Ci troviamo in un periodo storico in cui la televisione è completamente subissata da programmi culinari di successo come Masterchef, 4 ristoranti e Cortesie per gli ospiti per citarne alcuni. Il sapore del successo, film del 2015 diretto da John Wells, svela i retroscena più infimi del mondo della cucina.
Il regista de I segreti di Osage County racconta le vicissitudini di Adam Jones (Bradley Cooper), uno chef di successo che a causa di problemi di droga e di alcolismo non lavora da diverso tempo, fino a che un giorno andrà a Londra proponendo a un suo vecchio amico maître di subentrare come capocuoco all’interno del suo ristorante. L’amico, inizialmente riluttante, finirà per acconsentire alle richieste di Adam, il quale come obiettivo ha quello di conquistare l’ambita terza stella Michelin.
Wells accosta sapientemente la cucina alla vita realizzando un’opera imperdibile. Bradley Cooper è superlativo nell’incarnare un uomo di talento affascinante e presuntuoso che non accetta l’imperfezione. La sua interpretazione è fortemente borderline e ricorda per certi versi quella offerta ne Il lato positivo. Adam infatti, alla stregua di Path, è afflitto da disturbi di natura ansiosa che non gli permettono di godersi la vita appieno. Pertinente a tal proposito risulta essere il seguente aforisma del compianto drammaturgo francese Victor Hugo: “L’oscurità dà le vertigini. L’uomo ha bisogno della luce: e chiunque si tuffi nell’opposto della luce si sente il cuore stretto. Quando l’occhio vede nero, la mente vede confuso; nell’eclisse, nella notte, nella caliginosa opacità v’è l’ansia, anche per i più forti.”
Completano il cast attori internazionali di prim’ordine come Sienna Miller, Omar Sy, Emma Thompson, Daniel Brühl, Uma Thurman e il nostrano Riccardo Scamarcio tra i tanti.
Ne Il sapore del successo John Wells mostra allo spettatore il dietro le quinte di un lavoro faticoso che comporta notevoli sacrifici. La terza stella fortemente voluta da Adam ha un significato allegorico e corrisponde all’obiettivo di raggiungere un equilibrio interiore che fino ad ora non è mai riuscito a conquistare. D’altronde come ha asserito il celebre scrittore italiano Fabrizio Caramagna: “Chi cammina sopra un muretto lo sa che l’equilibrio non è mai raggiunto una volta per tutte, ma va ritrovato dopo ogni passo. L’equilibrio taglia l’aria, sfida il vento. L’equilibrio è un lavoro.”
Il film si alterna tra continui alterchi, numerosi colpi di scena e sequenze dal forte impatto emotivo che permettono allo spettatore di empatizzare fortemente con i personaggi. John Wells ci ricorda che “si è forti a cercare aiuto negli altri, non deboli.” Solo così infatti nel corso della nostra esistenza potremo sentire in bocca il sapore del successo.
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