Basilicata coast to coast – Rocco Papaleo esiste (e menomale)

Nel 2010 Rocco Papaleo debuttò alla regia con Basilicata coast to coast, una commedia musicale on the road che ottenne il consenso pressoché unanime sia di pubblico che di critica.

Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo.
Basilicata coast to coast (2010).

Il film in questione vede come protagonisti degli eterni sognatori facenti parte di una band amatoriale. Quest’ultimi, oltre alla musica, hanno in comune un significativo disagio esistenziale e stanno perdendo a poco a poco il senso stesso della vita. Nicola (Rocco Papaleo) insegna svogliatamente matematica ed ha una moglie con cui si è incrinato il rapporto, Salvatore (Paolo Briguglia) ha lasciato per motivi sentimentali l’università e sono anni che non riesce più ad innamorarsi, suo cugino Rocco (Alessandro Gassmann) è un personaggio televisivo in rovina che millanta successi inesistenti mentre Franco (Max Gazzè) per colpa di una delusione amorosa ha smesso di interagire con gli altri esseri umani, tanto da non parlare neppure.

I quattro decideranno di concorrere al festival nazionale del teatro-canzone di Scanzano Jonico percorrendo di fatto la Basilicata a piedi da costa a costa. A loro si unirà Tropea (Giovanna Mezzogiorno), una giornalista che si occuperà di riprendere con una videocamera quest’ impresa. Il viaggio avrá una funzione salvifica in quanto spronerà i protagonisti della storia a mettersi di nuovo in gioco.

L’eclettico Papaleo, alla sua prima prova da regista, omaggia la sua terra. E lo fa con grazia e leggerezza, senza essere superficiale. Non manca inoltre un accenno di critica sociale molto efficace. Basilicata coast to coast è un’opera genuina nella quale si respira libertà. I personaggi della pellicola inizialmente li vediamo rassegnati ad un’esistenza piatta e schematica che li tiene ingabbiati in un limbo dal quale non riescono ad uscire.

L’obiettivo che si prefisseranno di raggiungere gli fará capire perlomeno cosa non sono e soprattutto cosa vogliono.
Il seguente aforisma del celebre poeta svizzero Herman Hesse risulta decisamente correlato con il significato del lungometraggio in esame: “Viaggiare deve comportare il sacrificio di un programma ordinario a favore del caso, la rinuncia del quotidiano per lo straordinario, deve essere una ristrutturazione assolutamente personale alle nostre convinzioni”.

I personaggi di Basilicata coast to coast sono tutti sfaccettati e ben delineati. Anche per indiscusso merito delle eccellenti performance da parte di tutti i componenti del cast, i quali dimostrano di avere tra di loro una notevole alchimia. I momenti canori costituiscono la peculiarità del film e sono veramente deliziosi. Le canzonette che vengono cantate infatti si servono della semplicità per esprimere concetti profondi. Pertinenti a tal proposito si rivelano le seguenti parole del noto scrittore britannico George Orwell: “Non utilizzare mai un’espressione straniera, un termine scientifico o una parola difficile se puoi trovare l’equivalente nel linguaggio quotidiano”.

Papaleo non si prende troppo sul serio ed è per questo motivo che riesce a regalare allo spettatore momenti scanzonati che alcune volte sfociano in vero e proprio cazzeggio divertito. Si percepisce che il versatile artista lucano è un uomo libero a cui è stata data carta bianca per realizzare la sua opera prima. Nel film il suo personaggio affermerà: “La Basilicata esiste, è un po’ come il concetto di Dio, ci credi o non ci credi”. Noi ci crediamo, così come crediamo in persone come Rocco Papaleo.

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