Father Figures è un film comico di Lawrence Sher.
Pete e Kyle Reynolds sono due gemelli sulla cinquantina che scoprono tutta la verità su loro padre il giorno in cui l’anziana mamma (Glen Close), convola a nuove nozze. Il padre non è morto per un tumore al colon, bensì ancora vivo e in circolazione. Pete, più sconvolto del fratello dalla notizia, -anche perché si era fatto medico proprio per onorare la tragica morte del suo vecchio- decide di rintracciarlo. Kyle, più ingenuo e sempre sicuro di se, lo accompagna in questa inconsueta avventura. La prima tappa sarà Miami, dove incontrano il vecchio giocatore di football Terry Bradshaw (interpretato da quello vero), il quale è anche contento di aver ritrovato i suoi due figli. Tuttavia, dopo averci riflettuto bene, capisce di non essere lui il padre ma un tale Roland Hunt (J. K. Simmons), che aveva avuto una tresca con la madre proprio mentre Bradshaw era in Australia. Volano verso New York e vanno a far visita allo strambo Hunt, che vive di piccoli furti. Dopo un piccolo incidente portano Roland all’ospedale e tramite l’esame del sangue arrivano alla conclusione che nemmeno lui è il vero padre. Hunt, comunque, gli confessa il nome del terzo possibile “sospettato”.Arrivano a una piccola cittadina ma decidono di fermarsi prima in un albergo. In quel momento Pete fa la conoscenza di una ragazza, Sarah, con la quale passa un’intensa notte d’amore. La mattina seguente la donna è sparita ma i due fratelli sono troppo contenti di essere così vicini al padre biologico. Arrivati all’abitazione scoprono che l’uomo è morto, ma il fratello spiega che loro non sono suoi figli ma, bensì, del veterinario Walter Tinkler (Christopher Walken), tra l’altro un vicino di casa. Ritornano indietro e vanno immediatamente dal veterinario. In quello stesso frangente arriva la madre che, dopo essersi fatta forza, racconta tutta la verità. Nemmeno Tinkler e il vero padre, e lei non è mai stata la loro vera mamma. Quella naturale era morta di parto dandoli alla luce. Sebbene la notizia stupefacente e drammatica, i due fratelli sono di nuovo più uniti che mai e si rassegnano, tornando a vivere felici e contenti.
Father Figures, tradotto in italiano con il titolo Due gran figli di…. è una delle più squallide, scontate e noiose commedie americane degli ultimi vent’anni. Gli Scary Movie sono capolavori in confronto a questo. Ciò vuol dire che la comicità demenziale sembrerebbe essere ancora un sicuro punto di difesa contro le commediole sgangherate come questa. Si è perso totalmente il brio della comicità leggera statunitense e Owen Wilson e Ed Helms sono stavolta più fiacchi che mai. Il primo, Wilson, continua a essere il solito biondino sciupa femmine dall’animo nobile e spensierato, mentre Helms ripropone lo stesso personaggio pignolo e nevrotico di “Una notte da leoni”.
Dialoghi scontati e melensi, battute fuori luogo e confusionarie, intervallate da sketch comici ormai triti e ritriti. Glen Close, che invece ha sempre quel suo carattere imbalsamato da lady inglese, e Christopher Walken, nel ruolo del veterinario, sono nel posto sbagliato al momento sbagliato; come affondare ciò che resta di una grande carriera cinematografica. La tematica della ricerca del vero padre, già affrontata con maggiore divertimento ed emozione in pellicole precedenti, è riconvertita ora in assurde e slavate vicende una dopo dopo l’altra, in un miscuglio di frasi e azioni senza alcun senso.
Lo sconosciutissimo regista Lawrence Sher gira, probabilmente, sapendo che il risultato non sarà certo il massimo; ma che importa? Affondiamo lo stesso barca senza tentare neanche di salvarla. Forse la commedia più antiquata e terrificante degli ultimi anni. Come rovinare una stagione di ottimi film -molti dei quali nominati agli Oscar- con un solo film. Ingannevole tra l’altro, pensando di andare a vedere la solita commedia per famiglie, già rivista ma piacevole, e ci si ritrova invece intrappolati per un’ora e mezzo senza via d’uscita. Il finale vale tutto il sincero disprezzo del film. Assolutamente da dimenticare.
