Un milione di modi per morire nel West è la commedia para-demenziale scritta, diretta e interpretata da Seth McFarlane, già creatore de I Griffin e American Dad. Uscito nelle sale nel 2014, è il suo secondo lungometraggio da regista e autore dopo il successo di Ted nel 2012.
Ambientato nell’Arizona del 1882, il film racconta la storia di Albert Stark, interpretato proprio da Seth McFarlane. Albert è un allevatore di pecore che non si sente adatto alla vita della frontiera. Dopo essere stato lasciato dalla fidanzata per essersi rifiutato di scontrarsi a duello, decide di lasciare la città e andare a San Francisco.
Nel frattempo, Clinch Leatherwood, bandito interpretato dal glaciale Liam Neeson, mentre è intento a compiere i suoi crimini spedisce la moglie Anna e un suo uomo, Lewis, alla città di Old Stump, dove vive Albert. I due si presentano come fratelli, ma Lewis viene arrestato per aver ucciso un uomo durante una rissa. Nel caos generale Anna (Charlize Teron) si imbatte in Albert e tra i due nasce una reciproca simpatia, che lo spinge a rimandare la sua partenza.
Sarà il ritorno di Clinch a complicare ulteriormente i progetti e i sogni del povero pastore.
Un milione di modi per morire nel West è la parodia anti-epica di tutti quei film western che hanno appassionato milioni di spettatori. Con l’ironia tipica di Seth McFarlane, la frontiera viene raccontata con gli occhi della modernità come un luogo sporco, scarsamente igienico, disgustoso e mortalmente pericoloso. La patina di polverosa epicità che il cinema aveva regalato a quel periodo della storia viene soffiata via per svelare una realtà fatta di soprusi, malattie, estrema povertà e bigotteria.
D’altronde dall’umorismo tagliente e sopra le righe del padre de I Griffin non ci si poteva aspettare altro che questo. In due ore smonta i miti del Vecchio West, dove non esistono buoni o cattivi ma deboli o forti. Albert appartiene ai primi, e la sua mancanza di autostima non lo aiuta. Sarà proprio Anna a dargli il supporto giusto per cambiare vita.
L’umorismo non è l’unica peculiarità di Seth McFarlane presente nel film. Infatti, all’interno dell’arco narrativo della storia sono inserite canzoni e coreografie: un vero e proprio marchio di fabbrica. Dai Griffin all’orsetto di pezza dotato di vita propria, l’autore originario del Connecticut si diletta nella composizione di brani musicali. Arte apprezzata a tal punto che la canzone Everybody Needs A Best Friend scritta per il film d’esordio Ted è stata nominata agli Oscar come Miglior Canzone nel 2013.
Il difetto del film è il suo continuo perdersi nel cercare la gag, spesso gratuita: strategia che può funzionare in una serie animata con episodi da venti minuti l’uno, ma che può rivelarsi noiosa in un lungometraggio di più di 120 minuti.
Ad arricchire Un milione di modi per morire nel West, oltre la macabra antologia annunciata nel titolo, ci pensa un cast d’eccezione: Neil Patrick Harris, nel ruolo del rivale in amore di Albert, i già citati Charlize Teron e Liam Neeson, Ryan Reynolds, Christopher Lloyd, Jamie Foxx, Ewan McGregor e Bill Maher.
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