Il primo giorno della mia vita – Paolo Genovese affronta il tema del suicidio

A poco più di un anno dall’uscita di Supereroi torna sul grande schermo una pellicola diretta da Paolo Genovese. Quest’ultimo è un regista che nel corso del tempo ha provato sempre ad alzare l’asticella. È passato con disinvoltura dalla commedia sentimentale al dramma, dimostrando di essere capace di realizzare qualsiasi genere di film. Non è un caso che Perfetti sconosciuti, la sua opera più celebre, sia diventato il lungometraggio con il maggior numero di remake nella storia del cinema.

Il primo giorno della mia vita – personaggi e trama

Il primo giorno della mia vita è l’ultima fatica di Genovese. Racconta le vicissitudini di quattro persone che si vogliono suicidare e di un uomo misterioso che tenterà di dissuaderli dall’insano gesto. Arianna (Margherita Buy) è una poliziotta che non riesce a superare il lutto improvviso della figlia sedicenne. Napoleone (Valerio Mastandrea) è un motivatore che riesce a spronare tutti meno che se stesso. Emilia (Sara Serraiocco) è un’ex atleta di ginnastica artistica, confinata su una sedia a rotelle a seguito di un incidente. Infine, il piccolo Daniele (Gabriele Cristini) è uno youtuber bullizzato dai suoi coetanei e sfruttato da dei genitori superficiali e avidi.

Ognuno di loro ha preso la decisione di uccidersi. Una specie di angelo con le sembianze di Toni Servillo proverá a salvarli. Ci riuscirà? Il primo giorno della mia vita, tratto dall’omonimo romanzo dello stesso Genovese, lo si può definire come un dramedy dal respiro internazionale che rievoca La vita è meravigliosa di Frank Capra, capolavoro intramontabile della Settima Arte.

Non è mai facile parlare di un tema delicato come quello del suicidio ma Genovese ha trovato la chiave giusta. È riuscito infatti a non essere né troppo cinico, né eccessivamente buonista. Ha saputo dosare magistralmente gli ingredienti a sua disposizione. Merito di una sceneggiatura solida e di un cast stellare che riesce a dare ai personaggi l’umanità di cui necessitavano.

I duetti tra Mastandrea e Servillo sono memorabili, d’altronde i due avevano già suggellato la loro alchimia nel bellissimo Viva la libertà di Roberto Andò.

il primo giorno della mia vita

Il primo giorno della mia vita – analisi

Per certi versi, analizzando la filmografia di Genovese, Il primo giorno della mia vita presenta dei punti di connessione con The Place. Anche in quel film, infatti, il protagonista, interpretato da Mastandrea, appariva come una figura quasi soprannaturale da cui dipendevano le sorti di numerosi individui.

Inoltre, anche in quest’ultimo lavoro del regista capitolino, si parla del cambio di prospettiva, vero e proprio topos narrativo di Genovese. In Immaturi un gruppo di quarantenni doveva rifare l’esame di maturità. In Una famiglia perfetta un uomo solitario affittava per le vacanze di Natale una famiglia. Nel già menzionato Perfetti sconosciuti un gruppo di sedicenti amici decideva di fare un gioco tramite il quale si scoprivano gli altarini di tutti i presenti, etc.

Situazioni, quelle da me elencate, che inevitabilmente inducono i personaggi dei rispettivi lungometraggi a guardare le cose in modo diverso. Ne Il primo giorno della mia vita è il senso dell’esistenza stessa a essere messo in discussione. Lo spettatore viene persuaso a riflettere su che valore dà alla propria vita. Genovese però non ha la presunzione di dare delle risposte in merito. Quelle le lascia a noi.

Correlato con il significato più profondo del film in questione risulta essere il seguente estratto di Gita al faro, celebre romanzo dell’indimenticata scrittrice britannica Virginia Woolf:

Qual è il significato della vita? Tutto qui — una domanda semplice; una domanda che tendeva a farsi pressante con il passare degli anni. La grande rivelazione non era mai arrivata. La grande rivelazione forse non sarebbe mai arrivata. Al suo posto c’erano piccoli miracoli quotidiani, illuminazioni, fiammiferi accesi inaspettatamente nel buio.

Genovese prende per mano lo spettatore esortandolo a avere nostalgia della felicità. Perché solo così ci verrà voglia di cercarla e di ritrovarla.
Ma qual è il primo giorno della vita di ognuno di noi, cui allude il titolo? Vi risponderò con le parole del noto filosofo cinese Confucio:

Abbiamo due vite: la seconda inizia quando ci rendiamo conto di averne una sola.

il primo giorno della mia vita

Buona visione! Sono convinto che uscirete dalla sala con una consapevolezza in più. Ovvero che nessuno, ma proprio nessuno, si salva da solo.

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