Cattiva Coscienza di Davide Minnella

Cattiva coscienza – Esiste il libero arbitrio?

Dopo La cena perfetta Davide Minnella torna dietro la macchina da presa per realizzare Cattiva coscienza, una commedia esistenziale a tinte fantasy veramente interessante. Nella pellicola in questione inizialmente vediamo il quartier generale delle coscienze: una di loro, incarnata da Francesco Scianna, sta controllando Filippo (Filippo Scicchitano), un ragazzo fin troppo diligente che si sta per sposare con Luisa (Beatrice Grannò). Il giovane ascolta in modo quasi ossessivo quella vocina opprimente che ha nella testa, tanto da essere diventato una persona triste e insoddisfatta. Un giorno accadrà un fatto che indurrá Filippo a non ascoltare più la sua coscienza. Quest’ultima di conseguenza deciderà di scendere sulla terra per tentare di risolvere la questione.

Minnella porta sul grande schermo un’opera originale dal respiro internazionale che si avvale di interpreti d’eccezione. Scianna è superlativo nei panni di questa entità astratta dalle sembianze umane: il talentuoso attore siciliano dimostra, qualora ce ne fosse stato bisogno, tutta la propria duttilità. Lo stesso Filippo Scicchitano è bravissimo nel ruolo di un trentacinquenne che, a forza di fare sempre la cosa giusta, è diventato una sorta di robot prigioniero della propria comfort zone. L’ex adolescente inquieto di Scialla! nel corso della vicenda cambia registro con una disinvoltura straordinaria. Le attrici femminili non sono da meno, soprattutto Matilde Gioli. Quest’ultima interpreta magistralmente Valentina, una ragazza allo sbando che non riesce a trovare un uomo che la comprenda. Non ci si può che perdere in quei suoi occhioni azzurri, i quali manifestano tutta l’insicurezza e la bontà che albergano nel personaggio.

Completano il cast un esilarante Alessandro Benvenuti, il simpaticissimo Giovanni Esposito, la poliedrica Caterina Guzzanti, un perfido Gianfranco Gallo, una deliziosa Drusilla Foer e tanti altri.

Cattiva coscienza sprona chi lo guarda a credere sia nel destino che nella volontà e mette in discussione l’esistenza stessa del libero arbitrio, riuscendo mirabilmente a farlo senza retorica. La sceneggiatura, scritta a quattro mani dallo stesso Minnella con Stefano Sardo, Teresa Gelli e Giordana Mari, risulta brillante e riesce a dare vita, con il giusto equilibrio, sia a sequenze comiche che a scene drammatiche perfettamente riuscite, le quali inducono a svariate riflessioni. Inoltre lo script vanta notevoli colpi di scena: il finale soprattutto è molto inaspettato e cambia decisamente direzione rispetto alla linea narrativa seguita fino a quel momento.

Questa romantica favola contemporanea dal sapore fantascientifico loda il coraggio che possiede l’essere umano nell’essere tale e pone molte domande allo spettatore ma non ha la presunzione di dargli delle risposte, quelle le lascia a noi.

Il film presenta delle analogie con Inside out, gioiellino animato targato Pixar in cui vedevamo un mondo parallelo dove le emozioni erano al comando degli esseri umani. Il nuovo lungometraggio di Minnella ha anche molteplici punti in comune con Barbie, la pellicola del momento diretta da Greta Gerwig. Anche qui infatti, come in Cattiva coscienza, un essere sovrannaturale decide di andare nel mondo reale per sbrogliare una delicata situazione che gli sta creando non pochi problemi.

La seguente frase, tratta dal libro di Stefano Nasetti intitolato Il lato oscuro della luna, si rivela decisamente pertinente con il significato più profondo di Cattiva coscienza: “Il confine sottile tra coscienza e incoscienza determina il grado di consapevolezza e di comprensione della realtà.”

L’ultima fatica di Davide Minnella è un gioiellino imperdibile dal quale ognuno di voi può trarre la sua personalissima conclusione. A me ha fatto riflettere sul fatto che, ad assecondare sempre la parte razionale di noi stessi, si finisce per smarrire la propria identità. È quindi necessario, per stare bene, trovare il giusto equilibrio tra logicità e istinto.

Non vi resta dunque che andare in sala a fare i conti con la vostra coscienza! Sperate solo che non sia troppo cattiva.

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