In attesa di vedere al cinema Tre piani, ultima fatica di Nanni Moretti, soffermiamoci su Mia madre, una delle ultime opere dell’intramontabile regista italiano approdata sul grande schermo.
Mia madre vede come protagonista Margherita (Margherita Buy), una regista di successo divisa tra la realizzazione del suo nuovo film e le sistematiche visite al capezzale della madre malata, interpretata da un’intensa e struggente Giulia Lazzarini. Nella medesima circostanza Margherita farà un bilancio della propria esistenza scoprendo di aver commesso molti errori nel gestire i suoi rapporti interpersonali.
Il regista di Caro diario e La stanza del figlio, dopo il successo di Habemus papam, vira verso un cinema intimista e trova il suo alter ego nella straordinaria Margherita Buy. Lei, nel corso del film, mediante significativi voli pindarici, si metterà per la prima volta in discussione.
Margherita è una donna narcisista che si prende troppo sul serio, tanto da non lasciarsi mai completamente andare. Pertinente a tal proposito risulta essere la sequenza in cui il fratello Giovanni, interpretato proprio da Nanni Moretti, sprona Margherita ad infrangere anche solo uno dei suoi innumerevoli schemi.

Mia madre si muove costantemente tra il cinema alleniano e quello felliniano. Moretti come di consueto non rinuncia alla proverbiale ironia che da sempre contraddistingue i suoi lavori e affida a John Turturro la parte comica. Il talentuoso artista statunitense entrerà come una scheggia impazzita nel lungometraggio in questione interpretando un attore sui generis che porterà scompiglio all’interno della troupe. Turturro incarna la seconda anima di Nanni. Quest’ultimo realizza un’opera catartica al fine di lasciarsi alle spalle il grande dolore per la recente dipartita della madre.
Moretti infatti si serve del cinema come terapia, cosa che ha fatto sovente nel corso della sua carriera. Basti pensare a quando ha raccontato il dramma della sua malattia in Caro diario o a quando ha portato sul grande schermo la vicenda della nascita di suo figlio Pietro in Aprile.
Uscito nelle sale cinematografiche nel 2015, Mia madre ha fatto incetta di premi e nomination ed ha permesso a Margherita Buy e a Giulia Lazzarini di ricevere il David di Donatello rispettivamente per la miglior attrice protagonista e la miglior attrice non protagonista.
Correlato con il significato intrinseco del film risulta essere il seguente aforisma del celebre scrittore italiano Gianfranco Iovino: “Essere figli è un privilegio che solo quando ti viene sottratto dalla vita comprendi perché è facile cadere nelle malinconiche assenze di volti, voci e abbracci che ti hanno fatto grande… anche se faresti di tutto per tornare bambino e ritrovarlo ancora lì quell’abbraccio con cui stringevi tutto il tuo mondo.”
Vi auguro dunque buona visione! E mi raccomando, ricordatevi di stare accanto al personaggio.
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