Le ali della libertà – Indimenticabile dramma carcerario firmato Frank Darabont

Nel corso degli anni la Settima Arte si è occupata spesso di raccontare storie ambientate in carcere. Film come Fuga da Alcatraz, Nel nome del padre, Fuga di mezzanotte o Papillon ne sono degli esempi illustri. Uscito al cinema nel 1994 Le ali della libertà è un bellissimo dramma carcerario diretto da Frank Darabont.

Il protagonista di quest’opera è Andy Dufresne (Tim Robbins), un vice-direttore di una banca di Portland accusato dell’uccisione di sua moglie e del rispettivo amante. Nonostante Andy si professi innocente, viene condannato a due ergastoli da scontare nel carcere di Shawshank. Qui subisce le angherie da parte di alcuni ergastolani e le ingiustizie del mondo carcerario, un mondo fatto di violenza, corruzione e soprusi.

Le ali della libertà, 1994, di Frank Darabont.
Tim Robbins e Morgan Freeman in una scena de Le ali della libertà (The Shawshank Redemption).

Nel corso della sua permanenza presso il penitenziario, Andy riesce gradualmente a farsi benvolere dai suoi compagni di cella e a farsi rispettare dai suoi aguzzini per merito del suo coraggio, della sua cultura e dell’innegabile capacità finanziaria. Capacità mediante la quale aiuterà il direttore a guadagnare illegalmente ingenti somme di denaro. Andy instaura anche un bellissimo rapporto con Ellis Boys Redding detto “Red” (Morgan Freeman), un detenuto di colore che si occupa del contrabbando di sigarette e di procurare oggetti di qualsiasi tipo per i carcerati.

Alla sua prima prova da regista Darabont si disimpegna molto professionalmente riuscendo a mettere alla berlina le falle della burocrazia americana. Ne Le ali della libertà non vengono risparmiate sequenze cruente destinate a sensibilizzare l’opinione pubblica sui maltrattamenti subiti dai detenuti di alcune carceri. Uno dei personaggi di spicco del film è indubbiamente il bibliotecario Brooks Hatlen (James Withmore), un individuo che rappresenta l’emblema stesso dell’istituzionalizzazione penitenziaria.

L’uomo infatti dopo essere stato in carcere per decenni teme la sua imminente scarcerazione, tanto da minacciare una persona con il coltello pur di rimanere in prigione. Brooks all’interno del penitenziario ha ormai trovato il suo equilibrio ed è rispettato da tutti per merito del fatto che è uno dei detenuti più eruditi del carcere. Fuori da esso invece non ha più un’identità e dalla società è relegato come reietto.

Andy Dufresne giunge nel carcere di Shawshank come vero e proprio ambasciatore della libertà. Esso cerca di raggiungere la medesima valorizzando la cultura. Nel corso della sua prigionia infatti cercherà tenacemente di ingrandire la biblioteca. In una sequenza indimenticabile del film come atto di ribellione nei confronti delle autorità carcerarie metterà a tutto volume una struggente aria tratta da Le nozze di Figaro, celebre opera lirica di Wolfgang Amadeus Mozart.

Tratto dal racconto di Stephen King dal titolo Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, Le ali della libertà è un vero e proprio inno all’amicizia e alla speranza. In una scena del film Andy affermerà: “La speranza è una cosa buona, forse la migliore delle cose, e le cose buone non muoiono mai”.

In un periodo storico in cui per ovvi motivi la cultura è stata considerata come un bene voluttuario, questo film permette allo spettatore di riflettere sull’imprescindibilità della stessa all’interno della comunità. Pertinenti a tal proposito sono le parole del filosofo italiano Antonio Gramsci: “La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri”.

Alla sua uscita nelle sale Le ali della libertà ottenne il plauso unanime sia del pubblico che della critica. Pensate che la prestigiosa rivista Empire ha collocato il film al quarto posto nella lista dei Cinquecento migliori lungometraggi della storia del cinema. Sul sito IMDB la pellicola si è aggiudicata il primo posto nella classifica dei duecentocinquanta migliori film di tutti i tempi con oltre due milioni di voti.

Le ali della libertà: una delle sequenze più memorabili del film.

Questo intramontabile capolavoro del cinema ricorda allo spettatore che “O si fa di tutto per vivere o si fa di tutto per morire”. Solamente nel primo caso si potrà spiccare il volo verso la tanto agognata libertà.

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