Quel che resta del giorno – Hopkins, solerte maggiordomo lontano dalla realtà

Capolavoro della letteratura del 1989 scritto da Kazuo Ishiguro, Quel che resta del giorno è diventato ben presto un film; per essere più precisi, uno dei capolavori del cinema, diretto da James Ivory, già autore di pellicole di successo come I bostoniani, Camera con vista e Casa Howard.

Quel che resta del giorno (The Remains of the Day).
Quel che resta del giorno (1993), di James Ivory.

Protagonisti di questo dramma inglese del 1993, Anthony Hopkins, che un anno prima aveva ricevuto l’Oscar per la sua interpretazione in The Silence of the Lambes, ed Emma Thompson. I due attori britannici interpretano rispettivamente il maggiordomo e la governante di Darlington Home, un’enorme e signorile tenuta fuori Londra all’interno della quale alcuni membri della nobiltà inglese avrebbero abbracciato le idee di Hitler e Mussolini per appoggiare poi la guerra della Germania.

Ishiguro, prima, e Ivory in un secondo momento, si concentrano sul periodo bellico e quello immediatamente successivo, analizzando la guerra e uno dei periodi più atroci di tutto il Novecento. Ma non tramite il popolo, né l’esercito o i soldati che lo scrittore e il regista raccontano questa storia lunga quasi un ventennio. Quel che resta del giorno guarda il mondo dalla finestra di una villa dalle stanze della servitù.

La trama di Quel che resta del giorno (The Remains of the Day)

Il solerte e integerrimo maggiordomo James Stevens (Hopkins) lavora alle dipendenze di Lord Darlington; nobile inglese che ben presto si ritroverà a condividere le idee hitleriane. A Darlington Home prende servizio anche la signorina Sally Kenton (Thompson) in veste di nuova governante.

Con il passare del tempo Stevens inizia a nutrire un certo interesse per la donna e quest’infatuazione potrebbe essere ricambiata persino dalla governante. Ciononostante, data la natura del maggiordomo, Stevens non riuscirà mai a fare il grande passo. Solo dopo la fine della guerra e la morte di Lord Darlington, quando la villa sarà ricomprata dall’americano Jack Lewis (Christopher Reeves), un importante uomo d’affari, Stevens sentirà il bisogno di uscire da quella casa, dalla quale non era mai veramente scappato, per rintracciare la signora Kenton per chiederle di tornare a lavorare con lui.

Emma Thompson nei panni di Mrs. Kenton.

L’amore fra due membri della servitù inglese

Quel che resta del giorno potrebbe essere inteso come un meraviglioso e ben agghindato colossal sulla follia delle buone maniere inglesi. Il film di Ivory si situa a cavallo della Seconda guerra mondiale; il mondo è nel pieno tumulto; persino la nobiltà inglese si scomoda per realizzare un futuro in cui loro stessi possano continuare a mantenere il potere. Persino Mrs. Kenton si sente turbata da ciò che sta succedendo. 

Solo Stevens non si smuove di un millimetro dal suo posto e, come se una delle carneficine più atroci non so fosse mai compiuta, egli continua a fare il suo lavoro senza rendersi conto del tempo che inesorabilmente sta passando e che il mondo è in continua evoluzione.

Gli attori

Hopkins, per la seconda volta vincitore del premio Oscar nel 2021 per The Father, anche in questo film mostra tutto il suo talento, grazie ad una recitazione asciutta e naturale. Sul suo volto si denotano i segni del vero servitore che non ha mai voce in capitolo, se non con quelli inferiori a lui. Ma anche in quel caso il rapporto è sempre morboso, attento ad ogni più piccolo dettaglio.

Stevens è un uomo completamente disumanizzato, che non riesce a piangere per la morte del padre, né riesce ad instaurare un rapporto umano e sentimentale con Mrs. Kenton, la quale, stufa di aspettare, prenderà un’altra strada. Quest’ultima, interpretata da Emma Thompson, è anch’essa una serva il cui compito è quello di servire senza troppe storie. Eppure, il personaggio di Thompson, a differenza di Stevens, riesce ancora a dividere lavoro e vita privata, impegno e amore.

Michael Lonsdale, noto per aver interpretato uno dei tanti cattivi di James Bond e l’abate Abbone nel cult di Jean Jacques Annaud, Il nome della rosa, in Quel che resta del giorno ricopre il ruolo del diplomatico francese Giscard Dupont d’Ivry. L’americano Reeves, il Superman della saga diretta da Richard Donner, nonché intimo amico di Robin Williams -quando Reeves rimase paralizzato dopo l’incidente, disse che tornò a ridere solo quando Robin andò a trovarlo- nel film di Ivory è uno di quei pochi attori non britannici scelti dal regista. Egli interpreta infatti l’uomo d’affari Lewis, il solo che cerca di ribellarsi dinnanzi alla volontà dei nobili inglesi di patteggiare con Hitler e con il suo regime.

Hopkins e Thompson in una scena del film.

Il cast di Quel che resta del giorno è comunque composto essenzialmente da attori britannici. Fra questi è doveroso citare James Fox nei panni di Lord Darlington, Peter Vaughn in quelli di William Stevens, e Hugh Grant, nella parte di Cardinal, figlioccio di Lord Darlington.

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