In occasione del 120° anniversario dalla nascita del compianto drammaturgo Eduardo De Filippo, il regista Edoardo De Angelis dirige una trasposizione cinematografica di Natale in casa Cupiello, opera edoardiana tra le più celebri del panorama teatrale italiano.
De Angelis a distanza di ben quarantatré anni torna a raccontare le vicissitudini della famiglia Cupiello, ma a differenza di Eduardo che l’aveva ambientata negli anni ’30 il regista di Perez e Il vizio della speranza colloca la vicenda negli anni ’50.
Luca Cupiello (Sergio Castellitto) è un padre di famiglia bonario e genuino che ogni anno durante le festività natalizie prepara meticolosamente il presepe. La moglie Concetta (Marina Confalone) è una madre amorevole e premurosa nei confronti dei figli Tommasino (Adriano Pantaleo) e Ninuccia (Pina Turco). Il primo è uno scansafatiche che ha il vizio di rubare mentre Ninuccia è sposata con Nicola (Antonio Milo), un austero commerciante accecato dalla gelosia.
Seguiranno molteplici colpi di scena fino ad arrivare al sorprendente finale. È sempre molto rischioso andare a toccare i grandi classici ma De Angelis lo ha fatto con un rispetto ed una grazia ammirevoli. Castellitto è, nemmeno a farlo apposta, commovente nei panni del protagonista. L’attore romano conferisce spessore e umanità a Luca, un uomo che si rifugia nel presepe per eludere la realtà quotidiana che lo circonda. Luca Cupiello è rimasto un bambino che non tollera la verità bensì ama mistificarla.
Coadiuvato in fase di sceneggiatura da Massimo Gaudioso, Edoardo De Angelis realizza un un rifacimento per il cinema che omaggia la commedia shakespeariana di Eduardo De Filippo. Quest’ultima meritava indubbiamente una trasposizione cinematografica che ravvivasse il ricordo di questo cult del teatro italiano che è giusto venga assimilato pure dalle nuove generazioni.
Le musiche di Enzo Avitabile enfatizzano la magia del Natale mentre la fotografia di Paredes Rubio risulta essere molto suggestiva e rende il lungometraggio per certi versi fiabesco. La sequenza in cui Luca Cupiello illustra il presepe al giovane Vittorio Elia, interpretato da Alessio Lapice, è magnifica e vale da sola l’intera visione. La camera si sofferma su ogni personaggio del presepio facendo diventare esso stesso parte integrante del film.
Napoli innevata inoltre risulta essere incantevole e impreziosisce significativamente il film.
E siccome purtroppo quest’anno non si è presentato con tutti i sentimenti dobbiamo cercare, pur tra i normali litigi e le ovvie incomprensioni, di essere delle famiglie unite e di passare un Natale votato alla bontà. D’altronde come ha affermato lo scrittore Adriano Piattoni: “Non siate buoni solo a Natale ma sempre, perché, laddove regnano la pace e l’amore, la vita è diversa e profuma d’amore”.
Messo in scena per la prima volta al Teatro Kursaal di Napoli il 25 dicembre del 1931, Natale in casa Cupiello ha avuto il suo battesimo televisivo nel lontano 1962 con la regia dello stesso Eduardo. Nel 1977 l’opera approdò nuovamente sul tubo catodico sempre diretta dal drammaturgo napoletano e con una nuova compagnia di attori della quale faceva parte anche Luca De Filippo.
Eduardo, come in gran parte dei suoi lavori, mette in scena il meta-teatro paragonando la condizione dell’attore con quella dell’uomo. Entrambi infatti vivono in una costante ambiguità che cercano di sopraffare rifugiandosi in un’altra dimensione. Pertinente a tal proposito risulta essere il seguente aforisma dello stesso Eduardo De Filippo: “Lo sforzo disperato che compie l’uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è teatro”.
In definitiva anche se non si danno consigli a chi non li ha richiesti, io vi suggerisco di vedere questo Natale in casa Cupiello di De Angelis. Son proprio curioso di sapere se vi è piaciuto sto presepe.
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