Little Children (2006)

Little Children – La recensione del film di Todd Field

Negli anni 2000 in America sono emersi tanti grandi registi che, tutt’ora con il loro modo di raccontare, sono riusciti ad avere un ruolo importante nel cinema in tutto il mondo. Un autore che purtroppo non ha avuto la stessa fortuna di tanti suoi colleghi è Todd Field. Field, figlio di Bo Goldman (sceneggiatore di Qualcuno volò sul nido del cuculo) e imparentato con Tom Cruise, è stato tra la fine degli anni ’80 e la fine degli anni’ 90 un attore in una manciata di lungometraggi, fino al 2001 dove ha esordito con il suo primo film In the Bedroom con Sissy Spacek, Tom Wilkinson e Marisa Tomei. In the Bedroom è stato candidato agli Oscar tra cui Miglior Film, Sceneggiatura e tutti e tre gli attori, ha inoltre riscosso un ottimo responso dalla critica.

Dopo ben cinque anni è tornato a dirigere un film tratto dal romanzo di Tom Perrotta dal titolo Little Children (in italiano Bravi Bambini). Questo film non è mai uscito in Italia, neanche su supporto fisico, è solamente passato su Sky Cinema qualche anno successivo senza una grande pubblicità, il che è molto strano avendo un cast di livello e avendo ricevuto tre candidature agli Oscar del 2007.

Kate Winslet e Patrick Wilson in una scena di Little Children di Todd Field

Little Children racconta di alcuni giovani coppie che si incontrano nei luoghi pubblici della loro città: piscine, strade e campi da calcio. Sarah è una madre sposata con Richard, un marito ossessionato con il porno su internet. Todd è un padre casalingo sposato con Kathie, documentarista fissata dal voler fargli riprendere la carriera legale. Mary Ann è una supermamma organizzata con una figlia di 4 anni già con il futuro destinato ad Harvard. E infine Ronnie, un pedofilo uscito dalla prigione che fa ritorno a casa.

La storia che Field mette in campo riesce ad essere di forte impatto emotivo e di significato, è un grande film che riesce a raccontare uno spaccato della provincia americana che si delinea su questi pochi personaggi. La provincia dell’America borghese viene raccontata come un microcosmo dove sembrano vivere solo i personaggi che vengono raccontati, come se fosse una piccola comunità, il modo in cui la storia viene narrata allo spettatore è formidabile. Tutti i personaggi rappresentano aspetti di una società che non riesce più a ragionare con la propria testa e che uccide totalmente alcune persone.

Se si dovesse fare un paragone stilistico e visivo, la pellicola potrebbe assomigliare al cinema di Robert Altman o anche a quello di Todd Solondz (regista di Happiness). Nel cast troviamo una meravigliosa Kate Winslet, in uno dei ruoli migliori della sua carriera (che giustamente ha ricevuto una candidatura agli Oscar), Patrick Wilson, che all’epoca era ai suoi primi ruoli importanti, una Jennifer Connelly come al solito bellissima e con un ottimo personaggio e infine da citare anche Noah Emmerich e soprattutto il personaggio migliore del film, interpretato da un attore spesso dimenticato ovvero Jackie Earle Harley, che qui veste i panni del pedofilo con una profondità notevole.

Seppur amato dalla critica e dal pubblico americano, Todd Field non è riuscito a dirigere un film proprio dal 2006, accumulando progetti su progetti mai andati in porto, ma finalmente alla fine di quest’anno uscirà il suo terzo lungometraggio dal titolo Tár che avrà come protagonista Cate Blanchett e nel cui cast figurano anche Mark Strong e Noémie Merlant (Ritratto della giovane in fiamme). Questo articolo è per far riscoprire un ottimo regista americano, che è stato lasciato per troppo tempo nel dimenticatoio e che ora si spera possa tornare a brillare.

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