Hostiles di Scott Cooper – Un viaggio nel selvaggio, a cavallo dell’orrore

Dramma dalle tinte western, Hostiles è il quarto film diretto da Scott Cooper che torna dietro alla macchina da presa dopo il successo di Black Mess. Le grandi pianure e le montagne dell’Ovest americano, quelle che Leone aveva ritrovato nel paesaggio spagnolo, fanno da sfondo a un racconto di odio e di emarginazione; un’avventura amara e tragica che ricerca un granello di accettazione o più semplicemente di compassione difronte alla follia della storia.

Hostiles (2017), regia di Scott Cooper.
Christian Bale in Hostiles (2017).

Con Christian Bale, Rosamund Pike e Wes Studi, ormai abituato a interpretare il pellerossa sin da Balla coi lupi. Proprio come nel colossal di Kevin Costner, Hostiles è incentrato sulla disuguaglianza fra nativi e statunitensi e sulla grande carneficina che aleggia sopra le teste dei personaggi. L’eccidio degli indiani d’America è un tema scottante che non riuscirà mai a trovare una fine. Il film di Cooper mette sullo stesso piano etnie incomprese e in lotta da anni, ma in uno scenario dove le ostilità sono ovunque, e la difesa del proprio spazio vitale è forse uno dei fattori sui quali si fonda lo spirito degli Stati Uniti.

L’essenziale anima americana è isolata, stoica e assassina. Non si è ancora mai disciolta

Incipit del film

Hostiles (2017) – La trama

Parallelamente all’attacco dei comanche alla fattoria Quaid, dal quale si salva solo Rosalie (Pike), a pochi chilometri da lì, a Fort Berringer, il Capitano Joseph Blocker (Bale) viene scelto per scortare nella Valle degli Orsi, in Montana, Falco Giallo (Studi) e la sua famiglia. È proprio in quel luogo che l’anziano capo cheyenne, ormai malato e vicino alla morte, vuole trovare la sua fine ed essere seppellito. Blocker, pieno di livore e odio nei confronti dei nativi, nonostante l’iniziale disapprovazione è costretto ad accettare quest’ultima missione prima di ritirarsi dall’esercito.

Accompagnato dal fedele compagno, il sergente Thomas Metz, dal caporale Henry Woods, dal tenente Rudy Kidder e dal giovane e inesperto Dejardin, Blocker parte per quest’avventura durante la quale incontrerà Rosalie Quaid, che dopo aver seppellito la sua famiglia decide di seguire il capitano e i suoi uomini. Ma incontreranno molti altri numerosi ostacoli, come per esempio i comanche o la paura di non riuscire nella missione. In pochi arriveranno a destinazione e quelli rimasti non potranno far altro che rivedere la loro vita e accettare quel mondo feroce che o uccide o ti cambia.

Un film a cavallo fra Balla coi lupi e Apocalypse Now

L’opera di Cooper è un lento viaggio all’inferno, in una terra selvaggia che non ha confini, in cui la morte fa parte del quotidiano e di quella realtà. L’esplorazione del selvaggio è un tema che è presente e forte tanto nella letteratura americana quanto nel cinema. In ogni opera di questo genere si respira sempre il timore di un ignoto che si palesa sotto vari aspetti, forme e anche sotto diverse fisionomie. Lo scontro fra il viso pallido e il pellerossa è forse uno dei soggetti più usati nella cinematografia western.

Solo alcune opere però sono riuscite ad uscire da quel contesto, in cui al centro c’è l’uomo bianco, visto e descritto come puro e destinato ad essere padrone di quelle terre vergini. Uno di questi è proprio Hostiles, ma prima ancora c’è la pellicola del 1990 diretta e interpretata da Kevin Costner. Entrambe le opere non sono di parte, ma descrivono, con lo stesso crudele realismo, una nazione che si fonda sulle disuguaglianze etniche e sociali, ma soprattutto sul genocidio. Il personaggio del capitano Blocker è un veterano della guerra civile; quello che molti considerano un eroe. Eroe che è comunque negativo, dato il suo disprezzo nei confronti di quelli che per lungo tempo sono stati i padroni indiscussi di quel paesaggio incontaminato.

Wes Studi in una scena del film. L’attore americano interpreta il capo cheyenne Falco Giallo.

Dalle prime colonizzazioni in poi il nuovo americano ha subito messo in chiaro la sua prepotenza, la sua forza distruttrice e il suo carattere dominatore. Un assassino che in nome di un valore più alto ha estorto, imprigionato e spazzato via tutto ciò che rimandava ad una cultura precedente per fare spazio ad una nuova comunità. Bloquer rientra in questa raffigurazione, anche se poi ne uscirà cambiato; egli un soldato che non può non sottostare agli ordini che vengono dai suoi superiori, ma allo stesso tempo si rende conto che il mondo sta cambiando e alla fine di quel viaggio capisce, in qualche modo, che anche quel rancore e tutta la sua esperienza di vita precedente sono destinati ad essere inghiottiti dal tempo.

Come il personaggio del Tenente Dunbar nel già citato Dances With Wolves, anche Blocker vive quella follia sotto una luce del tutto nuova; complice è anche la presenza femminile, quella di Rosalie Quaid che, nonostante il massacro della sua famiglia, è disposta a perdonare prendendosi cura di Piccolo Orso. Tuttavia la spedizione capitanata da Blocker ha dei rimandi anche con altre tipologie di film. Impossibile non trovare degli agganci con il viaggio che il soldato Benjamin Willard deve compiere per raggiungere il Colonnello Kurz in Apocalypse Now; capolavoro di Francis Ford Coppola ispirato al romanzo di Joseph Conrad, Cuore di tenebra. Si può dire che Hostiles rilegge in chiave ottocentesca e western anche la follia della guerra e dell’imperialismo statunitense con la stessa diffidenza e il medesimo terrore che caratterizzava anche la guerra in Vietnam.

Personaggi e interpreti

Per ultimo è doveroso concentrarsi sugli attori. Bale afferma ancora una volta la sua naturale forza nel destreggiarsi nei ruoli più disparati. In Hostiles è un uomo che inizia a dubitare delle sue azioni; forse non cambierà del tutto ma sicuramente uscirà da quella missione visibilmente e profondamente trasformato. Rosamund Pike rimanda alla figura della scrittrice e colona americana Mary Rowlandson; colei che dopo aver vissuto il rapimento e la prigionia indiana, scriverà Narrative of the Captivity and Restoration of Mrs Mary Rowlandson, probabilmente uno dei testi cardine della letteratura anglo-americana. Anche il personaggio interpretato da Pike è quello di una donna che nella brutalità del mondo trova il coraggio di andare avanti e rinascere.

Rosamund Pike nei panni di Rosalie Quaid.

Da citare Wes Studi, Falco Giallo che, dopo anni di reclusione, può finalmente rivedere la sua amata terra. Data la sua discendenza diretta con i Cherokee, Studi ha sempre interpretato il ruolo del pellerossa. Lo ricordiamo in L’ultimo dei mohicani o nel film di Walter Hill, Geronimo. Oscar alla carriera nel 2020, pure in Hostiles il suo è un personaggio diviso in due. Da una parte vittima ma dall’altra carnefice. Cooper deve mettere nativi e occupanti sullo stesso piano. A questi tre attori principali si affiancano altrettanti interpreti noti come Ben Foster, Stephen Lang, Rory Cochrane, Jesse Plemons e Timothée Chalamet.

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