Moglie e marito di Simone Godano – L’amore ai tempi di Charlie

Simone Godano, alla sua prima prova da regista, scrive e dirige Moglie e marito, una commedia atipica nel panorama cinematografico italiano. Il film del 2017 vede come protagonisti Andrea (Pierfrancesco Favino) e Sofia (Kasia Smutniak), una coppia di coniugi in crisi che sta pensando di divorziare. Andrea è un medico che è solito fare degli esperimenti scientifici con il collega e amico Michele (Valerio Aprea), mentre Sofia è un’affascinante conduttrice in carriera.

Moglie e marito (2017), regia di Simone Godano.

Una sera a causa del cortocircuito di una macchina di nome Charlie su cui Andrea sta lavorando, lui e la moglie si scambiano di corpo con risultati imprevedibili ed esilaranti. La pellicola si serve di tale espediente per affrontare palesemente il tema della tecnologia, un settore che si è sviluppato in modo esponenziale nel corso degli anni condizionando fortemente le nostre esistenze. Il lungometraggio ricorda allo spettatore che la cosa fondamentale è cercare di servirsi del progresso tecnologico per estendere la propria mente e le proprie conoscenze facendo attenzione a non farsi assoggettare da esso.

Godano riesce sapientemente a condensare più generi; Moglie e marito, infatti, la si può tranquillamente considerare come una Screwball comedy sentimentale a tinte fantascientifiche, che trae vagamente spunto dal celebre film del 1977 Tutto accadde un venerdì, di Gary Nelson. Favino vale da solo la visione del film, in quanto la sua interpretazione risulta ineccepibile; quando si cala nei panni femminili dà vita a sequenze irresistibili che non fanno altro che consolidare tutta la sua versatilità e il suo immenso talento, facendo per un attimo rimembrare al pubblico l’iconico Michel Serrault de Il vizietto.

La stessa Kasia Smutniak se la cava egregiamente nell’incarnare la classica “donna ambiziosa” vessata sul posto di lavoro dalle avances di un collega intraprendente e autorevole. La versatile attrice polacca dà voce a tutte quelle donne che si trovano costrette, loro malgrado, a subire angherie di natura sessuale. Quando i due protagonisti entreranno l’uno nei panni dell’altro inizieranno a capire maggiormente i problemi del rispettivo partner, cosa che farà cambiare prospettiva a entrambi. Da menzionare, inoltre, l’interpretazione di Aprea, già visto in riuscite commedie di successo come Smetto quando voglio e Nessuno mi può giudicare per citarne alcune. Aprea è bravissimo nell’incarnare il classico maschio alfa misogino ed egoista che non riesce ad avere una relazione stabile.

Moglie e marito poteva facilmente sfociare nella farsa ma Godano, con l’ausilio di Carmen Danza e Giulia Steigerwalt in fase di sceneggiatura, riesce mirabilmente ad eludere i facili cliché aggiornando nobilmente l’immortale commedia all’italiana. Uscito nelle sale italiane nel 2017, il film in questione ha superato i due milioni di euro di incasso e ha ottenuto inoltre una candidatura ai Nastri d’Argento come miglior commedia del medesimo anno.

Moglie e marito. Sul set del film, Pierfrancesco Favino, il regista Simone Godano e Kasia Smutniak.

Mi congedo con le seguenti parole pronunciate dal compianto Robin Williams, alias John Keating, in una scena del cult L’attimo fuggente: “Dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso”. In questa frase è contenuta l’essenza dell’opera prima di Godano. Citando il famoso proverbio potremmo asserire che tra moglie e marito non bisogna mettere il dito, bensì Charlie.

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