Le regole della casa del sidro è una pellicola del 1999 diretta da Lasse Hallström che vede come protagonista Homer Wells (Tobey Maguire), un giovane cresciuto in un orfanotrofio gestito dal dottor Larch (Michael Caine). Quest’ultimo è un medico che, oltre ad allevare amorevolmente i bambini arrivati all’istituto, pratica anche l’aborto, andando di fatto contro la legge.
Un giorno Homer sentirá improvvisamente il bisogno di visitare il mondo e deciderá di abbandonare il “nido” per andare incontro ad una vita nuova. D’altronde alle volte è necessario perdersi per ritrovarsi. Tratto dall’omonimo romanzo di John Irving, Le regole della casa del sidro è un bellissimo film di stampo dickensiano che coinvolge emotivamente lo spettatore dall’inizio alla fine.
Homer Wells possiede diversi punti in comune con Nick Carraway, anch’esso interpretato da Maguire ne Il grande Gatsby di Baz Luhrmann. Entrambi appaiono come individui particolarmente sensibili e ingenui che, rispetto a coloro che li circondano, si rivelano, almeno inizialmente, moralmente integri. Successivamente subiranno in parte la contaminazione del peccato ma, nella profondità del loro essere, rimarranno “puri”.
Il premio Oscar Michael Caine dal canto suo è superlativo nei panni di questo medico anticonformista che combatte il proprio mal di vivere con l’etere. La stessa Charlize Theron è perfetta nel ruolo di una ragazza bellissima e affascinante che costituirà un elemento fondamentale nello snodo della trama. Completano il cast attori talentuosi come Paul Rudd, J.K. Simmons, Delroy Lindo e Jane Alexander per citarne alcuni.
Il regista di autentici gioiellini come Buon compleanno Mr. Grape e Chocolat alle soglie del 2000 portò sul grande schermo un’opera universale perché dominata dai sentimenti umani. Le regole della casa del sidro è un lungometraggio che indubbiamente ammicca allo spettatore, ma lo fa con una grazia ed un amore tali che gli si perdona tutto.
Hallström, con l’ausilio dello stesso Irving in fase di sceneggiatura, rievoca per certi versi la celebre parabola del figliol prodigo.
Il film scorre in modo fluido ed è costellato da plot twists notevoli che tengono alta l’attenzione di chi lo guarda. Viene posto l’accento su temi scottanti come la legalizzazione dell’aborto e l’abuso sessuale. Ma il significato più evidente su cui verte l’opera in esame è condensato intrinsecamente in una frase del celebre scrittore russo Lev Tolstoj: “Si può restar seduti parecchie ore, incrociando le gambe, nella stessa posizione, quando si sa che nulla impedisce di cambiar posizione; ma se una persona sa che deve rimaner seduto così, con le gambe incrociate, gli verranno i crampi, le gambe si stireranno e si stringeranno in quel punto dove egli vorrebbe allungarle”.
Le regole della casa del sidro infatti fondamentalmente lo si può definire come un invito a sovvertire quei precetti che danneggiano la società e non le permettono di progredire. In definitiva consiglio spassionatamente a tutti di vedere questo capolavoro della Settima Arte che, sono convinto, vi scalderà il cuore. Buona visione a voi, Principi del Maine e Re della Nuova Inghilterra. Dopo aver guardato questa perla cinematografica potrete asserire di aver visto l’oceano!
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