Vacanze di Natale (1983)

Vacanze di Natale – Il presunto archetipo del cinepanettone

Il 23 dicembre 1983 usciva nelle sale cinematografiche italiane Vacanze di Natale, un film divenuto nel corso degli anni un vero e proprio cult.

La suddetta opera, diretta dal compianto Carlo Vanzina, è una vera e propria cartina tornasole dell’Italia vacanziera degli anni ’80. Il figlio di Steno mette alla berlina il classismo, da sempre dilagante nella nostra società, servendosi di storie comico-romantiche che si intrecciano nella splendida cornice di Cortina d’Ampezzo.

C’è l’abbiente famiglia Covelli costituita dal padre Giovanni (Riccardo Garrone), un uomo annoiato dalle festività natalizie e dalla madre, interpretata da Rossella Coma, un’autentica parvenu. Abbiamo poi il giovane Roberto Covelli (Christian De Sica), il classico figlio di papà viziato e ipocondriaco che fa coppia con la bellissima e appariscente Samantha (Karina Huff). Infine c’è Luca (Marco Urbinati), un ragazzo arrogante e presuntuoso che trascura sistematicamente la fidanzata Serenella (Antonella Interlenghi).

In contrapposizione abbiamo la simpaticissima e ruspante famiglia Marchetti arrivata direttamente dalla Capitale, capitanata dal romanaro de Roma Arturo (Mario Brega), un premuroso padre di famiglia che ha portato in vacanza la moglie Erminia (Rossana Di Lorenzo), la suocera Costanza (Franca Scagnetti) e il figlio Mario (Claudio Amendola).

Chiudono il cerchio Billo (Jerry Calà), uno squattrinato pianista sciupafemmine e Ivana (Stefania Sandrelli), una donna annoiata dal marito (Guido Nicheli) che in passato aveva avuto una relazione con Billo.

Vacanze di Natale fotografa un periodo storico dominato da un benessere crescente che permetteva a due famiglie di diversa estrazione sociale di andare in villeggiatura nello stesso posto. Nonostante ciò il regista di Sapore di mare e Sotto il vestito niente mostra allo spettatore che il marxismo non cesserà mai di esistere.

Carlo Vanzina trae spunto dalla pellicola Vacanze d’inverno di Camillo Mastrocinque, del 1959, per realizzare una pregevole commedia all’italiana che è rimasta nell’immaginario collettivo di milioni di italiani.

Il film è uscito sull’onda del successo di Sapore di mare; anche in quest’ultimo si parlava di giovani alle prese con storie sentimentali ma la vicenda era ambientata in un’estate degli anni ’60.

Vacanze di Natale inoltre è impreziosito da una colonna sonora da brividi che annovera brani del calibro di Moonlight Shadow di Mike Oldfield, Amore disperato di Nada, Ancora di Eduardo De Crescenzo, Vita spericolata di Vasco Rossi, L’anno che verrà di Lucio Dalla, I like Chopin dei Gazebo, Maracaibo di Lu Colombo, Grazie Roma di Antonello Venditti e tanti altri.

Vacanze di Natale è considerato da molti come il capostipite del filone dei tanto vituperati cinepanettoni.

A differenza di quest’ultimi in cui si ricorre sovente a una comicità di grana grossa basata sul turpiloquio e su scene pecoreccie che talune volte sfociano nel trash, il film in questione riesce mirabilmente a non cadere mai nel cattivo gusto. Carlo Vanzina infatti riesce a trovare il giusto equilibrio tra comicità, romanticismo e critica sociale.

Consiglio dunque spassionatamente la visione di questo gioiellino del cinema italiano da vedere e rivedere che, in attesa “de levasse dalle palle sto viruse”, allieterà le vostre vacanze di Natale!

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