Sulla doti di Bernardo Bertolucci come regista e uomo di cinema siamo tutti d’accordo. Un maestro è un maestro, e anche in questo, qui ne abbiamo analizzato e raccontato l’arte più e più volte.
Il grande regista italiano se ne va il giorno dopo la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne che ha visto media e cittadini ricordare come qualsiasi tipo di violenza contro le donne sia sbagliata.
Ecco. Questo è il punto.
Nella grande arte di Bertolucci c’è una scena che stride con tutto quello che si è detto o fatto ieri: la scena di stupro di Ultimo Tango a Parigi, dove l’allora 48enne Marlon Brando stuprava -nella finzione cinematografica- una diciannovenne Maria Schneider.
La giovane attrice di quel tempo si è confessata poco prima di morire nel 2011 per un tumore raccontando quanto fosse stato umiliante per lei quel passaggio della sua carriera. La dinamica della scena era stata modificata dal regista a dall’altro protagonista per ottenere una reazione più veritiera dalla giovane attrice. I dettagli più scabrosi sono disponibili ovunque e non ne voglio parlare.
Ma dato che lo stesso Bertolucci lo aveva ammesso nel lontano 2013 dichiarando pure di sentirsi colpevole, voglio riflettere sul contesto. Se le parole di Maria Schneider e di Bertolucci fossero venute fuori oggi la reazione a livello globale sarebbe stata completamente diversa. E fortunatamente.
Pensate a una giovane attrice al suo primo lavoro importante con un regista e un attore entrambi di calibro internazionale. Pensate se durante le riprese cambiassero all’ultimo le dinamiche di scena per umiliarvi e ottenere una reazione da ragazza vera. Pensate solo a questo.
Pensateci.
Poteva rifiutare e uscire dal set con i costumi di scena indosso, lamentarsi e mille altre cose direte voi. E poi si tratta solo di un po’ di burro!
Già.
Giustamente la Giornata contro la Violenza sulle donne è passata quindi non c’è più bisogno di fare gli ipocriti.
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