Il primo gennaio 2023 è uscito nelle sale italiane I migliori giorni, una commedia ad episodi diretta sia da Massimiliano Bruno che da Edoardo Leo. I peggiori giorni ne è il sequel speculare. Anche qui, come nel film precedente, le festività affrontate vengono utilizzate come espedienti per fotografare in maniera impietosa l’Italia di oggi.
Natale ha come protagonisti tre fratelli che dopo alcuni anni andranno a trovare l’anziano padre per festeggiare con lui la giornata del venticinque dicembre. Il genitore chiederà ai figli un regalo a dir poco singolare. In Primo maggio vediamo un imprenditore sul lastrico che vuole uccidersi e un suo ex datore di lavoro disposto a tutto pur di avere la liquidazione che gli spetta. Ferragosto è incentrato su una presunta molestia fatta dai figli di due borgatari ai danni della figlia di due genitori di classe sociale apparentemente più elevata. Infine in Halloween Vittorio, un uomo caduto in depressione, deciderà di aiutare la figlia facendo per lei un lavoro che gli farà casualmente rincontrare un suo ex compagno di scuola.
I peggiori giorni mantiene l’amarezza del suo predecessore mettendo in scena vicende in cui si affrontano temi attuali e universali. Il primo episodio pone il focus sull’egoismo che alberga in ogni persona, il secondo è incentrato sulle conseguenze della crisi economica dovuta all’epidemia di Covid, nel terzo vengono messi alla berlina sia l’uso smodato che attualmente si fa dei social che la maleducazione impartita ai figli da parte di un certo tipo di genitori mentre nell’ultimo episodio si assiste ad una vera e propria lotta di classe.
Sia buona parte del pubblico che della critica bocciò I migliori giorni, etichettandolo come lungometraggio prolisso e insulso. Io invece promuovo a pieni voti questo dittico di Bruno e Leo.
Quest’ultimi hanno avuto il coraggio di veicolare tramite la commedia messaggi importanti, smascherando l’ipocrisia della società odierna attraverso una satira graffiante priva di retorica. Maestri del cinema italiano del calibro di Risi, Monicelli, Germi e Scola hanno fatto lo stesso realizzando capolavori intramontabili come Amici miei, Signore & signori, I mostri e C’eravamo tanto amati per citarne alcuni.
I peggiori giorni, oltre agli stessi Leo e Bruno, può vantare attori straordinari come Fabrizio Bentivoglio, Anna Foglietta, Anna Ferzetti, Renato Carpentieri, Claudia Pandolfi, Ricky Memphis, Neri Marcorè, Rocco Papaleo, Giovanni Storti, Massimo Wertmüller, Sara Baccarini e Marco Bonini tra i tanti.
Questo secondo capitolo rispetto al primo ha l’ardire di osare ancora di più. Il secondo episodio ad esempio si rivela un vero e proprio pugno nello stomaco ma anche gli altri non sono da meno e lasciano l’amaro in bocca. Anche qui, come ne I migliori giorni, sul finale c’è però spazio per un barlume di speranza.
Tra parenti serpenti di monicelliana memoria, individui dozzinali e sardonici, retaggi culturali mai superati e comportamenti esecrabili c’è anche spazio infatti per poveracci che si trasformano in maghi capaci di far trionfare l’amore. Correlato col senso di tutta l’operazione risulta il seguente aforisma dell’indimenticato sceneggiatore e poeta italiano Corrado Alvaro: “La disperazione più grande che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere rettamente sia inutile.”
Leo e Bruno, con l’ausilio in fase di sceneggiatura di Beatrice Campagna, Andrea Bassi, Gianni Corsi, Salvatore Fazio, Herbert Simone Paragnani e dello stesso Bonini, mostrano allo spettatore che non è assolutamente facile ma si può, se lo si vuole davvero, cambiare le cose. Siamo solo noi infatti che possiamo far diventare migliori i giorni che ci aspettano e quelli che vivranno le generazioni future.
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