Odio l’estate, il film che sancisce il ritorno di Aldo, Giovanni e Giacomo assieme al loro storico compagno di avventure, ovvero il regista Massimo Venier, già autore dei primi successi del trio comico più amato d’Italia.
Gli ultimi e fiacchi film, che si erano rivelati essere dei veri e propri insuccessi, non hanno però tradito troppo le aspettative del pubblico, il quale non ha mai rinunciato all’idea di rivedere il Trio come ai vecchi tempi.
Con Venier dietro alla macchina da presa, Odio l’estate si presenta immediatamente come una commedia davvero perfetta, nel puro stile dei tre attori, il cui messaggio appare subito chiaro e scolpito a caratteri cubitali: SAPPIAMO ANCORA FAR RIDERE STRONZI!
Vuoi le regie e le sceneggiature non all’altezza e pasticciate, con Venier Aldo Giovanni e Giacomo si sentono a loro agio e la differenza si vede. Nel loro ultimo film, si ride, si piange, si riflette e non solo grazie a loro.
La trama di Odio l’estate
Ritrovatisi per un disguido con l’agenzia ad occupare la stessa casa vacanze su un’isola, l’ipocondriaco Aldo Baglio, il pignolo Giacomo Poretti e il saggio Giovanni a cui non vengono mai le parole, si ritrovano costretti a passare l’estate sotto lo stesso tetto e con le rispettive famiglie.
Non si conoscono. Vengono tutti da ambienti diversi della società. C’è la famiglia con tre figli e con una moglie buona e anche divertente e comprensiva, quella di Aldo. C’è la famiglia borghese trattenuta, troppo normale, con un figlio e piena di incomprensioni al suo interno, quella di Giacomo. E infine l’apparente famiglia felice di Giovanni, che nasconde, come in tutte le famiglie, i disagi coniugali dovuti al lavoro e all’amore incommensurabile verso la figlia.
Sarà proprio grazie a questo problema iniziale, che i tre uomini potranno iniziare a conoscersi e a stimarsi. Lo stesso accadrà con i figli e con le tre mogli, all’inizio non convinte del tutto di questa stramba situazione. Le diversità e i diversi stili di vita sono un banco di prova che riusciranno a superare non senza una ricca dose di ironia.
La stessa ironia che, grazie a tutti gli attori, rapisce il pubblico con leggerezza e con una buona dose di risate. Alla comicità, c’è però un cambio di prospettiva che rasenta anche il dramma. Ad una lineare storia non banale e scontata, c’è un leggero rimando alle storiche scene di Tre Uomini e una gamba e di altri sketch comici. Per il resto tutto è apparentemente nuovo, energico, maturo e innocente.
Ad un affiatato trio maschile, si affianca un magnifico trio tutto al femminile. La meravigliosa Maria Di Biase nel ruolo di Carmen, la moglie irriverente e ironica di Aldo. Lucia Mascino è Barbara la consorte seria, e anche lei pignola, di Giacomo. Infine Carlotta Natoli è Paola, la moglie paziente e un po’ insoddisfatta di Giovanni. Insieme formano un ulteriore trio comico irresistibile.
Anche gli attori giovani non cozzano tra loro, dimostrandosi pronti per resistere alla sfrenata recitazione di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Odio l’estate è forse uno di quei film che vorrebbe chiudere un percorso iniziato nel 1997 con il primo lungometraggio. Se all’epoca i tre personaggi erano da poco sposati o ancora scapoloni, ora sono maturi, ognuno con la propria stabilità famiglia. Ma tutto può ancora cambiare con qualcosa che non sa di vecchio o di stantio.
Particolare attenzione va anche ai personaggi di contorno che aiutano ad aumentare quell’atmosfera tanto strana e insolita quanto surreale e divertente. Il Maresciallo dei carabinieri, interpretato da Michele Placido, e il cammeo di Massimo Ranieri nei panni di se stesso.
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