utilizzate, come si è detto, sono quelle della grandi voci femminili della disco dance. Da Gloria Gaynor alle Pointer Sisters con You Gotta Believe.

Infine, la regista termina il racconto con una canzone tradizionale del Seder di Pesach: Chad Gadya. La canzone è del tutto simile a Alla fiera dell’est di Branduardi solo che, anzichè il topo, l’animale ad essere mangiato dal gatto è un capretto. Nella tradizione ebraica, questo canto viene usato per mettere in mostra l’effimerità delle cose umane e naturali sulle quali Dio ha sempre potere supremo. La regista la usa, invece, per mostrare la violenza di Dio e l’insensatezza di una religione basata sulla sopraffazione.

L’animazione

Ciò che più colpisce del film è la tecnica, o meglio, le tecniche d’animazione usate. Alcuni personaggi sono disegnati in digitale e si muovono sullo schermo in modo fluido, anche se privo di profondità.

Altri sono ricavati da fotografie di statue antiche che ritraggono dee femminili. La regista riesce a farle muovere e, soprattutto, ballare sulle note del musical.

L’animazione finale del Chad Gadya è invece realizzata animando dei ricami in modo molto innovativo e originale.

I vari elementi animati contribuiscono alla realizzazione del significato complessivo dell’opera. Dalla madre terra che si riempie di stelle e si trasforma in cielo, alla comparsa di arbusti di forma fallica che piano piano iniziano a dominare il paesaggio, man mano che la religione patriarcale sopprime i culti di Madre Natura. Ma anche lo stesso volto di Dio che, al dissiparsi delle nuvole, si scopre essere un dollaro americano o le bellissime animazioni iniziali delle 10 piaghe d’Egitto che sono raccontate come in una pittura murale.

Conclusioni su Seder Masochism

Seder Masochism è un film carichissimo. Un film sul quale si potrebbe parlare per ore e scrivere per pagine e pagine. Ma, dal momento che la regista carica vari dei suoi lavori a libero accesso in tutto il mondo nell’Internet Archive, nessuna descrizione potrà mai essere più efficace che la visione stessa.

La decisione di trasmettere Seder Masochism al festival per le scuole Visioni Fantastiche è stata sicuramente azzardata perchè molti genitori non sarebbero d’accordo con il punto di vista della regista ma costituisce un passo avanti verso un modello di educazione libero dagli schemi imposti da una società bigotta e scorretta.

Il film è sempre disponibile in lingua originale al link https://archive.org/details/sedermasochism e visibile sottotitolato su MYmovies in occasione di Visioni Fantastiche fino al 15 novembre.

Leggi anche: Cortometraggi per le scuole – il concorso 9+ di Visioni Fantastiche.

Commenti

Una risposta a “Seder Masochism – Un musical irriverente per tornare a credere”

  1. Avatar Grifagno
    Grifagno

    Ottima recensione, generatrice di curiosità e grazie anche per l’immissione del link per poterlo vedere !!

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