Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non è stato sofferente nel festeggiare una festa comandata! Sono convinto che sia accaduto a ciascuno di voi. Massimiliano Bruno ed Edoardo Leo partono da questo dato di fatto per realizzare I migliori giorni, una commedia amara ad episodi che racconta quattro storie ambientate rispettivamente la sera della vigilia di Natale, a Capodanno, a San Valentino e nella giornata della festa della donna.
Nella prima vicenda due fratelli caratterialmente agli antipodi rischiano di minare la buona riuscita della serata della sorella, la quale per l’occasione ha invitato il segretario del partito in cui milita con l’ambizione di fare carriera. Nel secondo capitolo un facoltoso imprenditore deciderà di festeggiare il Capodanno alla mensa dei poveri assieme alla famiglia per ripulirsi l’immagine. Nel terzo due coniugi si accingeranno come di consueto a festeggiare il San Valentino, ma questa volta niente andrà come previsto, o forse sì? Infine nell’ultimo episodio vedremo una nota conduttrice televisiva divisa tra problemi familiari, ma soprattutto lavorativi.
Massimiliano Bruno e Edoardo Leo continuano la gloriosa tradizione del nostro cinema facendo una vera e propria radiografia del paese. Scopriamo così che i mostri portati al cinema da Risi negli anni sessanta non sono così diversi da quelli di oggi. Cambia la forma ma non la sostanza.
I migliori giorni funge da termometro sociale di un’Italia incattivita da una pandemia che ha aumentato il divario tra ricchi e poveri. Il film in questione non redime nessuno, sono tutti colpevoli e allo stesso tempo vittime di una società improntata all’ipocrisia. Non possiamo infatti non specchiarci almeno in uno dei personaggi che popolano la pellicola.
Gli attori sono tutti impeccabili, d’altronde per realizzare un’opera del genere non poteva essere altrimenti. Leo e Bruno sono grandiosi nei panni di una persona fortemente favorevole al vaccino per il Covid e di un novax, così come la sempreverde Anna Foglietta che incarna una politica pronta a tutto pur di fare il grande salto. Max Tortora dal canto suo è esemplare nel ruolo di un uomo potente privo di scrupoli allo stesso modo del versatile Paolo Calabresi in quello di un individuo che non ha più niente da perdere.
Luca Argentero, Valentina Lodovini e Greta Scarano non sono da meno nel coinvolgente ménage à quatre che li vede protagonisti. Per non parlare dei memorabili alterchi tra Stefano Fresi e Claudia Gerini nel segmento riguardante l’8 marzo. Completano il sontuoso cast giovani talenti come Liliana Fiorelli, Mariachiara Dimitri e Maria Chiara Centorami tra i tanti.
Ne I migliori giorni il tema delle festività da celebrare appare quasi come un espediente per affrontare scottanti temi attuali. Si ride, ma la risata non è mai fine a se stessa. Massimiliano Bruno e Edoardo Leo, colleghi e amici di lungo corso, hanno avuto il coraggio di portare in sala una commedia caustica che rifugge ogni parvenza di buonismo.
Il seguente aforisma dell’immortale scrittore russo Fëdor Dostoevskij risulta decisamente correlato col significato più profondo de I migliori giorni: “Eccoli gli uomini: vanno avanti e indietro per la strada: ognuno è un mascalzone e un delinquente per natura, un idiota. Ma se sapessero che io sono un omicida e ora cercassi di evitare la prigione, si infiammerebbero tutti di nobile sdegno.”
Tutti al cinema dunque! In attesa di vedere come saranno i peggiori giorni. E considerando come sono stati i migliori, io non sarei molto tranquillo.
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