Tutti i nati negli anni ’90 conoscono Fantasia 2000, 38° classico della Disney che fonde la maestria dell’animazione con la magia di brani di musica classica, cambiando stile d’animazione a seconda della soundtrack. Nonostante il risultato di questa binomio sia un riuscito lungometraggio di 8 episodi scollegati fra loro, l’opera al momento della sua uscita non ebbe il successo sperato, venendo stroncata dalla critica e ignorata dal pubblico.
Fantasia 2000 – Il peso dell’eredità
Sequel dell’omonimo film del 1940, Fantasia 2000 è un progetto che venne portato avanti in gran parte da Roy Disney, nipote del celebre Walt, colui che ideò il primo Fantasia e che soffrì così tanto del suo insuccesso da accantonare l’idea di rendere la pellicola un’opera in continuo mutamento, aggiungendo ed eliminando i singoli episodi a seconda dell’occasione. In seguito Fantasia venne rivalutato dalla critica, divenendo il simbolo dell’avanguardia e della sperimentazione nel campo dell’animazione occidentale, introducendo il concetto per la quale i cartoni animati sono ben più di uno strumento d’intrattenimento.
In quest’ottica Roy Disney iniziò la produzione di un sequel, con l’intento di realizzare il sogno dello zio e dare nuova linfa alla casa produttrice che in quegli anni non stava attraversando un bel periodo. Consapevoli di non potersi limitare ad una “nuova” versione del precedente capitolo, l’obiettivo di Roy e della sua squadra era quello di mostrare l’evoluzione che l’animazione aveva avuto in quegli anni, facendo un grande uso del CGI assieme alle tradizionali tecniche d’animazione. Oltre all’elaborazione di 7 episodi inediti, per mantenere il collegamento con il primo Fantasia venne inserito l’episodio L’Apprendista Stregone ed altri iconici momenti quali la stretta di mano fra Topolino ed il maestro Stokowski.
Tenendo anche in conto che Fantasia era stata accusato di essere un prodotto per soli intellettuali, Fantasia 2000 venne privato di alcuni episodi al fine di ridurre il tempo di proiezione per non stancare il pubblico. Nonostante tutti gli accorgimenti del caso, Fantasia 2000 non riuscì a reggere il confronto con il suo predecessore, considerato una vera e propria pietra miliare nel cinema d’animazione. Esattamente come per il primo capitolo, il film non ottenne il successo sperato, e anche se in seguito è stato rivalutato, si cancellò la possibilità di un sequel come aveva immaginato Roy Disney.
Fantasia 2000 – L’Olimpo dell’animazione
“Quello che vedrete sullo schermo è la raffigurazione delle svariate immagini astratte che potrebbero attraversare la vostra mente se ascoltaste questa musica in una sala da concerto”. È in questo modo che si viene introdotti in Fantasia 2000, utilizzando le parole con cui Deems Taylor introduce il precedente capitolo. Mentre ascoltiamo queste parole la camera vaga nello spazio mostrando numerosi schermi con altrettante sequenze che convergono tutte in un unico punto, creando così un luogo metafisico dove dalla musica dell’orchestra lì presente si generano immagini in movimento. Dopo una sequenza dagli accesi colori e dallo stile minimal sulle note della Quinta sinfonia di Beethoven, vi è una breve introduzione al “concerto filmato“, spiegando allo spettatore l’idea da cui ha origine Fantasia.
Una delle principali differenze che caratterizzano Fantasia 2000 dal suo predecessore consiste proprio nel ritmo veloce con cui si passa da un episodio all’altro, utilizzando diversi attori noti al grande pubblico con lo scopo di mantenere alta l’attenzione ed evitando così un taglio documentaristico dell’opera. Gli 8 episodi inediti (eccetto uno) vengono quindi presentati ognuno da un personaggio diverso, che il più delle volte non si limita ad introdurre il successivo cortometraggio ma realizza una breve gag introduttiva. Gli episodi si differenziano fra loro per lo stile musicale e per lo stile d’animazione, dando maggior attenzione prima ad un aspetto e poi ad un altro: indimenticabili le sequenze di Rapsodia in blu dove fra i vari protagonisti troviamo anche la caricatura del critico John Culhane (presente anche in Le avventure di Bianca e Bernie), oppure la sequenza de L’Uccello di Fuoco, posta a conclusione del film e che sfrutta il sempre verde tema della rinascita, dando sfoggio dell’abilità degli animatori Disney di unire l’immagine in CGI con il disegno a mano.
E se nel primo Fantasia abbiamo una intera sequenza dedicata esclusivamente a Topolino, questa volta a fare le veci della banda Disney sono Paperino e Paperina, che nelle vesti di aiutanti di Noè e sulle note di Pomp and Circumstance, segnano la loro nomina a personaggi al pari di Mickey Mouse.
Nonostante alla sua uscita non sia stato apprezzato come merita, Fantasia 2000 si conferma tutt’oggi come un grande film d’animazione, che merita apprezzamento non solo per la potenza delle immagini e dei brani musicali ma soprattutto per l’idea con il quale è stato concepito.
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