Brado (2023) di Kim Rossi Stuart

Brado – Il western esistenzialista di Kim Rossi Stuart

Il 20 ottobre del 2022 è uscito nelle sale italiane Brado, il terzo film da regista di Kim Rossi Stuart. Quest’ultimo, dopo aver raccontato con gli occhi di un bambino le vicende di una famiglia disunita in Anche libero va bene e il problema di un giovane uomo ad avere una relazione stabile in Tommaso decide di realizzare una pellicola incentrata sul difficile rapporto tra un padre e un figlio adolescente.

In Brado infatti vediamo il giovane Tommaso (Saul Nanni) andare ad aiutare suo padre Renato (Kim Rossi Stuart). I due sono perennemente in conflitto e si vedono sporadicamente. L’addestramento di un cavallo difficile da domare sarà per entrambi una fondamentale occasione di confronto. Kim Rossi Stuart porta sul grande schermo un vero e proprio western esistenzialista che indubbiamente coinvolge emotivamente lo spettatore. Il talentuoso attore romano presenta diversi punti in comune con i ruoli incarnati dall’intramontabile Clint Eastwood. Entrambi appaiono sovente come uomini spigolosi e scorbutici mossi però dalle migliori intenzioni.

Renato è rimasto profondamente segnato dal rapporto burrascoso che ha avuto con l’ormai ex moglie Stefania, interpretata da Barbora Bobul’ová. A causa di ciò ha cresciuto Tommaso e la sorella Viola (Federica Pocaterra) in un ranch isolato della Toscana.

Kim Rossi Stuart è sublime nei panni di un individuo controverso pieno di luci ed ombre, ma anche il resto del cast si dimostra decisamente all’altezza. Brado è un’opera, talvolta anche cruda, che affronta tematiche importanti come la rottura di un nucleo familiare, l’eutanasia, il ricambio generazionale, il libero arbitrio e l’amore tossico.

Questi cavalli che Renato tenta sistematicamente di addestrare hanno una valenza metaforica; il protagonista infatti tenta di domarli così come cerca di tenere sotto controllo le persone che ama. Ma gli uomini non sono fatti per essere dominati. Su questo punto il lungometraggio in questione è decisamente eloquente.

Pertinente col significato più recondito di Brado risulta essere il seguente aforisma della nota scrittrice inglese Virginia Woolf: “Sia un bene o un male, non si può negare la presenza del cavallo selvaggio dentro di noi; andare sfrenatamente al galoppo; lasciarsi cadere esausti sulla sabbia; sentire la terra girare vorticosamente; provare veramente un impeto di amicizia per le pietre, l’erba, come se l’umanità si fosse estinta.”

Brado presenta delle affinità con capolavori della Settima Arte del calibro di Million Dollar Baby, diretto dallo stesso Eastwood, L’uomo che sussurrava ai cavalli di Robert Redford e Veloce come il vento del nostrano Matteo Rovere.

Kim Rossi Stuart, coadiuvato da Massimo Gaudioso in fase di sceneggiatura, con questa sua ultima fatica riporta in auge un genere che da noi in passato ha avuto molto seguito al cinema per merito dei celebri spaghetti-western. Ci sono dei difetti questo è innegabile; alcune sequenze sono gratuitamente drammatiche e inoltre la durata si rivela eccessiva.

Al netto di qualche imperfezione comunque mi sento di consigliarvi la visione di un film per certi versi atavico che, nel bene e nel male, vi mostrerà cosa comporta vivere allo stato Brado.

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