The Queen’s Gambit, tradotto La regina degli scacchi, è la nuova miniserie prodotta da Netflix. Diretta da Scott Frank l’opera è basata sul romanzo omonimo di Walter Tevis, pubblicato nel 1983. Protagonista assoluta della serie è Anya Taylor-Joy, già protagonista in pellicole come The Witch e Split.
Il titolo inglese si rifà al nome di un’apertura scacchistica denominata “Gambetto di donna”. La serie, nei suoi sette episodi, descrive il violento mondo degli scacchi che, come dobbiamo sempre ricordare, come tutti i giochi nasconde un lato professionistico e potremmo dire anche di dipendenza assieme a quello più ludico e leggero. Perché gli scacchi non è solo un semplice gioco ma una scelta di vita. La stessa scelta che porterà la giovane Elisabeth Harmon, la protagonista della serie, a diventare campionessa del mondo, ma non senza ostacoli.
The Queen’s Gambit – La trama
La storia si apre nell’America degli anni ’50. La piccola Elisabeth “Beth” Harmon, un’orfana che ha perso la madre in un incidente stradale, viene affidata ad un orfanotrofio dove riesce a far fronte al suo dolore iniziando a giocare a scacchi con il vecchio e solitario custode della struttura: il signor William Shaibel. Ben presto il custode si accorgerà che la bambina impara in fretta fino a diventare un vero e proprio prodigio.
Arrivata a 15 anni, Elisabeth viene adottata da una strana coppia. Il padre adottivo, che poco si interessa a lei, lascerà ben presto la ragazza e la moglie, un’alcolizzata con la passione per il pianoforte. A suo modo, sarà la donna a dare a Beth una parvenza di famiglia, permettendole di continuare a coltivare il suo sogno. Elisabeth infatti, aiutata dallo stesso signor Shaybel, comincia a gareggiare in piccoli tornei statali, venendo in contatto con le più geniali menti degli scacchi come Harry Beltik e Benny Watts.
Tuttavia, in questo lungo e appassionato affresco sugli scacchi ma anche sugli anni Cinquanta e Sessanta, Elisabeth dovrà prepararsi per un nemico temuto e imbattibile: il campione del mondo sovietico, Vasily Borgov.
La serie
In soli sette episodi in The Queen’s Gambit si respira la magnificenza e anche la pesantezza che un gioco come gli scacchi può serbare. Tevis, seguendo le vicende della giovane Beth, ci attira in un universo sublime ma soprattutto aggrovigliato. L’autore statunitense, scomparso nel 1984, quando era in vita aveva già avuto la possibilità di vedere due delle sue opere trasportate al cinema. Lo spaccone, diretto nel 1961 da Robert Rossen e L’uomo che cadde sulla terra, di Nicolas Roeg. Nel 1986 uscì Il colore dei soldi, diretto da Martin Scorsese e interpretato da Paul Newman e Tom Cruise. Il film come il romanzo sono un seguito de Lo spaccone, incentrato sul gioco del biliardo.
Nel 2020 anche The Queen’s Gambit ha avuto il suo degno rifacimento e la protagonista del romanzo trova adesso una magnifica personificazione nella giovane Taylor-Joy. L’attrice, così come lo stesso regista, nonché sceneggiatore, e gli altri interpreti, permettono al libro di Tevis di rivivere in una storia che ripercorre gli anni di crescita di una bambina che, senza più famiglia, trova la maniera di riscattarsi proprio giocando a scacchi.
Ma Elisabeth Harmon non è l’unica protagonista. Forse la geniale e malinconica giocatrice è il mezzo attraverso il quale possiamo dare un’occhiata più da vicino ad uno dei giochi più famosi e complicati di sempre. Gli scacchi, con le sue infinite combinazioni e strategie, ci portano a pensare che Tevis abbia usato proprio tale attività, considerata in tutto e per tutto uno sport, come la più vera descrizione della vita. L’esistenza di Beth si snoda lungo vicende ogni volta differenti e tramite emozioni e sapori ogni volta nuovi e inesplorati. La vita degli uomini si sviluppa e continua proprio con una serie di nuove strategie e aperture.
The Queen’s Gambit restituisce le atmosfere vissute e letali dei tornei di scacchi, dove la fortuna non centra niente: a fare la differenza è la bravura dei giocatori. La serie di Scott Frank vede con un occhio più femminile un mondo che spesso si attribuisce all’uomo, ma Beth scombussolerà e rivoluzionerà per sempre quell’universo fallocentrico.
Gli scacchi non è un gioco per tutti. Come disse una volta Marcel Duchamp: “Non tutti gli artisti sono giocatori di scacchi, ma tutti i giocatori di scacchi sono artisti”. Tale sport, forse uno dei più antichi, è, come abbiamo detto prima, una scelta e uno stile di vita. Una vera e propria religione che si divide in due sfere ben precise: quella della calma e della razionalità, e quella della freddezza e della violenza, che si mostra quando il giocatore sferra la sua mossa fatale.
Interpreti e personaggi
Il fatto di arrivare allo “scacco matto” non è che la parte finale: la cosa più certa di tutto il gioco. Molto meno evidente è quello che c’è in mezzo, ovvero calma e astuzia che si fondono in infiniti calcoli e in un’arte bellica rappresentata da una tavolozza e dai sedici pezzi che la compongono. Quelli fanno la differenza assieme al giocatore.
Se si vuole quindi vedere una serie sugli scacchi The Queen’s Gambit è quella giusta. Anya Taylor-Joy è una fredda ma risoluta ragazza che riuscirà a farsi strada nella grande America che mai perdona, diventando invece un’icona in Russia, dove la fama viene meglio apprezzata e mitizzata. Nella miniserie compaiono anche altri volti noti del cinema.
Bill Camp, è il signor Shaybel, la regista e attrice Marielle Heller interpreta invece la signora Alma Wheatley, la madre adottiva di Beth Harmon. Nel ruolo di Harry Baltik c’è Harry Melling e in quello di Benny Watts c’è Thomas Brodie-Sangster. Entrambi gli attori vestono i panni di due scacchisti che prima o poi verranno stracciati da Elisabeth ma in lei troveranno anche le doti di un’amica e quelle di un’amante.
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