Nel 1996 Alejandro Amenábar fa il suo esordio alla regia di un lungometraggio con Tesis, film sospeso tra il trhiller e l’horror che gli vale un grande successo in Spagna, dove vince sette Premi Goya, la più alta onorificenza del cinema spagnolo: Miglior Film, Miglior Regista Esordiente, Miglior Sceneggiatura Originale, Miglior Attore Rivelazione, Miglior Produzione, Miglior Montaggio e Miglior Sonoro.
Un grande successo meritato per il film del regista cileno, fuggito con la famiglia in Spagna dopo la salita al potere di Pinochet. Tesis racconta la storia di Angela, una studentessa di scienze della comunicazione impegnata nella sua tesi sulla violenza negli audiovisivi.
Angela, interpretata da Ana Torrent, si rivolge al suo relatore per poter visionare i filmati più violenti in circolazione. Nonostante l’imbarazzo, il professore acconsente a darle una mane e si reca nella videoteca dell’università. Lì, recupera una cassetta nascosta, insieme ad altre, in una stanza segreta. La mattina dopo, Angela trova il professore morto per infarto in una sala proiezioni dell’ateneo. Turbata, ma allo stesso tempo incuriosita, Angela recupera la cassetta e la porta a casa di nascosto.
Uno studente del suo stesso corso, Chema, interpretato da Fele Martínez, capisce che Angela c’entra qualcosa con la morte del professore, avendogli chiesto il giorno prima informazioni su film violenti. Angela e Chema vedono quindi insieme la cassetta e scoprono che si tratta di uno snuff movie, cioè un filmato di inaudita violenza nel quale una ragazza viene torturata e uccisa. Non si tratta di un’opera di finzione, ma della ripresa di un crimine efferato.
La ragazza che si vede nel video è Vanessa, una studentessa del loro stesso corso sparita misteriosamente due anni prima. È l’inizio, per i due, di un inquietante viaggio nel violento sottobosco degli snuff movie.
Tesis trascina la spettatore nell’orribile e cruento mondo di chi uccide gli altri per farne un video e rivenderlo a caro prezzo. La realtà degli snuff movie è purtroppo concreta, e persino il direttore dell’Europol, nel 2012, ha espresso la sua preoccupazione su questo tipo di mercato. A fasi alterne, alcuni casi di cronaca fanno tornare questo tipo di aberrazioni visive all’attenzione dell’opinione pubblica ma rimangono tuttavia sconosciute ai più.
Alejandro Amenábar costruisce una pellicola tesa e ansiogena, che spinge una riflessione sulla morbosità dell’uomo. Gli snuff movie, infatti, rispondo alla perversa esigenza di alcuni di assistere ad episodi di inaudita violenza. Il gusto del macabro voyeurismo non è però relegato a pochi folli.
Tesis dimostra, infatti, come la morbosità sia una condizione comune a molti esseri umani. Sulla stessa fanno leva i mass media nel raccontare ossessivamente i più trucidi casi di cronaca. In una macabra rassegna quotidiana dell’orrore, i telespettatori, quasi assuefatti, si indignano e si disgustano nel quotidiano scorrere del loro ménage.
La riflessione portata avanti dal film si accompagna egregiamente con un cast di attori capaci, con le loro interpretazioni, di sviare in continuazione lo spettatore. Quest’ultimo è sballottato, come la protagonista, da un estremo all’altro: dal disgusto alla curiosità, dall’attrazione al rigetto e dalla fiducia alla paura.
La sempre maggiore facilità nel girare video non può che far aumentare la morbosità degli esseri umani, sempre a caccia di video sempre più arditi e scioccanti. Tra un video di gattini e il meteo.
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