In questi giorni è uscita su Amazon Prime Improvvisamente Natale, una commedia popolare di stampo natalizio firmata da Francesco Patierno. Il regista de Il mattino ha l’oro in bocca e La gente che sta bene porta sul piccolo schermo una storia che vede come protagonista una famiglia che, paradossalmente, si ritroverà in montagna a Ferragosto per festeggiare il Natale.
Lorenzo (Diego Abatantuono) è il proprietario di un albergo situato nelle Dolomiti e attualmente versa in una grave situazione economica, tanto da indurlo a pensare di vendere il resort a due potenziali acquirenti cinesi. Contemporaneamente la famiglia dell’anziano albergatore, comprendente sua figlia Alberta (Violante Placido), suo genero Giacomo (Lodo Guenzi) e l’amata nipotina Chiara (Sara Ciocca), deciderà di andarlo a trovare per un motivo molto delicato. Alberta e Giacomo infatti vogliono che sia Lorenzo a dire alla nipote della loro imminente separazione. Seguiranno numerosi personaggi, equivoci a non finire e molteplici colpi di scena.
Improvvisamente Natale rappresenta un tentativo, in parte riuscito e in parte fallito, di aggiornare un genere che fatica a riprendere in mano una propria identità ben definita. Dopo il tramonto del cinepanettone farsesco, morto (si spera) una volta per tutte con l’uscita dell’orribile In vacanza su Marte, molti registi in questi anni stanno provando a trovare nuova linfa per portare sotto l’albero storie nazionalpopolari che, a differenza del passato, riescano a coniugare sapientemente il divertimento alla riflessione.
Ci sono riusciti ad esempio Alessandro Genovesi e Edoardo Falcone, rispettivamente con i pregevoli 10 giorni con Babbo Natale e Io sono Babbo Natale. Peggio è andata a Alessandro Siani che l’anno scorso ha portato al cinema Chi ha incastrato Babbo Natale, una commediola dal fiato corto, salvata in parte da uno sprecato Christian De Sica. Quest’ultimo ha dimostrato più volte di essere un bravissimo attore che sovente svilisce il suo talento in produzioni modeste. In opere come Il figlio più piccolo di Pupi Avati e Comedians di Gabriele Salvatores, ha dimostrato di essere in grado di fare tutto.
Improvvisamente Natale è una pellicola che parte da un’ idea geniale, diciamolo! Festeggiare la nascita di Gesù in piena estate è un espediente narrativo notevole. Un’altra pensata vincente è l’omaggio in chiave comica a Shining, capolavoro intramontabile di Stanley Kubrick. Peccato per alcune trovate che appaiono ridondanti e in taluni casi financo di grana grossa. La mano in fase di sceneggiatura di Neri Parenti e Gianluca Bompezzi, due tra gli autori di Natale in India, Natale in Sud Africa e Natale da Chef per citarne alcuni, purtroppo si sente. Infatti l’ultima fatica di Patierno sembra quasi divisa in alcuni momenti tra il cinema trash di una volta e quello autoriale a cui si auspica.
Diego Abatantuono, il Mago Forrest e Nino Frassica costituiscono la componente comica del lungometraggio. I tre, per merito dei loro impeccabili tempi comici e del loro innegabile affiatamento, sono a dir poco esilaranti. Le sequenze che li vedono protagonisti sono le più riuscite. I talentuosi Anna Galiena e Antonio Catania invece non vengono valorizzati, in quanto il segmento che li vede protagonisti risulta veramente troppo inflazionato. Certo la presenza di un’ingessata Gloria Guida non aiuta. Violante Placido e Lodo Guenzi dal canto loro sono bravissimi e incarnano alla perfezione la coppia moderna del nostro tempo.
Una menzione speciale la merita Sara Ciocca. Questa giovane attrice romana, vista di recente in bellissime opere come America Latina e Io sono l’abisso, è diventata una promessa felicemente mantenuta del nostro cinema: passa con disinvoltura da un genere all’altro, dimostrando versatilità e carisma da vendere.
In definitiva Improvvisamente Natale è una discreta commedia parzialmente anacronistica pensata per la famiglia in cui alcune cose funzionano e altre meno. La sufficienza è comunque pienamente raggiunta. Patierno, consapevole della liquidità sempre maggiore presente nel periodo storico in cui viviamo, invita lo spettatore ad accogliere il cambiamento e tutto ciò che ne concerne, in quanto è l’unico modo che abbiamo per andare avanti. Ormai da un momento all’altro può succedere di tutto.
Anche che si festeggi il Natale a Ferragosto.
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