Thomas Vinterberg a Montone

Thomas Vinterberg all’Umbria Film Festival – L’Oscar arriva a Montone

Il 10 luglio 2021, nella splendida cornice del borgo medievale di Montone, in occasione dell’Umbria Film Festival Thomas Vinterberg ha presentato di persona al pubblico il suo film vincitore del Premio Oscar come Miglior Film Straniero Druk. La sua presenza al festival che da oltre 25 anni porta in Umbria il meglio del cinema internazionale è stata celebrata anche dalle istituzioni locali: il sindaco di Montone Mirco Rinaldi, infatti, gli ha consegnato le chiavi della città.

Ogni anno, all’Umbria Film Festival, un grande maestro del cinema viene incoronato ambasciatore del festival e della città stessa. Tutto sotto l’occhio vigile di Terry Gilliam, presidente della kermesse umbra con indosso uno sgargiante cappello medievale.

Thomas Vinterberg è stato accolto dalle calde parole del sindaco del borgo alto tiberino: “La tua capacità creativa si è manifestata con i cortometraggi e la creazione del Dogma 95. Il tuo percorso è poi continuato con lungometraggi premiati in importanti festival e rassegne internazionali. Poi hai vinto l’Oscar per Druk nel 2021. Per questo, e per la valorizzazione culturale del cinema ti consegno le chiavi della Città di Montone, proclamandoti ambasciatore ufficiale dell’Umbria Film festival e della città stessa.”

“Grazie, mi state dando la chiave della vostra città ma voi avete ricevuto la chiave del mio cuore” ha poi ringraziato il regista danese facendo sciogliere il pubblico accorso nella pittoresca Piazza San Francesco. “Il vostro interesse nella cultura cinematografica ci ha dato l’opportunità di scoprire un vero e proprio paradiso. Tutti sono stati così accoglienti e intensi.”

Dopo la commozione, la gioia e la ola da parte della nutrita curva danese presente per l’occasione, Vinterberg ha iniziato a parlare dell’ispirazione che il cinema italiano fornisce a lui e al resto del mondo: “Per molto tempo il cinema italiano ha ispirato me e il cinema scandinavo. Per Festen ho rubato una scena da Ingmar Bergman e l’ho chiamato per scusarmi. Di tutta risposta lui mi disse di aver rubato la scena da Il Gattopardo di Luchino Visconti. L’ispirazione di questo paese attraversa tutta l’Europa e sale su, fino ai paesi scandinavi.”

Poi arriva il momento di raccontare come Druk abbia preso vita e sia riuscito a guadagnarsi l’ambita statuetta dorata: “Il film è nato inizialmente come una celebrazione dell’alcol e poi si è sviluppato in qualcosa di più. È iniziato come un progetto che non sapevo dove potesse andare, qualcosa in evoluzione. In Danimarca abbiamo una cultura del bere molto diversa dall’Italia, ve lo posso assicurare. Ho deciso di fare il film quando mia figlia mi ha raccontato che avrebbe dovuto correre tre chilometri intorno ad un lago per poi bersi una cassa di birra. A quest’evento ci sarebbero stati anche gli insegnanti, e quindi capii che c’era qualcosa nel rapporto tra la Danimarca e l’alcol da investigare.”

“In molti hanno capito che il mio film va al di là di questo” ha poi continuato. “Mia moglie è prete -vi ricordo che siamo protestanti!, e mi dice sempre di cosa parlano veramente i miei film: lei ci ritrova l’elemento dell’incontrollabile, della mancanza di controllo. In effetti, tutta la nostra vita ruota intorno al controllo: i passi che fai misurati dal cellulare, i click del tuo sito web, i post sui social. Questo film si ribella e combatte per la bellezza di ciò che non possiamo controllare.”

Druk racconta la storia di quattro amici che, superficialmente, affrontano un esperimento alcolico: “Questi quattro vivono e attendono un desiderio di giovinezza. Mi ricordo, a 16 anni, di essere stato leggermente ubriaco ma innamorato, aspettando qualcosa di più. Quando si ha tutto sotto controllo si rischia di morire di noia.”

Prima di lasciare il pubblico al film, Thomas Vinterberg ha infine raccontato un aneddoto sulla sua produzione: “Durante le prove dovevamo sembrare veramente ubriachi. Doveva funzionare ed è veramente difficile quando sei ubriaco controllare i tuoi movimenti: cerchi di parlare piano ma prima o poi si scopre. Tutto si basa sull’equilibrio tra ciò che si mostra e ciò che si nasconde. Così abbiamo studiato dei video su YouTube, in particolare russi, per imparare a comportarci da ubriachi. Oltre a questo, abbiamo anche bevuto fino ad ubriacarci, per poi registrarci e valutare le nostre sembianze da ubriachi. Questa è stata la nostra settimana di prove.”

Druk è poi iniziato ed è stato il cinema a parlare.

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