ll cinema ha affrontato il tema della disabilità in molteplici film di successo come Rain Man, Il mio piede sinistro e Mi chiamo Sam tra i tanti. I talentuosi registi francesi Olivier Nakache e Éric Toledano non fanno eccezione e nel 2011 si ispirano a fatti realmente accaduti per raccontare in Quasi Amici (Intouchables) la storia di amicizia tra un bianco tetraplegico di alta estrazione sociale di nome Philippe, interpretato da François Cluzet, e il suo badante nero Driss, interpretato da Omar Sy, che versa in una situazione di totale indigenza.
I due hanno personalità diametralmente opposte ma nonostante ciò, dopo numerosi alterchi, dimostreranno di non poter più fare a meno l’uno dell’altro. D’altronde come ha affermato la celebre scrittrice britannica J.K. Rowling: “Differenze di abitudini e linguaggi non contano se i nostri intenti sono identici e i nostri cuori aperti.” François Cluzet e Omar Sy sono eccezionali e dimostrano di avere una grande alchimia, riescono inoltre a cambiare registro con grande disinvoltura suggellando tutta la loro versatilità.
Per certi aspetti Quasi amici sembra appartenere alla nobile tradizione della commedia all’italiana in quanto allo stesso modo del nostro miglior cinema questo gioiellino della Settima Arte d’oltralpe contrappone due personaggi agli antipodi sia per carattere che per estrazione sociale.
I registi di Troppo amici e Samba non cadono mai nel facile pietismo, al contrario realizzano una commedia in certi punti anche irriverente che si prefissa di mettere sullo stesso piano i due protagonisti.
Tutti e due infatti sono a loro modo discriminati, Philippe per il suo stato di salute mentre Driss per il colore della pelle; entrambi dimostreranno di non cercare compassione bensì di volere semplicemente un amico con cui divertirsi e con il quale entrare in empatia. Pertinente a tal proposito risulta essere il seguente aforisma del compianto scrittore italiano Giuseppe Pontiggia: “Molte volte il disabile è commiserato e con ciò discriminato proprio da quelli che hanno paura di riconoscersi in lui, direttamente o indirettamente.”
Quasi amici è un vero e proprio inno alla vita che malgrado tutto vale sempre la pena di essere vissuta alla grande. I due protagonisti inoltre dimostreranno che certe volte per essere felici occorre cambiare prospettiva e mettersi l’uno nei panni dell’altro.
Il film in questione ha sbancato i botteghini di tutto il mondo arrivando ad un imponente incasso globale di 426.588.510 milioni di dollari, cifra che gli ha permesso di diventare il film francese con il più alto incasso di sempre fino al 2014, anno in cui venne superato da Lucy di Luc Besson. In Italia la suddetta pellicola ha incassato la ragguardevole cifra di 14.961.389€ risultando essere il film francese di maggior successo. Inoltre Quasi amici ha fatto incetta di premi e di nomination.
Mi congedo con le seguenti parole di Philippe che condensano il significato più recondito dell’opera in questione: “È esattamente questo, quello che voglio: nessuna pietà. Spesso mi passa il telefono, sai perché? Perché si dimentica. È vero, non ha una particolare compassione per me, però è alto, robusto, ha due braccia, due gambe, un cervello che funziona, è in buona salute; allora di tutto il resto a questo punto, nel mio stato, come dici tu, da dove viene, che cosa ha fatto, io me ne frego.”
È proprio il caso di dirlo, la miglior medicina è l’amicizia!
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