Una pallottola spuntata – La trilogia senza tempo con Leslie Nielsen

Dopo il successo de L’aereo più pazzo del mondo (Airplane!), l’affiatato trio di registi composto da Jim Abrahams e dai fratelli David e Jerry Zucker, lascia al mondo una delle trilogie comiche più amate e più divertenti: Una pallottola spuntata.

Una pallottola spuntata (1988).
Leslie Nielsen interpreta il Tenente Frank Drebin.

L’idea nasce nel 1982 come serie televisiva e solo nel 1988 diventa un film. Il primo film di questa indimenticabile saga. Il titolo originale è The Naked Gun ed è un’opera grottesca basata sull’equivoco, sui giochi di parole e su una comicità libera di scherzare sulla sessualità e su altre tematiche più scottanti. È soprattutto una simpatica presa in giro della società americana. Una pallottola spuntata, sulla scia di comici come Gene Wilder, di registi come Mel Brooks e di film come Frankenstein Junior, porta avanti quell’umorismo demenziale che è, nel vero senso della parola, sano, piacevole ed estremamente buffo.

La trilogia è ormai diventata un’opera di culto che ha spianato la strada a molte pellicole dello stesso genere come, fra le tante, Scary Movie. Essa si concentra sulle avventure disastrose del tenente della polizia Frank Drebin; una sorta di Ispettor Clouseau ma con meno charme ed eleganza. Drebin, come il poliziotto francese nato dalla mente di Blake Edwards, è goffo, strampalato e completamente idiota. Dall’altra parte però il tenente americano non è l’unico ad essere sciocco.

Tutto lo staff, dai colleghi alla fidanzata, dal terrorista al semplice impiegato, sono compressi in questo mondo dove il sesso la fa da padrone e dove la demenzialità regna sovrana. Drebin è infatti il prodotto di una società che sta andando incontro alla sua fine. Il Ventesimo secolo sta per terminare, l’Unione Sovietica crolla e tutto è in costante trasformazione. La comicità è uno di quei mezzi che buffonescamente analizzano e registrano il cambiamento. Frank Drebin e Una pallottola spuntata sono il frutto comico di un secolo che ha dato e fatto tutto in maniera positiva e negativa; sia sul piano scientifico, politico, economico che su quello sociale. La televisione ha convertito le nostre abitudini sin dal dopoguerra, facendo passare per spassosi anche i nuovi conflitti e i continui problemi sociali.

Sono il tenente Frank Drebin, squadra di polizia. A proposito ragazzi: non provate a farvi vedere in America, eh!

Una pallottola spuntata (The Naked Gun)

Una pallottola spuntata, seguito da Una pallottola spuntata 2½ – L’odore della paura e da Una pallottola spuntata 33⅓ – L’insulto finale è un nuovo faro per il cinema comico che si ritrova a canzonare anche la stessa arte. Molti generi cinematografici vengono infatti scherniti e dissacrati da gag verbali e dalla tanto amata slapstick comedy che si prendono gioco dei polizieschi e dei film noir. Iniziata nel 1988 e conclusasi nel 1994, la trilogia ha come grande protagonista l’indimenticabile attore canadese Leslie Nielsen. Quest’ultimo riesce a stare al gioco di Abrahams e dei fratelli Zucker, diventando l’eroe che tutti vorremmo avere, solo per poter ridere in tutta libertà.

Una pallottola spuntata (1988)

Dopo un’allegra vacanza a Beirut e dopo aver sabotato una riunione contro gli USA, il Tenente Drebin torna a Los Angeles e riprende il suo lavoro a fianco del capitano Ed Hocken. Deve scoprire chi ha cercato di uccidere il collega Nordberg e, nel frattempo, deve prepararsi all’arrivo in città della Regina Elisabetta II.

Investigando in qua e in là con la sua rinomata classe, Drebin fa conoscenza del potente magnate Vincent Ludwig il quale sta preparando un piano per uccidere la regina. Non sospettando minimamente di lui, il poliziotto conosce anche la bella Jane Spencer, colei che da quel momento diventerà una parte importante della sua vita e che aiuterà Frank a risolvere il caso. Ma non prima di una serie di gag uno più divertente dell’altro.

Leslie Nielsen è il protagonista assoluto di Una pallottola spuntata.
Leslie Nielsen in una scena de Una pallottola spuntata.

Il cast di attori, che poi ritroveremo nei capitoli successivi, è composto da Priscilla Presley, moglie di Elvis Presley, George Kennedy, l’allora attore O J. Simpson prima dei suoi problemucci con la giustizia, e Ricardo Montalban nei panni di Ludwig e molti altri. Nel film compare anche, nei panni di se stesso, il cantautore “Weird Al” Yankovic.

L’odore della paura  (1991)

Stessa metrica ma cambia un po’ la storia. Ora Drebin è stato trasferito a Washington, e con lui tutto il dipartimento di polizia, per lavorare a stretto contatto con il presidente degli Stati Uniti George Bush. Dopo essersi lasciato con Jane, la ritrova nella capitale come segretaria del professor Albert Meinheimer, un scienziato che deve rilasciare al presidente la sua analisi entusiasta sulle energie rinnovabili.

Tuttavia, i vari presidenti di pozzi petroliferi e centrali nucleari vogliono fermare Meinheimer e per questo vengono aiutati dal perfido Quentin Hapsburg che cercherà in tutti i modi di uccidere lo scienziato. Purtroppo per lui, Drebin, nonostante sembri andare da tutt’altra parte, anche stavolta alla fine trionfa, tornando insieme a Jane e facendosi portavoce di  una politica ambientalista.

Nel secondo capitolo della serie troviamo una satira pungente nei confronti della politica americana di allora. Viene infatti sbeffeggiato non solo il presidente Bush ma anche tutto il suo gabinetto, arrivando a punzecchiare anche la first lady Barbara Bush. Satira che poi diventa una presa giro di alcune pellicole famose come Ghost o 007. Nuovi volti arricchiscono le peripezie di Drebin, come Robert Goulet, Anthony James e Richard Griffiths; quest’ultimo sarà poi ricordato soprattutto per il ruolo dell’odioso zio Vernon Dursley in Harry Potter.

O. J. Simpson, Leslie Nielsen e George Kennedy.

L’insulto finale (1994)

L’ultimo capitolo della trilogia è diretto da Peter Segal, mentre i tre storici registi si dividono firmando uno il soggetto, uno la sceneggiatura e un altro vestendo i panni del produttore esecutivo.

Dopo essere andato in pensione e dopo il matrimonio con Jane, Frank Drebin vorrebbe tornare al lavoro. Come favore ai vecchi colleghi Ed e Nordberg, decide di vestire ancora una volta i panni del detective per scoprire cosa stia pianificando il criminale Rocco Dillon. Per saperne di più è costretto ad avvicinarsi a Dillon, da mesi detenuto in prigione. Travestitosi da carcerato Frank diventerà un criminale per poi risolvere il suo ultimo caso.

Il terzo e ultimo atto è sicuramente il più fiacco di tutta la serie. Tuttavia non mancano scene divertenti e battute che, nonostante tutto, rimangono inchiodate nella nostra mente. È forse il capitolo dove, più che negli altri due, abbondano i riferimenti ad altre opere cinematografiche. All’inizio, nel sogno di Frank,  si può riconoscere la famosa scena della sparatoria nella scalinata de Gli intoccabili di Bryan De Palma. Quando la vicenda si sposta all’interno del penitenziario si può benissimo riconoscere il tributo a cult come Le ali della libertà e Fuga da Alcatraz.

Nielsen e Priscilla Presley nel capitolo finale della trilogia.

Nel cast, Fred Ward, Kathleen Freeman, ovvero la Pinguina di The Blues Brothers e Joe Grifasi. Camei speciali di Raquel Welch, James Earl Jones, Elliot Gould, Olimpia Dukakis e R. Lee Ermey.

Non volevo che il caso di questo caso venisse risolto per caso a caso. Avevo pochi indizi a disposizione, l’unica speranza era che il laboratorio scoprisse qualcosa per caso.

Frank Drebin, alias Leslie Nielsen

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *