Altrimenti ci arrabbiamo è sempre stato riconosciuto come uno dei migliori film della coppia Bud Spencer/Terence Hill. Su questo non ci sono mai stati dubbi. Basti solo pensare a come, ancora oggi, la colonna sonora è fischiettata e cantata anche dai più giovani. Tuttavia, se proprio dobbiamo dirla tutta, a fare da bandiera a questo duo indimenticabile ci sono due cult che hanno fatto la storia del cinema e che meritano tutta la nostra attenzione. Stiamo parlando di Lo chiamavano Trinità e il suo sequel, …Continuavano a chiamarlo Trinità.
Nel 1964 Sergio Leone rivoluziona il genere Western con Per un pugno di dollari, trasformando la desertica regione spagnola d’Almeria nella location perfetta per drammi ed avventure epici e senza tempo, dove tutto alla fine si risolve con un bel duello. Nel 1970 il regista E. B. Clucher, nome d’arte di Enzo Barboni, apporta un’altra rilevante modifica, dando al western una connotazione più esilarante. Lo chiamavano Trinità dimostra infatti come il western non dovesse essere solo un luogo pieno di eroi nobili o di cattivi affascinanti, ma anche di personaggi buffi e di situazioni estremamente comiche, dove alla fine tutto si poteva risolvere anche con una bella scazzottata.
Tale film ha aperto la strada ad un nuovo genere, quello che molti avevano scherzosamente chiamato Fagioli Western. Terence Hill e Bud Spencer ne sono gli iniziatori. Nel 1971, dato il successo del primo, esce Continuavano a chiamarlo Trinità, film che guadagnerà subito il consenso del pubblico. Per questa immortale coppia di attori, tanto diversi fra loro eppure tanto affiatati, queste due opere sono il simbolo di una comicità insuperabile che ripudia la volgarità e che divenne ben presto popolare non solo in Italia ma anche in tutto il mondo.
Lo chiamavano Trinità e Continuavano a chiamarlo Trinità – La trama
Pur non essendo le prime pellicole che Hill e Spencer girarono assieme, queste due in particolare, parodie dei più classici western, sono famose sia fra gli amanti del genere che fra quelli della commedia. Il primo è la vera novità, che ci introduce in un ambiente selvaggio e che introduce i due eroi, i fratelli Bambino e Trinità.
Trinità (Hill), detto “la mano destra del diavolo”, è un veloce pistolero che vaga senza meta su una specie di slitta trainata dal suo cavallo. Dopo aver accorso un messicano ferito, arriva in una cittadina dove ritrova il fratello Bambino, che di mestiere fa il razziatore di cavalli. Quest’ultimo, in seguito ad un problema avuto con gli sbirri, aveva trovato rifugio in quel villaggio spacciandosi per lo sceriffo. I due, nonostante siano accomunati dalla stessa madre, o dallo stesso padre, non vanno affatto d’accordo.
Bambino è scontroso e ruvido mentre Trinità è astuto e più vivace. Tuttavia i due faranno gioco di squadra per aiutare un gruppo di Hamish e per contrastare lo spregevole generale che, con l’aiuto dei suoi scagnozzi, terrorizzano i coltivatori e gli abitanti del paese. Con Trinità e Bambino non c’è scampo, e i cattivi la pagheranno a suon di schiaffi e pugni.
Dopo il primo successo, Continuavano a chiamarlo è un sequel riuscitissimo, probabilmente migliore del precedente. Qui ritroviamo i due fratelli che, nonostante non si siano lasciati nel migliore dei modi nel primo capitolo, si rincontrano a casa dei genitori. Facciamo la conoscenza della madre, una vecchia ballerina e prostituta, e del padre, un vecchio alcolizzato. Anche loro personaggi tremendamente divertenti. Dopo essersi rifocillati in famiglia, Bambino riparte ma è costretto a portare con sé Trinità per insegnargli il mestiere di ladro di cavalli e di bandito.
Durante il viaggio verso un posto buono per i loro loschi affari, fanno la conoscenza di una famiglia di contadini e della loro figlia, della quale Trinità si innamora e farà di tutto pur di incontrarla, anche andare contro le direttive di Bambino che, sebbene ci provi, non riesce mai ad avere la meglio sul fratello. Dopo aver giocato la celebre partita a poker con il pistolero Wild Cat Hendrix, i fratelli decidono di fingersi poliziotti e ingannare il potente James Parker e la sua banda di fuorilegge per arrivare all’ambito premio di 50.000 dollari.
Il film
A fare da sfondo a Lo chiamavano Trinità e Continuavano a chiamarlo Trinità, vere e proprie perle della commedia italiana, ci sono i paesaggi del Lazio, del Molise o d’Abruzzo, come Campo Imperatore, che danno comunque la sensazione di trovarci nei deserti californiani o in Messico. Oltre a Bud Spencer e Terence Hill, al tempo Carlo Pedersoli e Mario Girotti, i due cult si reggono anche sulle spalle di stuntman professionisti o di attori di contorno che ritroveremo spesso nei loro film successivi.
Gli attori secondari, come il mitico Riccardo Pizzuti, sono spesso le vittime prescelte di Trinità e Bambino Le scene mitiche abbondano in entrambi i film, a cominciare dalla prima mangiata di fagioli nella taverna e l’incontro con il feroce Mezcal nel primo film, fino ad arrivare alla scena finale del secondo, in cui una corsa spasmodica verso il malloppo si trasforma in una pseudo partita di football. Scene che nel corso degli anni sono state riutilizzate sempre anche da altri registi e in altri successi. Si pensi alla scena del ristorante chic dove Trinità e Bambino si fermano per mangiare. Tale sequenza verrà citata anche nel cult di John Landis, The Blues Brothers.
Hill e Spencer, la coppia che più di tutti non ha mai litigato (secondo le parole dello stesso Bud), sono glorificati per la loro lunga carriera insieme. Nel 2011, infatti, furono premiati con il David di Donatello alla carriera. Ciononostante, di tutte le pellicole girate assieme, come Due super piedi quasi piatti, Più forte ragazzi o Porgi l’altra guancia, i due western di Clucher gli dettero la fama mondiale, facendoli entrare per sempre nella storia.
Il merito naturalmente non è tutto loro. Oltre ad un geniale lavoro di sceneggiatura, scritta dallo stesso Barboni, i film sono realizzati mediante il meticoloso lavoro di un gruppo affiatato di collaboratori, controfigure e stuntman; come in una perfetta coreografia, questi contribuiscono a fare dei due lungometraggi un marchingegno ben congeniato per far ridere.
L’eredità
Lo chiamavano trinità e Continuavano a chiamarlo trinità sono i promotori di un umorismo non banale, fatto di nonsense, battute memorabili ma soprattutto mai rozze. Oltre alle sequenze memorabili, ormai salde nella nostra cultura e nell’immaginario collettivo, i due cult hanno lasciato un’immensa eredità che ancora oggi sosteniamo e custodiamo gelosamente.
Le scazzottate fanno parte del repertorio di Terence Hill e Bud Spencer. Quest’ultimo, a detta dello stesso Hill, è stato un vero e proprio artista marziale ma soprattutto un grande inventore nell’ideare mosse sempre nuove e soprattutto esilaranti, come il doppio schiaffo o il pugno in testa. Per quanto riguarda le risse, internet è pieno di siti dedicati e di veri e propri manuali che descrivono queste particolari tecniche di combattimento.
Lo chiamavano e Continuavano a chiamarlo Trinità restano capolavori incancellabili anche per quanto l’aspetto culinario e musicale. Il primo viene sottolineato dalla costante fame dei due protagonisti. Fame che riescono a soddisfare grazie a quei piatti ormai famosi, come i fagioli mangiati direttamente dalla padella. Il secondo aspetto, e non meno importante, fa riferimento alla colonna sonora, anch’essa entrata nella storia. In particolar modo il pezzo Trinty, scritto da Franco Micalizzi, cantato da Lally Stott e accompagnato dal fischio di Alessandro Alessandroni.
Da ricordare sono anche le voci dei protagonisti. Dotati di una grande presenza scenica ma purtroppo di una voce non perfetta, Bud Spencer e Terence Hill sono doppiati da due grandi attori e doppiatori: Glauco Onorato e Pino Locchi.
Lascia un commento