Dinosauri – Preistorica avventura animata contro l’estinzione

Classico Disney del 2000 diretto da Eric Leighton e Ralph Zondag, Dinosauri (Dinosaur) alla sua uscita è stato un successo straordinario. Il cinema era stato colto da un’improvvisa voglia di dinosauri, sin dal primo Jurassic Park. Il romanzo di Michael Crichton e così anche il cult di Steven Spielberg alla fine degli anni Ottanta lanciarono la febbre per il giurassico. Da quel momento ogni bambino aveva nella sua stanza almeno una riproduzione perfetta di un dinosauro: specialmente di un T-Rex.

Dinosauri, 39° classico Disney del 2000.
Dinosauri (Dinosaur), classico Disney del 2000.

Prima ancora del successo di Jurassic Park -successo che, stando agli ultimi capitoli della serie, dura ancora adesso- da citare è il film del 1988 Alla ricerca della Valle Incantata (The Land Before Time) prodotta dalla Amblin Entertainement, e quindi sempre da Spielberg.

Il 39° classico Disney, che non vuole essere da meno, segue quella medesima celebrità e diciamo pure moda trasformandola in un film d’animazione per bambini ma allo stesso tempo in un film d’avanguardia. Per questo motivo è il primo cartone animato, assieme a Fantasia 2000, ad aver impiegato un animazione fatta al computer che è, ancora oggi, considerata rivoluzionaria. Assieme ai personaggi computerizzati, Dinosauri impiega anche sfondi ripresi dal vero, girati nel Parco Nazionale di Canaima in Venezuela.

Dinosauri (2000) – La trama

Aladar, un iguanodonte orfano che è stato adottato da una famiglia di lemuri, abbandona la loro terra devastata dalle meteoriti e dalla siccità. Assieme alla sua famiglia si mette in viaggio per raggiungere una nuova casa. La terra promessa che li attende è tuttavia lontana e il loro peregrinare è continuamente osteggiato da esseri non sempre amichevoli.

Dopo essere sfuggiti ad un attacco da parte dei velociraptor, Aladar e i lemuri incontrano altri esuli dinosauri che fanno la loro stessa strada. Capitanati da Bruton e Kron, i dinosauri si mettono in marcia verso i Terreni Cova, l’unico posto per loro ancora sicuro e intatto. Tuttavia, lungo la strada i carnotauri diventeranno il costante pericolo dal quale dovranno fuggire.

Una scena di Dinosauri con il piccolo Aladar.

La barca dell’apocalisse viaggia veloce, l’estinzione è prossima, eppure per questo gruppo eterogeneo ma affiatato di espatriati preistorici c’è ancora tempo per dimostrare l’unione di un branco e la loro forza. Il mito del dinosauro rivive in un classico animato dal sapore epico e, perché no, anche biblico.

Aladar, dinosauro nato e cresciuto in mezzo a dei lemuri, ricorda molto la storia di Mowgli de Il libro della Giungla e quella di Tarzan. I tre personaggi, uno proveniente dal romanzo di Rudyard Kipling (Mowgli) e l’altro (Tarzan) dal romanzo Tarzan delle scimmie di Edgar Rice Burroughs, sono tutti accomunati dallo stesso destino: o meglio dalla stessa nascita. Aladar, come Tarzan e Mowgli, cresce in un ambiente non connaturato con il proprio essere assieme ad altre forme di vita come lemuri, scimmie, pantere e orsi. Tutti è tre, però, si sentono parte di quell’ambiente e di quella razza, tanto da sentirsi parte di essa fino alla fine.

Oltre ad un filo romanzesco che lega l’avventura dell’iguanodonte agli altri due personaggi, in Dinosauri si capta una nuova interpretazione del vecchio testamento e del racconto di Mosè. Il dinosauro, infatti, abbandonato dalla propria famiglia e ritrovato e cresciuto da un’altra, si mette in cammino per quella tanto sperata terra promessa. In questo caso anche Aladar e Mosè sono in qualche modo legati. Anche il dinosauro, così come il Rav, si elevano a guida del loro popolo per raggiungere la meta e la salvezza.

Ma quindi chi è Aladar? Egli è un profugo, un emigrato che scappa dalla devastazione per una vita migliore. La connessione con la nostra attualità, ma anche con le grandi migrazioni precedenti, è prettamente collegata alla storia dell’uomo. Sin dagli albori della vita, dopo aver abbandonato la culla della civiltà, abbiamo vagato per il mondo in cerca di migliori opportunità e continueremo a farlo.

Dinosauri, inoltre, è un capolavoro dell’animazione che, ora più che mai, trova riscontri con la storia tutta del mondo e del genere umano. Il covid-19, così come il riscaldamento globale, non sono altro che un meteorite che, come allora, sta a sottolineare la lenta ma progressiva fine di un’epoca, quella dell’uomo, che, prima o poi, dovrà lasciare spazio ad altri esseri e a nuove ere.

Dinosauri (2000). Una scena del film.

Da menzionare sono gli attori, quelli americani, che doppiano il classico Disney. La voce del protagonista è quella di D. B. Sweeney, Ossie Davis presta la voce al lemure Yar mentre Joan Plowright è Baylene, l’anziano Brachiosauro.

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