Essendo in un periodo storico in cui la sala cinematografica è in crisi mi sembra doveroso ricordare la sua unicità e la sua magia. Per farlo ho deciso di parlare dell’omaggio al cinema per antonomasia che fece vincere al regista Giuseppe Tornatore il Premio Oscar come Miglior Film Straniero. Mi riferisco al capolavoro senza tempo intitolato Nuovo Cinema Paradiso.
La vicenda dell’opera di Tornatore segue un arco narrativo che va dalla fine della seconda guerra mondiale fino alla conclusione degli anni ’80 e vede come protagonisti un bambino di nome Salvatore (Salvatore Cascio), che diventerà un affermato regista ed Alfredo (Philippe Noiret), un proiezionista analfabeta con cui il giovane instaurerà un rapporto di grande amicizia.
Nel corso della storia verranno proiettate pellicole che hanno fatto la storia del cinema come La febbre dell’oro, Via col vento, Casablanca, Ombre rosse, Vacanze romane, I vitelloni e Lo sceicco bianco fra le tante. Nuovo Cinema Paradiso ha il merito di raccontare allo spettatore, mediante queste opere, il mutamento della società nel corso degli anni. Tornatore, con l’ausilio della stupenda colonna sonora firmata dal maestro Ennio Morricone, mette in scena una vera e propria dichiarazione d’amore verso il cinematografo.

Col passare del tempo il bambino, divenuto ormai adulto, inizierà ad avere nostalgia di quei tempi andati in cui il Nuovo Cinema Paradiso in cui guardava i film con l’amico Alfredo fungeva da termometro sociale, oltre ad essere un vero e proprio luogo di condivisione. Venuto a sapere della morte dell’amico, Salvatore non esiterà un attimo a tornare nel paesino siciliano in cui ha vissuto momenti di pura poesia per ritrovare l’ispirazione ma soprattutto sé stesso.
Nuovo Cinema Paradiso può essere tranquillamente definito come un Amarcord in cui il regista siciliano attinge molto dalla sua vita privata. Molto suggestive risultano essere le seguenti parole di Alfredo che suggellano l’importanza che ha avuto nella vita artistica e umana di Salvatore: “Non tornare più, non ci pensare mai a noi, non ti voltare, non scrivere. Non ti fare fottere dalla nostalgia, dimenticaci tutti. Se non resisti e torni indietro, non venirmi a trovare, non ti faccio entrare in casa mia. Qualunque cosa farai, amala, come amavi la cabina del Paradiso quando eri piccolo.”
Uscito nelle sale nel 1988 Nuovo Cinema Paradiso si è aggiudicato premi prestigiosi come l’Oscar e il Golden Globe, assegnati per il miglior film straniero. Risulta doveroso menzionare nel lungometraggio in questione attori del calibro di Marco Leonardi, Jacques Perrin, Enzo Cannavale, Leo Gullotta e Leopoldo Trieste tra i tanti.
I pionieri del cinema furono i celebri fratelli Lumière che iniziarono a proiettare immagini sul grande schermo nel lontano 1895. Pensate che questi due geni ritenevano il cinema un’invenzione senza futuro in quanto erano convinti che il pubblico si sarebbe stancato dello spettacolo del movimento; il risultato è che dopo quasi due secoli la sala cinematografica è ancora in piedi e mi auspico che ci rimanga per sempre; ogni sala chiusa corrisponde infatti ad una vera e propria sconfitta culturale e sociale.
Vi lascio con le seguenti parole di Peppuccio Tornatore a proposito del suo capolavoro: “Il segreto del successo di Nuovo Cinema Paradiso è dovuto al fatto che generazioni di persone in tutto il mondo ritengono la sala cinematografica un luogo di educazione.”
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