Correva l’anno 1970 quando nelle sale italiane uscì Le coppie, commedia ad episodi diretta da tre maestri del cinema italiano, Mario Monicelli, Vittorio De Sica e Alberto Sordi, e interpretata da un cast d’eccezione.
Il primo episodio intitolato Il frigorifero è diretto dal compianto Mario Monicelli e racconta le vicissitudini di un’indigente coppia sarda che cercherà disperatamente di trovare un modo per pagare l’ultima rata dell’amato elettrodomestico. Enzo Jannacci è esilarante nel caratterizzare questo marito naïf mentre l’intramontabile Monica Vitti è straordinaria nel calarsi nei panni di questa donna pronta a tutto pur di non farsi sopraffare dalla miseria.
Il regista di Amici Miei e L’armata Brancaleone mette alla berlina il consumismo dilagante di quegli anni servendosi dell’efficace arma dell’ironia. Pertinente a tal proposito risulta essere il seguente aforisma del celebre filosofo tedesco Erich Fromm: “Il capitalismo moderno necessita di uomini che senza difficoltà cooperino in vasto numero; che vogliano consumare sempre di più; i cui gusti siano standardizzati e possano essere facilmente previsti e influenzati”.
Nel secondo episodio de Le coppie, dal titolo La camera, Alberto Sordi racconta invece le disavventure di Giacinto, da lui stesso interpretato, ed Erminia (Rossana Di Lorenzo), una ruspante coppia di borgatari romani che deciderà di festeggiare l’anniversario in un lussuoso albergo situato sulla Costa Smeralda. Una volta giunti a destinazione però Giacinto ed Erminia verranno sistematicamente rifiutati dagli alberghi del posto a causa della loro differente estrazione sociale che li penalizzerà non poco in una realtà popolata da individui snob e altolocati.
Sordi e la Di Lorenzo sono sublimi nel dare vita a questa coppia di sempliciotti che al caviale preferisce le fettuccine. I due appariranno sei anni più tardi in un episodio de Il comune senso del pudore. Essi sono l’emblema stesso di un’Italia caciarona e genuina che non esiste più. Il regista di Fumo di Londra e Amore mio aiutami critica palesemente una società edonistica e superficiale che non accetta il diverso. Cosa intollerabile in quanto come asserì l’indimenticato scrittore italiano Tiziano Terzani: “Solo se riusciremo a vedere l’universo come un tutt’uno in cui ogni parte riflette la totalità e in cui la grande bellezza sta nella sua diversità, cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo“.
Ne Il leone infine Sordi e la Vitti, diretti da Vittorio De Sica, interpretano una coppia di adulteri che si ritroveranno ad essere bloccati nientepopodimeno che da un gigantesco leone scappato da un circo. Seguiranno alterchi memorabili in cui la premiata coppia Sordi & Vitti suggellerà tutta la sua alchimia. Il regista premio Oscar di lungometraggi del calibro de La ciociara e Ladri di biciclette mostra allo spettatore che le vere bestie non sono gli animali bensì gli esseri umani.
Come ha affermato lo scrittore russo Fëdor Dostoevskij: “La gente spesso parla di crudeltà “bestiale” dell’uomo, ma questo è terribilmente ingiusto e offensivo per le bestie. Un animale non potrebbe mai essere crudele quanto un uomo, crudele in maniera così artistica e creativa”.
Impreziosito dalle bellissime musiche di Manuel De Sica, di Piero Piccioni e dello stesso Enzo Jannacci, Le coppie è un film imperdibile per chi ama la Commedia all’italiana. Monicelli, De Sica e Sordi fanno una vera e propria radiografia dell’Italia degli anni ’60. Un’Italia in cui con un coraggio da leone ci si batteva per tutto, anche solo per non perdere il proprio frigorifero o per farsi dare la camera desiderata.
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