Metti la nonna in freezer (2018)

Metti la nonna in freezer – La tragicomica dipendenza dalla pensione dei nonni

Miriam Leone e Fabio De Luigi sono i protagonisti di una divertente quanto raccapricciante commedia del 2018. Metti la nonna in freezer, diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, racconta infatti, con tono leggero e ironico, una storia che purtroppo non è di pura invenzione. Sono stati infatti molti i casi di cronaca riconducibili a quanto succede nella pellicola.

Miriam Leone interpreta la restauratrice Claudia Maria Lusi, costretta a dipendere dalla pensione della nonna a causa delle difficoltà economiche della sua attività, in forte credito con la Sovrintendenza. Per questo, quando l’anziana signora passa a miglior vita, lei, d’accordo con una sua collaboratrice, decide di non denunciarne la morte, così da poter continuare ad incassare l’assegno della pensione.

Fabio De Luigi, dal canto suo, vesti i panni di un integerrimo finanziere, giudicato eccessivo nei modo anche dai suoi stessi colleghi. Quando gli viene assegnato il caso sospetto di Claudia, lui si innamora immediatamente della ragazza. La corte che le fa suscita dei sospetti in Claudia e nelle sue due collaboratrici, le quali ritengono che il finanziere stia conducendo delle indagini sotto copertura.

Barbara Bouchet in una scena del film

Metti la nonna in freezer è la classica commedia degli equivoci, dove i personaggi si muovono quasi inconsapevoli delle reali intenzioni degli altri. L’effetto è riuscito, perché il risultato è un film leggero, divertente, ironico e con quel tocco di critica sociale che trasforma la risata in riflessione.

La questione, infatti, per quanto tragicomica, ha delle preoccupanti basi nella realtà. Negli anni a seguire la crisi del 2008, per i giovani è diventato sempre più difficile raggiungere una propria autonomia economica, indipendentemente dal fatto che si lavori o meno. Il caso di Claudia è emblematico. Nonostante il lavoro, lei conta ancora sulla pensione della nonna per far fronte alle sue difficoltà economiche, dovute -tra l’altro- da un conto di oltre centomila euro mai saldato dalla Sovrintendenza, cioè un ente pubblico.

Sono in tante, ancora oggi, le famiglie che contano su questa forma di welfare familiare che però nasconde una stortura: lo stato non riesce a garantire una rete di protezione sociale a una fascia della sua popolazione, e quindi affida questo ruolo ai membri più anziani della famiglia. Tutto fila liscio, tranne quando, per l’appunto, sopraggiunge la morte o i rapporti in famiglia non sono proprio idilliaci.

Con Metti la nonna in freezer, Fabio Bonifacci e Nicola Giuliano, curatori del soggetto, sembrano lanciare, con malcelata ironia, un grido d’aiuto.

Oltre alla questione economico-sociale, il film della coppia Fontana e Stasi strappa ben più di una risata, con una sceneggiatura frizzante e non esageratamente banale. Inoltre Fabio De Luigi recupera lo smalto degli inizi creando un’atmosfera ilare in ogni scena in cui compare. Miriam Leone, infine, dà vita a un personaggio pieno, capace di esprimere delusione, esasperazione, ansia, amore e sarcasmo, ad ogni sua espressione.

Non da meno il resto del cast, con Barbara Bouchet nei panni della defunta nonna, Carlo De Ruggieri, Lucia Ocone e Marina Rocca nei panni della collaboratrici di Claudia, Eros Pagni, Francesco Di Leva, Giovanni Esposito, Susy Laude, Paolo Bessegato e Nando Irene.

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