Desenterrando Sad Hill (2017) è un documentario diretto da Guillermo de Oliveira. Il film parla del cinema, dell’Italia, di un regista rivoluzionario che ha trovato nel paesaggio della Spagna il suo selvaggio West, ma soprattutto parla di un luogo sacro.
Quanto gli ci è voluto a Tuco per confessare il nome del cimitero al Biondo. Senza contare che prima era stato completamente massacrato di botte dagli uomini di Sentenza per lo stesso motivo. Perché a Sad Hill c’è una tomba senza nome sotto la quale sono nascosti 200.000 dollari. In linea generale questa è la trama di uno dei film più iconici di sempre, Il buono, il brutto e il cattivo.
Sergio Leone con questa pellicola chiude la trilogia del dollaro iniziata nel 1964 con Per un pugno di dollari, ed entra a gamba tesa nel pantheon dei grandi registi. Allo stesso tempo Ennio Morricone firma una delle musiche più celebri di sempre. Chi non ha mai visto il film ha di sicuro, almeno una volta, sentito la sua inconfondibile colonna sonora.
Da quest’opera del ’66 inizia Desenterrando Sad Hill, tradotto in italiano col titolo Salvate Sad Hill, disponibile sulla piattaforma Netflix. Più in particolare, tutto parte dal finale e da una delle scene più famose, se non la più iconica, del film di Leone; quella ambientata appunto nel cimitero di Sad Hill, con la famosa Estasi dell’oro di Morricone in sottofondo e con Eli Wallach che cerca disperatamente la tomba piena di dollari. Sequenza questa che trova degna conclusione con il triello finale.
Costruito con l’aiuto di più di mille soldati dell’esercito di Francisco Franco, Sad Hill è un’opera architettonica fra le più belle e maestose mai realizzate per il cinema. “Ammazza Carlé che m’hai fatto!”, frase storica che un soddisfatto Leone disse al suo storico scenografo Carlo Simi. Tuttavia, con la fine delle riprese, quel posto così affascinante, situato nel nord della Spagna, fra Burgos e Covarrubias, venne abbandonato e lasciato per sempre alla natura. Almeno fino a quando un gruppo di ragazzi, patiti del film di Leone, decisero di cambiare le cose.
Desenterrando Sad Hill, più che un documentario è uno scavo archeologico che, per amore di una pellicola che ha davvero segnato molteplici generazioni, riporta alla luce un simbolo indelebile che era rimasto per troppi anni sepolto. È così che, con la concessione della Junta di Castilla y León, nel 2014 nasce L’Asociación Cultural SAD HILL. Il compito principale fu quello di ricostruire interamente il cimitero. Oliveira, con la sua telecamera, è protagonista di un lavoro immenso durato più di due anni, terminato nel 2016 proprio per festeggiare il cinquantesimo anniversario del film.
Eppure la ricostruzione di Sad Hill fu estenuante. Come dicono i protagonisti del documentario, David Alba, Sergio Garcia, Diego Montero e Joseba del Valle, quest’esperienza è stata qualcosa di veramente frustrante. Grazie ai social e al crowfunding, i promotori ottennero un grande e caloroso aiuto da persone provenienti da molte parti d’Europa. Tutti appassionati degli Spaghetti Western, ma soprattutto sostenitori de Il buono, il brutto e il cattivo, che con zappe e pale sono partiti verso Contreras per partecipare alla rinascita del set cinematografico e per poter porre in una di quelle tombe il proprio nome.
Desenterrando Sad Hill è un documento che mostra l’amore dell’uomo nei confronti delle arti ma soprattutto del cinema. Mostra anche la volontà di poter fare un qualcosa che poi possa rimanere per sempre nella storia. Archeologi, non solo cinefili, imbattutisi in quest’impresa folle, che hanno comunque trovato abbastanza consensi per essere realizzata. De Oliveira perciò parte dall’idea embrionale fino ad arrivare alla concretizzazione del progetto, quando la prima pietra del cimitero venne ritrovata e quando le prime croci furono ripiantate.
Da una parte perciò il documentario segue come un reportage i lavori di restauro e i protagonisti che hanno visto il progetto prendere vita. Dall’altra parte il tutto è sostenuto anche dalla partecipazione degli autentici testimoni della realizzazione de Il buono, il brutto e il cattivo. Sono infatti riportate le testimonianze e i racconti, anche inediti, del dietro le quinte di questo cult: testimonianze di Clint Estwood e Morricone in primis. Efficaci e indimenticabili sono anche le dichiarazioni del montatore Eugenio Alabiso, di Sergio Salvati, dello scenografo e architetto Carlo Leva e degli ormai anziani soldati dell’esercito spagnolo che riportano le loro personali considerazioni. Quest’ultimi, in particolare, raccontano di come abbiano tolto la divisa per interpretare altri soldati, ma quelli della Guerra Civile Americana.
Tuttavia, come l’opera di Leone ha influenzato la vita di questi fan/archeologi, allo stesso ugual modo il film ha avuto un impatto altrettanto enorme anche su molti altri artisti di fama internazionale. Registi, musicisti, critici di cinema e studiosi; tutti loro hanno reso omaggio non solo al cult del ’66 ma anche al cineasta che da quel film a basso costo girato in Almeria, era riuscito ad ottenere solo due anni più tardi un milione di dollari per il terzo capitolo di quell’ormai storica ed eterna trilogia.
Il regista Joe Dante, il leader dei Metallica James Hetfield e il critico Stephen Leigh, sono solo alcuni di quelli che hanno partecipato a questo progetto. Con le loro parole hanno contribuito a fare di Desenterrando Sad Hill un vero e proprio atto d’amore nei confronti di un film, di un regista, di un luogo sacro come Gerusalemme e di tutto il cinema.
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