La comicità deve avere come unico scopo quello di intrattenere il pubblico oppure deve coniugare il divertimento con la riflessione? È questa la domanda che si pone Comedians, l’ultima fatica del regista premio Oscar Gabriele Salvatores.
Comedians si basa sull’omonima opera teatrale del celebre drammaturgo inglese Trevor Griffiths per portare sul grande schermo le vicissitudini di sei aspiranti comici che, dopo aver frequentato un corso serale di stand-up comedy presieduto dal comico Eddie Barni (Natalino Balasso), si ritroveranno ad esibirsi davanti a Bernardo Celli (Christian De Sica). A lui spetterà il compito di scegliere uno di loro al quale offrire un ingaggio nella prestigiosa agenzia Artisti e manager e un contratto per il nuovo programma comico in prima serata televisiva di Celli. Mentre Barni/Balasso è un convinto fautore della comicità profonda e non fine a se stessa, Celli/De Sica ci appare invece come l’emblema stesso di quell’umorismo superficiale e greve che mira alla pancia dello spettatore.
Comedians è un film che scandaglia la dicotomia della comicità servendosi di uno stuolo di attori in stato di grazia. Natalino Balasso, attore ingiustamente sottovalutato, è superlativo nei panni di questo comico di provincia che è rimasto tale perché ha scelto di rimanere fedele a se stesso. Christian De Sica dal canto suo suggella tutta la sua versatilità dando vita ad un uomo cinico e qualunquista che è disposto a tutto pur di mantenere intatto il suo successo. I due danno vita ad alterchi memorabili dimostrando di avere una notevole alchimia.
Anche il resto del cast si dimostra essere all’altezza. Tra i sei allievi di Barni spiccano senza dubbio il giovane Giulio Pranno nei panni di un ragazzo anticonformista e i bravissimi Ale & Franz, i quali interpretano due fratelli che, per usare un eufemismo, non vanno molto d’accordo.
Gabriele Salvatores aveva già tratto liberamente spunto dalla stessa pièce di Griffiths nel 1988 per realizzare Kamikazen – Ultima notte a Milano, pellicola divenuta ormai di culto che ebbe il merito di lanciare artisti del calibro di Paolo Rossi, Claudio Bisio e Silvio Orlando tra i tanti.
Il Comedians di Gabriele Salvatores non si dimentica inoltre di mettere alla berlina le falle della società odierna. Il film infatti pone l’accento su tematiche scottanti come il razzismo, l’omosessualità e il maschilismo tra le tante. Il regista di Mediterraneo e Happy Family dimostra ancora una volta di non avere problemi a cambiare registro. Nel corso della sua lungimirante carriera infatti esso è riuscito a passare con disinvoltura da un genere all’altro.
Salvatores non si schiera né da una parte né dall’altra lasciando che sia il pubblico a decidere liberamente quale comicità promuovere e quale bocciare. Pertinente col significato intrinseco del film risulta essere il seguente aforisma del filosofo statunitense Ralph Waldo Emerson: “Essere se stessi in un mondo che cerca continuamente di cambiarti è la più grande delle conquiste.”
In definitiva consiglio spassionatamente di andare al cinema a vedere questo gioiellino pirandelliano in cui sei comici sono in cerca di quella luce che permetta loro di illuminare le menti e i cuori degli spettatori.
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