Stephen King e il cinema perché il grande romanziere statunitense, il re dell’horror, ha davvero cambiato non solo il nostro modo di leggere, ma anche la nostra maniera di vivere il cinema. Molte delle opere di uno dei maestri della letteratura mondiale sono infatti state tradotte, e sono costantemente, tradotte in opere cinematografiche che, al pari dei suoi testi, raggiungono facilmente il grande successo.

Stephen King e il cinema. Dieci film ispirati alle sue opere.
Stephen King

La popolarità dei romanzi di King è pari al trionfo che questi hanno avuto una volta trasformati in pellicole; il più delle volte questo trionfo è stato addirittura superato grazie alla trasposizione cinematografica, tanto da farci arrivare alla conclusione che lo scrittore sia un’artista legato indissolubilmente al cinema. Probabilmente, senza la preoccupazione di sceneggiatori e registi che hanno sentito il bisogno di trasporre le sue opere letterarie in opere cinematografiche, Stephen King non avrebbe raggiunto la gloria che tutti ora conosciamo.

Gloria che, a distanza di più di cinquant’anni continua e non sembra volersi fermare. Ecco perché con questa Top19, Stephen King e il cinema, vogliamo rendere omaggio ad uno dei più importanti artisti che forse più di altri hanno dato un enorme contributo alla letteratura e alla potente industria cinematografica che con lui ha trovato idee sempre fresche per horror terrificanti o per dramma indimenticabili.

#1 The Shining (1980) – “Wendy, sono a casa amore!”

Stephen King e il cinema.
The Shining. Shelley Duvall in una scena del film.

Primo film della rassegna Stephen King e il cinema. È strano come il più grande horror di tutti i tempi, uno dei cult più amati di sempre, tratto dal romanzo del 1977, sia in realtà il film che King detesta di più. Il motivo, secondo lo scrittore, è quello secondo cui Stanley Kubrick non avrebbe compreso pienamente il senso più recondito del suo libro, stravolgendo completamente la trama. “Il film è freddo e distaccato”, disse.

Eppure, The Shinig, uscito nel 1980 e interpretato da Jack Nicholson e Shelley Duvall, è un capolavoro assoluto che, davvero, ha poco a che vedere con il romanzo dal quale è tratto; ma forse non è un male. Kubrick sfoltisce molto le parti fantastiche che popolano l’opera di King, cambia il finale e realizza un horror le cui chiavi di lettura sono davvero infinite. Molti ci hanno visto una possibile parabola del genocidio degli indiani d’America, altri il genocidio degli ebrei da parte del regime nazista e fascista. Altri ancora, hanno immaginato la follia di Jack Torrance come la geniale idea dello scrittore che all’inizio fa il colloquio per il lavoro da custode. Tuttavia, lo Shining di Kubrick è ormai un monumento del cinema che sembra superare il romanzo di King.

#2 Misery (1990) – “Sono la tua ammiratrice numero uno”

Stephen King e il cinema. Misery (1990) regia di Rob Reiner.
Kathy Bates è Annie Wilkes in Misery (1990).

Film del 1990 diretto da Rob Reiner e ispirato al libro del 1987. Lo scrittore Paul Sheldon, interpretato da James Caan, di rientro a casa dopo aver terminato il suo ultimo romanzo, viene colto da un’improvvisa tempesta di neve e finisce con la macchina in un fosso. Perde i sensi ma un misterioso individuo lo vede e lo trae in salvo. È la giunonica Annie Wilkes, ovvero la meravigliosa Kathy Bates, che con la scusa di essere la sua ammiratrice numero uno, lo prende in ostaggio torturandolo.

Altro capolavoro nato dalla mente di King, e anche stavolta un grande successo grazie alla versione cinematografica. Reiner dirige due attori americani fra loro molto dissimili. Caan, noto soprattutto per aver interpretato Santino “Sonny” Corleone nel Padrino di Francis Ford Coppola, in Misery veste i panni di uno scrittore che, stufo della sua stessa creazione, decide di distruggerla. Ma non ha fatto i conti con i suoi ammiratori; uno di questi è proprio la psicopatica Annie Wilkes. Bates caratterizza il personaggio della folle ammiratrice come solo lei sa fare, aggiudicandosi per questo ruolo l’Oscar come migliore attrice protagonista.

#3 The Green Mile (1999)

Stephen King e il cinema. Il miglio verde (1999).
Il miglio verde (The Green Mile).

“Mi devo aspettare dei problemi, ragazzone?”, dice ad un certo punto il carceriere Paul Edgecombe (Tom Hanks) all’enorme prigioniero di colore John Coffey, condannato ingiustamente alla sedia elettrica per aver stuprato e ucciso due bambine. In realtà non è lui il colpevole e Paul lo scoprirà attraverso i poteri del carcerato, il quale gli mostrerà la verità.

La stessa luccicanza che possedeva il piccolo Danny in Shining ora la possiede anche il nerboruto Coffey de Il miglio verde. C’è un passaggio del testimone da un bambino ad un uomo di colore detenuto nel braccio della morte negli Stati Uniti degli anni ’30. Non il momento migliore per un afroamericano, e King si diverte a rintracciare elementi fantastici e un briciolo di speranza all’interno di un penitenziario, ricostruito poi da Frank Darabont nel 1999 con il film omonimo.

#4 The Shawshank Redemption (1994) – “Qui dentro sono tutti innocenti!”

Le ali della libertà (The Shawshank Redemption).
The Shawshank Redemption. Tim Robbins e Morgan Freeman.

Secondo dramma carcerario uscito nelle sale cinematografiche nel 1994 e diretto sempre da Frank Darabont che prende ispirazione direttamente dal racconto Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank. Scritto da King nel 1982 e contenuto nella raccolta di racconti intitolata Different Seasons, il testo narra la storia di Andy Dufresne, un bancario che, accusato di aver ucciso la moglie e l’amante, è portato nel carcere di Shawshank per scontare una lunga pena e lì conosce Red Redding con il quale instaura una profonda e sincera amicizia.

Il film è un classico del cinema. Darabont, prima del miglio verde, realizza uno dei drammi più bello ed emozionanti di sempre, interpretato per l’occasione da Tim Robbins e Morgan Freeman. Film acclamato sia dalla critica che dal pubblico, The Shawshank Redemption, uscito in Italia col titolo Le ali della libertà, è stato inserito nella lista dei cinquecento migliori film della storia, dove occupa il quarto posto.

#5 Stand By Me (1986)

Stand By Me (1986).

“Ragazzi, vi va di vedere un cadavere?”. Nelle sue opere King affronta anche il tema dell’adolescenza e dell’amicizia. Tematiche che ritroviamo in It, ma che si sviluppano anche in altri testi come, per esempio, nel racconto The Body, anche questo facente parte della raccolta Different Seasons.

Nel 1986 Rob Reiner decide di farne un film prendendo giovani attori come Will Wheaton, Corey Feldman e River Phoenix. Quest’ultimo, oltre ad essere stato un attore prodigio sin da bambino, è noto per la prematura scomparsa all’età di 23 anni e per essere il fratello maggiore di Joaquin Phoenix. Stand By Me parla di un gruppo di amici adolescenti che, con la scusa di vedere il corpo di un ragazzo loro coetaneo, vogliono in realtà trovare loro stessi e cercare il destino che spetta ad ognuno.

#6 Dolores Claiborne (1995) – “Qualche volta fare la carogna è la sola cosa che resta ad una donna!”

Kathy Bates e Jennifer Jason Leigh in una scena del film.

È la seconda volta che Kathy Bates veste i panni di un personaggio nato dalla mente di Stephen King. Anne Wilkes è la personificazione della follia omicida, Dolores Claiborne è invece la rappresentazione di una donna forte che è costretta ad agire in malo ma solo per amore di sua figlia.

L’ultima eclissi, titolo italiano del film d 1995, Dolores Claiborne, diretto da Taylor Hackford e interpretato, a parte la grande Bates, da Jennifer Jason Leigh, Christopher Plummer e da John C. Reilly. Dolores Claiborne è una tragedia familiare, prima, e giudiziaria poi, che si consuma nell’arco di trent’anni. Dolores lavora come cameriera per la ricca Vera Donovan, e quando torna a casa deve badare anche alla sua famiglia composta dal marito Joe e dalla figlia Selena. Un giorno, però, Dolores fa una terribile scoperta e per questo decide di indagare.

#7 It (2017) – “È ora di galleggiare”

Forse la sua opera più nota, It è un romanzo di formazione che si snoda in due grossi blocchi; il primo, che vede i giovani protagonisti entrare in contatto con il malefico Pennywise, e il secondo blocco in cui i protagonisti sono cresciuti e devono ancora una volta combattere il pagliaccio assassino. Attraverso quest’opera, King realizza ancora una volta una storia di puro orrore, ma affronta anche temi più cari all’autore come l’adolescenza, la memoria, l’amicizia, la grettezza della piccola città e la paura di crescere.

Dal romanzo ne sono state fatte due versioni, entrambe davvero celebri. La prima è la miniserie televisiva del 1990 diretta da Tommy Lee Wallace e interpretata da Tim Curry, che veste i panni di Pennywise. Più recentemente It è tornato alla ribalta grazie ai due film di Andrés Muschietti, It del 2017 e It – Chapter Two del 2019. Per ricoprire il ruolo che in passato fu di Curry, è stato scelto il giovane Bill Skarsgård, il quale è stato capace di dare vita ad un Pennywise diverso dal suo predecessore e davvero terrificante.

#8 The Dead Zone (1983)

Christopher Walken veste i panni di John Smith, protagonista di La zona morta (The Dead Zone).

Probabilmente il film di David Cronenberg che più si discosta dalla sua comune maniera di creare e dirigere. Tratto dall’omonimo romanzo di King del 1979, The Dead Zone (La zona morta) divenne un film nel 1983, quando al cinema era già uscito Videodrome. Il film, interpretato da Christopher Walken, Martin Sheen ed Herbert Lom, parla del giovane insegnante Johnny Smith che dopo un incidente con la macchina finisce in coma.

Al suo risveglio Johnny si ritrova senza più lavoro e senza più la sua amata Sarah, nel frattempo sposatasi con un altro uomo. In compenso però, Johnny esce dal come con dei poteri sovrannaturali. Toccando le persone riesce a vedere il passato o il futuro. Questo dono, chiamiamola ancora una volta “luccicanza”, permette a Johnny di diventare famoso nella comunità in cui vive, ma anche di conoscere prima di tutti il destino che lo attende dietro l’angolo.

#9 Carrie (1976) – “Sei scandalosa Carrie. Ti si vedono quelle due odiose escrescenze”

Carrie (Carrie lo sguardo di Satana), regia di Brian De Palma. Nella foto, Sissy Spacek nelle scene salienti del film.

Film di culto diretto da Brian De Palma, Carrie rappresenta la prima trasposizione cinematografica di un racconto di Stephen King. Con il suo inconfondibile stile, De Palma dirige una storia a metà strada fra un racconto adolescenziale e un racconto horror, incentrato sulla presenza del diavolo e i suoi poteri.

Carrie è una ragazza timida e totalmente succube della madre che la educa mediante la fede e la violenza. Tuttavia, Carrie, che vorrebbe essere più simile ai suoi compagni di classe, decide di andare al ballo con l’affascinante Tommy Ross, scatenando la furia della severa madre. Con Sissy Spacek, Piper Laurie, Amy Irving e John Travolta, Carrie è davvero l’inizio del grande successo di Stephen King. 

#10 Doctor Sleep (2019)

Doctor Sleep (2019).

Come opera conclusiva della nostra Top10, Stephen King e il cinema, avremmo potuto mettere The Mist o Secret Window. E invece, dato che abbiamo iniziato con Shining, finiamo in bellezza con Doctor Sleep, sequel del romanzo e del cult di Stanley Kubrick. Il regista Mike Flanagan, infatti, nonostante segua più fedelmente i passaggi del romanzo di King, non può fare a meno di ricreare l’atmosfera pesante del capolavoro del 1980. “Non lo so se è magia. L’ho sempre chiamata luccicanza”.

Doctor Sleep è la storia di Danny Torrance (Ewan McGregor) che, dopo l’esperienza nell’Overlook Hotel e dopo la morte della madre, si da all’alcol per dimenticare. Si riprende grazie ad un gruppo di alcolisti anonimi e inizia a lavorare in una casa di riposo; qui, grazie ai suoi poteri, aiuta gli anziani e i malati ad affrontare la morte in maniera serena. Tuttavia, Danny fa la conoscenza di Abra Stone, una ragazzina anche lei in possesso dei suoi stessi poteri. Insieme cercheranno di fronteggiare la banda del Vero Nodo, capeggiata dalla spietata Rose The Hat. Il film di Flanagan, nonostante non raggiunga i livelli di Shining, ci permette di rivivere ancora una volta le avventure di Danny Torrance. La prima parte è davvero avvincente; nella seconda il sequel si perde nella disperata ricerca di seguire il suo predecessore.

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