Pupi Avati, classe 1938, ha realizzato il suo primo film nel 1968 portando sul grande schermo l'horror Balsamus, l'uomo di Satana. Da allora non si è più fermato. Nel corso della sua lungimirante carriera il regista bolognese ha affrontato i generi più disparati riuscendo a rimanere sempre fedele alla sua proverbiale cifra artistica, composta prevalentemente da individui naïf, musica jazz, location rurali e trame di stampo fiabesco.
Dopo il successo di Dante, Avati torna al cinema con La quattordicesima domenica del tempo ordinario, una pellicola in parte autobiografica che racconta le vicissitudini di tre individui in differenti periodi della loro esistenza.