Pomodori verdi fritti alla fermata del treno – Non esiste la parola Mai

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno (Fried Green Tomatoes), diretto da Jon Avnet, è indubbiamente un autentico cult degli anni ’90. Il film del 1991 narra le vicissitudini di Evelyn Couch (Kathy Bates), una cinquantenne frustrata e insoddisfatta del proprio matrimonio.

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, diretto da Jon Avnet.
Pomodori verdi fritti alla fermata del treno (1991).

Un giorno in una casa di riposo dove alloggia la Zia del marito, Evelyn conosce una simpatica e socievole anziana di nome Ninny (Jessica Tandy), la quale inizia a raccontarle una storia che cambierà radicalmente la vita della nostra protagonista. Il talentuoso Avnet dirige un’opera indimenticabile che affronta tematiche importanti come la violenza sulle donne, il razzismo, il maschilismo, l’amicizia e l’amore.

Basato sul Best Seller di Fannie Flagg, Pomodori verdi fritti alla fermata del treno ha inoltre il grande merito di raccontare contemporaneamente il tipo di esistenza condotta dagli abitanti del Sud degli Stati Uniti d’America negli anni ’30 e lo stile di vita presente nella società americana moderna. Il premio Oscar Kathy Bates si fa portavoce di tutte quelle donne di mezza età che hanno perso la voglia di vivere e desiderano ardentemente ritrovarla. La sua Evelyn è irresistibilmente borderline e per merito della storia raccontatale da Ninny riuscirà a tirar fuori la sua “Towanda” personale.

D’altronde, citando il grande Shakespeare, “L’inferno non è mai tanto scatenato quanto una donna offesa”. Jessica Tandy, già vincitrice del premio Oscar per il film A spasso con Daisy, è straordinaria nell’incarnare una donna misteriosa ed affascinante che ricorda allo spettatore l’importanza di raccontare storie. A tale proposito, le parole di Roberto Saviano si confanno con il senso di questa pellicola: “Ascoltare un racconto e sentirlo proprio è come ricevere una formula per aggiustare il mondo”.

Chris O’ Donnell incarna in maniera unica un ragazzo pieno di vita sul quale il destino si accanirà in modo impietoso. Mary Stuart Masterson e Mary-Louise Parker sono eccellenti nel calarsi nei panni di Idgie e Ruth; due donne unite da un’amicizia indissolubile che permetterà loro di affrontare a testa alta le varie avversità dell’esistenza e di comprendere che non esiste la parola “mai”.

Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro.
Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.

Frase tratta dal piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry

Coadiuvato in fase di sceneggiatura da Carol Sobieski e dalla stessa Flagg, il regista di The War e Qualcosa di personale realizza un capolavoro intramontabile che è apprezzato anche dalle nuove generazioni. Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, infatti, a distanza di trent’anni resiste egregiamente alle intemperie del tempo. Un film indimenticabile che ci ricorda che nonostante tutto “Ci sono persone magnifiche su questa terra, che se ne vanno in giro travestite da normali esseri umani”.

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno. Con Jessica Tandy e Kathy Bates.
Una scena del film.

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Commenti

Una risposta a “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno – Non esiste la parola Mai”

  1. […] Recensione del film su Der zweifel […]

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