“Tutti gli slanci dell’animo sono puri, elevati all’origine. La realtà distrugge la purezza e il piacere dello slancio.” Questa citazione, tratta dall’opera letteraria I diari del celebre scrittore russo Lev Tolstoj, è molto pertinente con l’opera che andrò a recensire: Forrest Gump.
Il film, diretto da Robert Zemeckis, vede come protagonista un uomo statunitense di nome Forrest Gump (Tom Hanks) nato a metà degli anni quaranta affetto da un lieve ritardo mentale che attraverserà trent’anni di storia americana e riuscirà ad essere testimone di importanti avvenimenti come l’integrazione razziale, la guerra del Vietnam, e lo scandalo Watergate vivendoli in prima persona.
Per usare un ossimoro la sua debolezza rappresenterà proprio la sua forza. Per merito del suo atteggiamento naïf nei confronti di tutto quello che lo circonda infatti riuscirà a rimanere indenne persino dinanzi all’orrore della guerra mentre intorno a lui le cosiddette persone normali cadranno debolmente nei tranelli della vita, compresa Jenny (Robin Wright), la donna che ha sempre amato e che nel corso della vicenda si darà alle droghe e alla prostituzione.
D’altronde come asseriva il filosofo Michel de Montaigne: “Le cose non sono tanto dolorose o difficili di per se stesse: è la nostra debolezza e la nostra viltà che le rendono tali”. Forrest nel suo candore e nella sua semplicità riuscirà proprio a trovare quel coraggio che si rivelerà essere la chiave vincente per godersi al meglio l’esistenza.
Forrest Gump, uscito al cinema nel 1995, raccolse i favori sia della critica che del pubblico riuscendo a portarsi a casa la bellezza di sei statuette fra cui quelle al miglior film, al miglior regista e al miglior attore protagonista; inoltre sfiorò il record di quattordici nomination detenuto fino ad oggi dai film Eva contro Eva, Titanic e La, La, Land. Il film si trova al dodicesimo posto nella classifica dei 250 migliori film di sempre secondo IMDB ed è stato inserito dall’American Film Institute tra i migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Ha inoltre incassato la bellezza di 677.945.399$ in tutto il mondo a fronte di un budget di 55 milioni.
Tom Hanks, uno dei più bravi attori di tutti i tempi che ha al suo attivo ben due Premi Oscar, riesce a superarsi e a tratteggiare un personaggio per certi versi quasi chapliniano riuscendo nell’impresa titanica di non farci provare pena per Forrest bensì simpatia ed ammirazione.
A mio avviso credo che Zemeckis volesse comunicare allo spettatore che spesso le nostre vite sono influenzate negativamente dalle paranoie; l’uomo pensa troppo e saltuariamente si costruisce gabbie immaginarie da cui non riesce ad uscire, il protagonista della pellicola invece a suo modo è concreto e vive la vita giorno per giorno senza pensare ossessivamente al domani.
Bellissima la metafora della corsa, Gump infatti dopo aver corso per tutta l’America catalizzando l’attenzione di tutto il paese a chi gli domanderà il motivo per il quale abbia compiuto questa sensazionale impresa risponderà: “Sono un po’ stanchino. Credo che tornerò a casa ora.” Non c’era nessun motivo specifico dietro, aveva semplicemente voglia di correre, Zemeckis ci vuole comunicare che alcune volte le cose accadono e basta, non tutto deve per forza avere un senso razionale.
Così come è passata alla storia la piuma che è presente sia all’inizio che alla fine della storia e che a detta di molti sta a simboleggiare che noi grazie alle nostre azioni, parole e pensieri possiamo riuscire a mutare il corso del destino come succede ad una piuma quando soffia di nuovo il vento. Da antologia risulta essere anche la risposta pronunciata da Forrest Gump: “Stupido è chi lo stupido fa” a tutti coloro che nel corso della storia lo etichettano come un inetto. In realtà il concetto di stupidità umana è spesso usato a sproposito in quanto sono i comportamenti ad essere stupidi non le persone; sono gli atti, le decisioni e le prese di posizione sbagliate ad essere dannose e non un individuo affetto da un lieve deficit intellettivo.
Se ancora non lo avete fatto dunque correte a vedere questo capolavoro della settima arte che non vi deluderà affatto, parola di Forrest Gump. Vi auguro una buona visione congedandomi con una delle frasi più significative di tutto il film che merita più di una riflessione: “La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!”
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