Scritto e diretto da Mario Monicelli, Un eroe dei nostri tempi è un film del 1955 con protagonista Alberto Sordi nel ruolo di Alberto Menichetti, un uomo ossessionato dalla paura di “restare incastrato” o più semplicemente di poter finire nei guai. In un crescendo di imprevisti che si incastrano fra loro, Alberto e il resto dei personaggi si mettono a nudo mostrando al pubblico incoerenze e meschinità dell’italiano medio, senza però dimenticare la proverbiale leggerezza del maestro Monicelli.
Un eroe dei nostri giorni – La trama
Alberto Meniccheti è l’esempio perfetto di inetto: pavido e anche piuttosto tonto, passa le giornate a preoccuparsi di come evitare ogni tipo di situazione che possa provocargli anche il più piccolo imprevisto. Questo però non è sufficiente a fargli evitare ogni tipo di disavventura: che si tratti di essere redarguito dalla sua superiore o dall’agente di turno, il protagonista dimostra in ogni occasione la sua totale mancanza di spina dorsale, pronto a vendere gli amici e a prostrarsi di fronte a chiunque e a qualunque richiesta pur di non subire danni. D’altronde lui non è l’unico personaggio a mostrarsi in modo meschino: la zia e la domestica che lo mantengono sono monarchiche estremiste pronte ad inveire contro chiunque ma docili e sottomesse nei confronti del nipote, la bella parrucchiera che mostra interesse verso Alberto rivela invece avere un secondo fine e anche i suoi amici si differenziano dal protagonista solo per un poco di raziocinio in più.
Questo film è considerato uno dei apripista per la commedia all’italiana: anche se in forma più leggera contiene tutti gli elementi che renderanno famoso il genere. Naturalmente il merito del successo del film va in buona parte all’interpretazione di Alberto Sordi che riesce a far risultare simpatico anche un personaggio che si dimostra infimo, approfittatore e bugiardo ovvero quanto di più lontano c’è dalla classica figura del protagonista buffo ma buono. Anche se gli altri personaggi sono volutamente messi in secondo piano, non possiamo non citare il piccolo ma significativo ruolo di Tina Pica nei panni della vecchia governante, che risulta tutt’oggi divertente con le sue battute veloci e inaspettate e l’interpretazione di Franca Valeri, forse l’unico personaggio positivo della vicenda. Senza la caratteristica barba risulta invece irriconoscibile Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer, nel ruolo del violento Fernando.
Un eroe dei nostri tempi – Un’inaspettata morale
Come già detto prima, il film è considerato uno dei primi esempi di commedia all’italiana ed è anche per questo che è stato inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare. Oltre alle già citate caratteristiche del genere presenti nella pellicola salta all’occhio anche un altro elemento: alla fine della vicenda Alberto è costretto a confessare i suoi numerosi inganni al commissario che lo redarguisce esortandolo ad una vita più coraggiosa ma soprattutto ad “essere imprudente”.
Alberto ha quindi un’intuizione e capisce che l’inettitudine della sua vita è figlia proprio di quell’eccessiva prudenza che lo ha sempre guidato fino ad ora. Risoluto ad iniziare una nuova vita si arruola immediatamente nella corpo della polizia celere, dando l’idea allo spettatore che gli sia bastata quella paternale per cambiar vita. Purtroppo la sua ultima battuta al chiudersi della vicenda fa intuire che serve ben altro per un simile cambiamento, ma è interessante notare che il discorso del commissario rappresenta una vera e propria morale all’interno della vicenda.
Un eroe dei nostri tempi si rivela quindi come una commedia ancora in grado di divertire nonostante le differenze fra il genere dell’epoca e quello di oggi, un’opera che oltre al proprio contenuto si impreziosisce delle fantastiche interpretazioni di alcuni dei mostri sacri del cinema italiano.
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