I banditi del tempo – Nel fantastico mondo di Terry Gilliam

Da un soggetto di Terry Gilliam e Michael Palin, I banditi del tempo (Time Bandits) segna la continuazione del visionario Gilliam sulla lunga strada che porta nell’infinito universo del fantastico.

I banditi del tempo, film del 1981 diretto da Terry Gilliam.
I banditi del tempo (Time Bandits).

Già membro dei Monty Python e già regista di film come Monty Python e il Sacro Graal e di Jabberwocky, tratto da una poesia di Lewis Carroll, nel 1981 Gilliam diventa improvvisamente un autore d’avanguardia. Dopo la fantastica storia di Kevin e dei suoi piccoli amici, il pubblico inizia a volerne ancora. Il genio artistico del regista americano nel corso della sua lunga carriera è riuscito a partorire capolavori e cult come L’uomo che uccise Don Chisciotte, L’esercito delle 12 scimmie e Parnassus.

Ma torniamo al film dell’81 e immergiamoci ancora una volta nelle atmosfere travolgenti e surreali de I banditi del tempo.

I banditi del tempo – La trama

Al giovane Kevin, tralasciato dai propri genitori i quali preferiscono perdersi nella visione incessante della televisione, fanno visita 6 simpatici nanetti che si presentano come spietati banditi. Questi infatti, dopo aver rubato la mappa all’Essere Supremo, viaggiano avanti e indietro nel tempo per rapinare e rubare denaro e ricchezze varie.

Kevin decide di andare con loro e si ritrova improvvisamente ad essere protagonista di avventure incredibili. Incontrano prima Napoleone, poi Robin Hood e persino Agamennone: tutte vittime dei nani banditi. Nonostante ciò dovranno fare i conti con qualcosa di più grande, ovvero lo spietato signore delle tenebre noto come Il Male.

Quattro anni prima di Brazil, battezzato come il suo capolavoro, Gilliam sperimenta un mondo fantastico che è sempre riconoscibile grazie alla sua regia ma in particolar modo grazie alla storia. Il regista infatti non è mai stato a suo agio con un racconto lineare e reale. Le sue opere, e questo lo vediamo ne I banditi del tempo, fuggono dalla realtà per una dimensione più distorta, grottesca e strampalata.

Sean Connery nei panni di Re Agamennone in una scena del film.

Il film e gli attori

Il grottesco è la chiave dei film di Terry Gilliam e l’ironia pungente espressa tramite i suoi personaggi mette tutti alla berlina, dalla società alla sfera religiosa: persino i grandi autori di romanzi d’avventure. Da questi ultimi, però, l’americano trae sempre ispirazione.

Ma è sicuramente la percezione di un mondo stravolto che sta andando verso il baratro il motivo per cui le opere di Gilliam non sono mai fini a se stesse. Anzi, al contrario, sono vere e proprie riflessioni sull’uomo e sulla vita. Anche in Time Bandits, la critica sociale e la satira moderna sono a volte nascoste ma pur sempre presenti e riconoscibili. Presenti e riconoscibili, per esempio, nella vita del piccolo protagonista. Kevin fugge dalla stessa realtà nella quale i suoi genitori sguazzano felici, immersi nel consumismo e negli elettrodomestici.

I suoi rapitori, se così vogliamo chiamarli, non sono altro che uomini dall’aspetto e dai modi di un bambino. I sei simpatici protagonisti sono per Kevin il riflesso di un’immaginazione fanciullesca contaminata dal predominante mondo degli adulti. I nani banditi altro non sono che la proiezione di una società votata al capitalismo, all’assiduo consumo di beni materiali, spesso inutili, che distraggono l’uomo, lo alienano e lo allontanano da quella che è la sua vera natura.

Dall’altra parte Gilliam affronta anche l’eterna lotta fra il bene e il male, rappresentata dai vari personaggi che il protagonista incontra lungo il continuo peregrinare, ma soprattutto dal personaggio de Il Male e da quello dell’Essere Supremo. Tale disparità raffigura in maniera più originale lo scontro che ci può essere tra il diavolo e Dio, tra la pazzia e la ragionevolezza. Non manca certamente nemmeno la classica e inequivocabile verve comica che contraddistingue Gilliam e i suoi film. Comicità che ritroviamo sin dalla sua collaborazione con i Monty Python, diventato un vero e proprio marchio di fabbrica.

I banditi del tempo ha aperto il cammino a una carriera inimitabile, contornata da successi che continuano a influenzare nuovi registi e giovani autori. Nel film compaiono inoltre volti sacri e indimenticabili del cinema. Nella parte di Re Agamennone c’è Sean Connery, Ian Holm ricopre il ruolo di Napoleone mentre John Cleese interpreta Robin Hood. Degne di nota sono le interpretazioni di Richard Warner nei panni de Il Male e quella di Ralph Richardson che nel film è l’Essere Supremo.

Terry Gilliam e Craig Warnock durante le riprese.

La banda di rapinatori è formata da David Rappaport, Kenny Baker, noto per il ruolo di R2-D2, Mike Edmonds e Jack Purvis. Craig Warnock interpreta il giovane Kevin.

Leggi anche: La leggenda del re pescatore – Il Santo Graal esiste.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *