Siccità – Il giudizio universale dolceamaro di Paolo Virzì

Di questi tempi fa sempre un certo effetto entrare in una sala cinematografica gremita. Soprattutto se ospita Paolo Virzì in carne ed ossa intento a presentare il suo nuovo lavoro. Siccità è l’ultimo film del lungimirante regista toscano ed è semplicemente straordinario.

Max Tortora, uno dei protagonisti di Siccità.

Virzì, accompagnato dalla poliedrica Emanuela Fanelli, è apparso visibilmente entusiasta ed emozionato al cospetto del pubblico. Il regista ha spiegato che Siccità è nato durante la terribile pandemia che ci ha recentemente colpito. Prima di questo avvenimento infatti si stava accingendo a girare un lungometraggio che aveva una trama totalmente differente. Il regista di Ovosodo e La pazza gioia ha affermato di essersi domandato spesso, durante il lockdown, cosa ci aspettasse dopo il covid. Siccità è la sua risposta.

In questo film, per sua stessa ammissione, “pazzo” e “apocalittico”, che rievoca Il giudizio universale di Vittorio De Sica, Virzì racconta le vicende intrecciate di molti personaggi cechoviani allo sbando che vivono in una Roma fatiscente dove non piove da tre anni. Vediamo così acqua razionata, blatte sparse ovunque ed il Tevere completamente prosciugato. Tale situazione diviene sempre più estenuante per la popolazione e mette a dura prova i nervi di chiunque.

Il cast è quello delle grandi occasioni. Silvio Orlando fa sfoggio di tutto il suo candore per interpretare un detenuto dal passato burrascoso. Valerio Mastandrea si cala magistralmente nei panni di un tassista caduto in disgrazia dopo il taglio delle auto blu. Anni fa, infatti, era l’autista personale di un importante politico italiano. Tommaso Ragno incarna invece un attore fallito dipendente dai social. La giá citata Fanelli, dal canto suo, offre quella che fino ad oggi si può definire la migliore performance della propria carriera. La sua Raffaella, donna tradita alla costante ricerca di approvazione da parte del padre, è un personaggio molto complesso e sfaccettato.

Claudia Pandolfi è perfetta nel ruolo di una dottoressa tosta e apparentemente insensibile così come Sara Serraiocco, nei panni di un giovane medico in dolce attesa. Completano il ricco cast il versatile Max Tortora, Elena Lietti nel ruolo di una madre di famiglia confusa e infelice e tanti altri.

Siccità è una commedia all’italiana distopica dal sapore neorealista, che aggiorna la grande tradizione del nostro cinema. Virzì infatti con la proverbiale ironia dolente che lo caratterizza strizza l’occhio a grandi maestri del passato come Monicelli, Zampa, Risi e Scola. Sotto certi aspetti i personaggi che popolano la pellicola sono tutti mostri brutti sporchi e cattivi che si erano tanto amati ma adesso non si ricordano più come si fa, anche perché si trovano loro malgrado a vivere una vita particolarmente difficile.

L’allievo del compianto Furio Scarpelli nei confronti di quest’umanità pone un occhio indulgente e severo allo stesso tempo. Non c’è una sola sequenza in cui non si alterni magnificamente il registro comico a quello drammatico. Ogni singolo fotogramma di questa pellicola riesce ad essere dolce e amaro. In sala Virzì ha dichiarato che la sua maggiore ambizione da quando fa cinema è quella di non ripetersi. Con Siccità ci è riuscito più che in altre volte, e lo ha fatto restando fedele a se stesso e alla sua poetica.

Paolo Virzì e il suo cast.

Anche qui, infatti, ci sono più che mai gli ovosodi che non vanno nè su nè giú; è presente una nicchia di persone che fa la bella vita e, nonostante l’aria che si respira, fortunatamente ci sono ancora persone che hanno il candore e la genuinità di quella Caterina che per la prima volta andava in città. In compenso il capitale umano si è ridotto. Le persone non si danno più alla pazza gioia e le notti magiche sono diventate tragiche. Ma la prima e ultima cosa veramente bella rimane l’amore. Questo va accolto in quanto è l’unico antidoto di cui disponiamo per prevenire la siccità del nostro cuore. Quindi per dirla alla Virzì, non esitate neanche per un istante a darvi baci e abbracci.

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