Monterossi (2022)

Monterossi – Fabrizio Bentivoglio, Bob Dylan e la tv del dolore

Fabrizio Bentivoglio ha descritto come “un vincente involontario innamorato dei perdenti” Carlo Monterossi, l’ultimo personaggio interpretato dal pluripremiato attore milanese nella nuova serie targata Prime Video intitolata per l’appunto Monterossi. Nella serie il regista Roan Johnson fa rivivere il protagonista dei romanzi di Alessandro Robecchi rimanendo fedele allo scrittore.

Carlo Monterossi è un autore televisivo di enorme successo che ha ideato Crazy Love, uno dei programmi del tubo catodico più visti degli ultimi anni. Nel corso del tempo però Monterossi ha maturato una certa avversione nei confronti di una trasmissione che è divenuta sempre più trash. La sua è una vita monotona e vagamente squallida all’insegna del whisky e di Bob Dylan, da sempre suo grande idolo. Fino a che un giorno sarà vittima di un tentato omicidio. Dopo quest’avvenimento la sua esistenza cambia repentinamente.

Il regista de I delitti del BarLume mette in scena le vicissitudini di un antieroe romantico e sognatore che è ancora innamorato della sua ex e ambisce a dare una svolta significativa alla sua carriera. Monterossi è una serie squisitamente noir che non rinuncia a mettere alla berlina quel tipo di televisione in cui dilaga la cosiddetta pornografia dei sentimenti.

Fabrizio Bentivoglio è superlativo nei panni di quest’uomo di mezz’età dallo sguardo malinconico che dopo essersi messo allo specchio non esiterà a rimettersi audacemente in gioco. Il personaggio di Monterossi sembra davvero cucito su di lui, tanto che Bentivoglio ha dichiarato di rispecchiarcisi in parte.

Fabrizio Bentivoglio è il protagonista della nuova serie targata Prime Video

Anche il resto del cast si dimostra all’altezza. Carla Signoris è perfetta nell’incarnare una conduttrice che pensa solo ed esclusivamente a vincere la battaglia degli ascolti. Diego Ribon è bravissimo nel ricoprire il ruolo di poliziotto tenace e indulgente. La stessa Donatella Finocchiaro si cala egregiamente nella donna che si rivelerà essere il grande amore mai dimenticato di Carlo. Meritevoli di essere menzionati inoltre risultano un sorprendente Maurizio Lombardi nel ruolo di un sicario sui generis, il versatile Tommaso Ragno che interpreta un poliziotto diametralmente opposto a quello di Ribon e Maria Paiato. L’immarcescibile attrice veneta nella serie è la cinica e grintosa agente di Monterossi.

Ambientata a Milano, questa nuova serie diretta da Johnson funziona perché riesce a coniugare efficacemente il crime, la critica ad un certo modo di fare televisione e la commedia. Monterossi infatti al suo interno possiede anche momenti ilari, che ben si sposano con l’ironia sorniona del protagonista.

Carlo Monterossi è un uomo pieno di qualità, nonostante ciò si trova costretto a fare un tipo di intrattenimento televisivo che disprezza. In talune circostanze infatti tenterà addirittura di sabotare le sue stesse puntate. Questo perché le persone amano la celeberrima tv del dolore, di conseguenza il conduttore non può fare altro che assecondarle.

Mi sento di consigliare a tutti questa serie dal respiro internazionale che si avvale di uno dei migliori attori italiani di sempre.

Correlato con il significato della serie risulta essere il seguente estratto del libro Malomondo: in lode della stupidità, edito da Fazi Editore e scritto da Giovanni soriano: “Vi è unanime consenso nel considerare la cosiddetta “TV spazzatura” come la principale causa del progressivo rimbecillimento dei popoli riscontrabile in tutte le società moderne. A ben vedere, però, la programmazione trash – dalla quale non bisogna escludere alcuni telegiornali e, soprattutto, la “santa messa” – non fa altro che andare incontro alle richieste di un pubblico che, in gran parte, è già di per sé talmente imbecille che nessun programma di spessore artistico o culturale potrebbe minimamente interessarlo né, tantomeno, offrirgli un qualche giovamento per affinare le sue ridottissime capacità critiche o accrescere anche di un millesimo le sue scarse doti intellettuali. Detto in parole povere, e senza alcun biasimo: chi – per semplice destino genetico – al posto del cervello si ritrova una discarica, cos’altro potrà mai desiderare di meglio se non d’essere riempito di spazzatura?”

Monterossi comunica allo spettatore che non è mai troppo tardi per decidere di provare ad essere una persona migliore. Chissà magari vi verrà voglia di farlo mentre, sorseggiando un whisky pregiato, ascoltate un disco di Bob Dylan.

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