“Soffrire di depressione vuol dire non desiderare più nulla, non avere la forza di cambiare. Ci sentiamo soli anche in mezzo agli altri, che spesso non comprendono la nostra sofferenza. Siamo incapaci di amare e nello stesso tempo abbiamo un disperato bisogno di affetto.”
Le suddette parole del compianto scrittore italiano Romano Battaglia descrivono appieno il disagio esistenziale di Luca Flores, il protagonista di Piano, solo, pellicola diretta dal talentuoso Riccardo Milani. Il film si basa sul romanzo di Walter Veltroni Il disco del mondo e racconta al pubblico la vita di un talentuoso pianista jazz, schivo e tormentato, realmente esistito che cerca disperatamente di fuggire da se stesso.
Ad interpretarlo c’è un immenso Kim Rossi Stuart che riesce a mettere a nudo la fragilità e la complessità di questo musicista in modo sublime, riuscendo a non andare mai sopra le righe, ma lavorando al contrario di sottrazione. Completano il cast Michele Placido nei panni del padre di Luca, Paola Cortellesi in quelli di una sorella amorevole e sensibile e Jasmine Trinca, la quale interpreta il grande amore dell’artista.
Piano, solo, uscito nei cinema italiani nel 2007, ha ricevuto ben quattro nomination ai David di Donatello, rispettivamente per il Miglior Attore Protagonista a Kim Rossi Stuart, per la Miglior Attrice Non Protagonista a Paola Cortellesi, per la Miglior Colonna Sonora e per il premio David Giovani.
Paola Cortellesi, degna erede di Monica Vitti, dimostra in questo film di essere un’artista versatile, interpretando in maniera impeccabile un ruolo lontano dai suoi canoni classici. La stessa Trinca, una delle migliori attrici italiane del nostro cinema, è superba nel dare vita ad una donna innamorata che si troverà costretta a scegliere tra la sua felicità e quella del proprio compagno. Michele Placido, invece, si distacca molto dai consueti personaggi sanguigni che abitualmente incarna per tratteggiare un uomo buono e passivo, quasi rassegnato allo status del figlio.
La colonna sonora è struggente e poetica al punto giusto e oltre alle musiche originali di Lele Marchitelli comprende anche alcuni pezzi inediti tratti dall’ultimo concerto dello stesso Flores.
Il regista di Scusate se esisto! e Come un gatto in tangenziale realizza un film coraggioso e disturbante che non banalizza il problema dei disturbi mentali ma lo analizza a fondo traghettando, allo stregua di un Caronte dantesco, lo spettatore nell’inferno emotivo di un giovane uomo che riesce a tenere a bada lo stillicidio dei propri demoni interiori solamente quando suona il pianoforte.
Vi auguro buona visione congedandomi con il seguente aforisma dell’immortale compositore tedesco Johann Sebastian Bach decisamente pertinente con il significato contenuto in Piano, solo: “La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori.”
Leggi anche: Miles Davis: Birth of the Cool – Vita, morte e miracoli di un’icona jazz
Lascia un commento