Il pianeta del tesoro

Il pianeta del tesoro – Scoprire se stessi in una caccia al tesoro steampunk

Il pianeta del tesoro (2002) è ufficialmente il 43° Classico Disney. Tratto dal romanzo del 1881 L’isola del tesoro, scritto dallo scozzese Robert Louis Stevenson, il film, diretto da Ron Clements e John Musker, è stato un immeritato flop al botteghino.

Sì perché, nonostante la storia emotivamente forte e un’ambientazione spazio-piratesca, Il pianeta del tesoro ha incassato, a livello mondiale, 110 milioni di dollari. Un flop vero e proprio, dato che il budget del film era stato di 140 milioni. A causa di questi scarsi risultati economici, la Disney aveva cancellato il progetto per un sequel direct-to-video e per una serie televisiva.

Il film è ispirato al romanzo di formazione L’isola del tesoro. I due registi, insieme a Rob Edwards, hanno scritto la sceneggiatura del film ricalcando i 34 capitoli dell’opera, uscita a puntate su una rivista per ragazzi, lo Young Folks, a cavallo tra il 1881 e il 1882. I personaggi e le ambientazioni riprendono quelle ideate da Robert Louis Stevenson, ma vengono trasposte in un’ambientazione fantascientifica, in chiave steampunk.

Lo steampunk è un sottogenere letterario della fantascienza, che immerge le sue storie nella Londra vittoriana, e più in generale nel periodo della rivoluzione industriale, quando le macchine a vapore diventano una realtà comune e diffusa.

Un frame del film

A questo sottogenere appartiene anche Il pianeta del tesoro.

La trama de Il pianeta del tesoro

Jim Hawkins è un ragazzo problematico che vive solo con la madre sul pianeta di Montressor. Cresciuto leggendo delle avventure del Capitano Flint e del suo tesoro, Jim si è dato alla costruzione di tavole da surf a energia solare capaci di volare. Nonostante queste sua capacità è indisciplinato e si mette costantemente nei guai, rischiando di finire al riformatorio.

Un giorno, alla taverna di famiglia, arriva Billy Bones, un pilota spaziale ferito mortalmente che affida al giovane Jim una sfera. Bones è però inseguito da un gruppo di pirati che arrivano prontamente alla taverna degli Hawkins, costringendo Jim, sua madre e il Dr. Delbert Doppler, un amico di famiglia assiduo frequentatore del locale, a fuggire.

Rifugiatisi a casa del Dr. Doppler, i tre discutono sul da farsi. Jim, nel frattempo, giocherella con la sfera e inavvertitamente la attiva. È una mappa. Una mappa che rivela dove si trova il tesoro di Flint. È l’occasione di una vita sia per Doppler che per Jim. Bisogna solo convincerne la madre.

Risolto lo scoglio dell’apprensione materna, Doppler e Jim partono per lo spazioporto dove saliranno a bordo della loro nave la R.L.S. Legacy. Doppler ha investito in questa missione parte di suoi risparmi: è anche il responsabile della ciurma assegnata al Capitano Amelia, definita da lei “uno squinternato manipolo di canagliume vario.”

All’interno della nave, nessuno oltre al capitano, al primo ufficiale Arrow, a Doppler e Jim, deve sapere della missione e, soprattutto, della mappa. A bordo, Jim assume il ruolo del mozzo, assegnato alla responsabilità del cuoco John Silver, con il quale stringe un forte legame.

John Silver e il suo fido amico Morph

Silver è lo sfaccettato antagonista del film. Il suo obbiettivo è sempre stato trovare il bottino di Flint, e farsi assumere, insieme con la sua ciurma di pirati, per questa spedizione rientrava nei piani. Nonostante i biechi progetti di Silver, lui rimane un personaggio ambivalente che costringe lo spettatore a riflettere sulla complessità delle relazioni umane e della loro moralità.

D’altronde, il senso de Il pianeta del tesoro sta proprio in queste considerazioni. Il percorso formativo di Jim passa anche dal comprendere quanto gli altri siano difficili da capire e interpretare. Soprattutto quando non si ha ancora ben chiaro dove si vuole andare con se stessi.

Ed è proprio nella costruzione dei personaggi che gli sceneggiatori sono riusciti a costruire un grande film. Sebbene visivamente impressionante, ciò che resta dopo la visione è una profonda emozione. Jim è un ragazzo difficile, senza un punto di riferimento paterno, dopo il suo abbandono. Ripone tutta la sua fiducia in John Silver, che prontamente la tradisce. Ma questo tradimento non è netto. Perché anche John Silver aveva risposto una parte di sé nel suo rapporto con il ragazzo.

Tra Jim e John Silver si instaura una specie di rapporto padre-figlio, nel quale entrambi si danno forza a vicenda. Il miraggio del tesoro e delle sue immense ricchezze offusca per un momento l’importanza di avere qualcuno di cui fidarsi e sul quale contare. Per questo Il pianeta del tesoro, ormai divenuto maggiorenne, continua a non invecchiare.

Siamo tutti su questa barca. Costantemente in cerca di un tesoro che non riusciremo mai a raggiungere, non ci accorgiamo della grande ricchezza che abbiamo già al nostro fianco.


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