Miracolo nella 34ª strada (Miracle on 34th Street), uscito nel 1994, è un remake dell’omonimo film del 1947. Diretto da Les Mayfield la pellicola è un commovente cult natalizio degno del suo predecessore. Col tempo si è aggiudicata un posto d’onore tra i film di Natale più famosi di sempre insieme a Una poltrona per due e Mamma ho perso l’aereo.
Miracolo nella 34ª strada – La trama (o come dovrebbe essere)
Dopo essere stato beccato ubriaco sul posto di lavoro, il Babbo Natale dei Magazzini Cole viene immediatamente licenziato e sostituito dal signor Kris Kringle. Quest’ultimo è per giunta colui che ha fatto la spia alla dirigente del magazzino, la signora Dorey Walker. Kringle, felice di essere stato assunto, inizia a spargere la voce di essere il vero Babbo Natale e tutti iniziano a credergli. Gli unici sani di mente sono i concorrenti dei Magazzini Cole che riescono a rinchiudere il vecchio in un ospedale psichiatrico, nel quale rimarrà fino alla fine dei suoi giorni.
Descritto così sembra un film di Bergman o uno schietto e grottesco classico della commedia all’italiana. Fortunatamente per i più piccini la trama è piuttosto diversa. Dopo un trattamento sanitario obbligatorio, infatti, il vecchio Kris è aiutato da Dorey e dal giovane avvocato Bryan Bedford. Questi, dopo un vero e proprio processo e grazie ad un ingegnoso escamotage, riesce a vincere la causa. Kringle è scagionato dal giudice. Per concludere in bellezza, Dorey e Bryan s’innamorano, si sposano e la piccola Susan ha finalmente un padre da amare.
L’escamotage usato dall’avvocato durante il processo, che è poi l’ultimo e disperato stratagemma che convince il giudice, è quello del dollaro e della famosa scritta che recita: “In God We Trust”. E infatti l’America, da grande e potente e nazione qual è, ha un enorme punto debole: ama le storie che finiscono per forza bene. Ma soprattutto ama le storie dove alla fine si può continuare a credere al dio denaro. La vittoria di Kris è un’ulteriore vittoria dell’America capitalista. Il vecchio che si spaccia a tutti i costi per Santa Claus, è in realtà il prototipo del capitalista prevaricatore. Egli passa sopra tutto e tutti pur di arrivare alla meta e al suo soddisfacimento personale. Fa persino la spia sul povero Babbo Natale il quale, per quattro soldi, cerca di tirare avanti in una società che non fa sconti.
Sebbene ci piacerebbe tanto imbastire una grande una lotta per i diritti di tutti i cittadini, dobbiamo parlare di Miracolo nella 34ª strada per quello che è realmente. Il film è infatti un simpatico e anche profondo film per famiglie che, nonostante tutto, ribadisce una cosa davvero importante: bisogna pur credere in qualcosa. E cosa c’è di meglio di un simpatico vecchietto con la barba e i baffi arricciati!? Insomma, sempre meglio che credere in un Dio che non si fa mai vedere ma che è comunque sempre lì a spiarti. Almeno Babbo Natale una volta all’anno porta doni. E nonostante tu sia stanco di tuo marito o di tua moglie, nonostante la crisi economica, nonostante i soliti politici e nonostante i cambiamenti climatici e il Covid, quei due giorni ti senti sempre l’essere più felice e buono di questo mondo.
Miracolo nella 34ª strada è perciò uno di quei film che riesce a metterti di buon’umore: anche solo per poco. L’opera in questione è inoltre celebre per essere una delle prime prove da attrice di Mara Wilson. L’attrice due anni più tardi si ritroverà a partecipare al fortunato film di Danny DeVito, Matilda 6 mitica. Poi c’è il grande Richard Attenborough, all’epoca già regista di pellicole di successo come Quell’ultimo ponte e Ghandi. Inoltre, Attenborough un anno prima aveva ottenuto una grande celebrità come attore, interpretando il simpatico miliardario John Hammond nel cult di Steven Spielberg, Jurassic Park. Lo stesso ruolo sarà poi ripreso dall’attore britannico nel secondo capitolo della serie sul parco di dinosauri.
Miracolo nella 34ª strada del 1947 ottenne tre premi Oscar per il migliore attore non protagonista, per il miglior soggetto e la miglior sceneggiatura non originale. Quello del 1994, nonostante i pochi premi vinti, resta dei due il più famoso e anche il più amato. Attenborough si aggiudicò il Saturn Awards per il migliore attore non protagonista e da quel momento la faccia di Babbo Natale è sempre stata la sua.
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