Il problema è che al cinema anche il più spietato degli assassini può diventare un’icona e una figura da ammirare. Un fatto di cronaca reale ci repelle. Un omicida al cinema, al contrario, ha tutta la nostra attenzione e diciamo tutto il nostro sostegno. Seguiamo le sue tracce con spasmodico eccitamento e la sola speranza che veramente ci attrae è quella di vedere un nuovo fatto di sangue. Per gli amanti del thriller e dell’horror l’immagine dell’assassino aggrada più che la giustizia stessa. E di assassini famosi nel mondo del cinema ce ne sono di ogni genere. C’è il killer con charme e dai modi gentili e quello che invece uccide solo per il gusto di farlo. C’è il Killer infantile e un po’ ingenuo, e quello che invece è un pezzo di ghiaccio: freddo, spietato e senz’anima.
Andiamo a vedere quindi i dieci assassini più famosi del cinema.
#1 Hannibal Lecter (Il silenzio degli innocenti)
Al primo posto della classifica sugli assassini più famosi del cinema c’è Hannibal il cannibale. Storico personaggio dei film del terrore, nato dalla mente dello scrittore Thomas Harris che scrisse Il silenzio degli innocenti (The Silence of the Lambs). Il romanzo a sua volta fu trasformato in un film di successo nel 1991 dal regista Jonathan Demme e il personaggio del dottore cannibale entrò per sempre nella storia grazie all’interpretazione di Anthony Hopkins.
Il personaggio di Lecter era già comparso nel 1986 nel film Manhunter, ed era interpretato da Brian Cox. Tuttavia è con Hopkins che il cannibale ha vera fortuna. Il suo killer è calmo, sofisticato, di classe. Amante della buona cucina, delle donne e soprattutto è un uomo dell’alta società. Allo stesso tempo è spietato quando la sua furia è richiesta, ed è estremamente intelligente. Per questo l’unica persona che può veramente incastrarlo è l’agente dell’FBI Clarice Starling.

#2 Norman Bates (Psycho)
Ispirato alla figura di Ed Gein, pluriomicida del Wisconsin passato alla storia per aver imbalsamato la madre e aver ucciso altre donne della zona. Norman Bates, interpretato da Anthony Perkins, è infatti molto simile, per carattere e modi di fare, a Ed Gein. Timido, introverso e solitario. Nessuno sospetterebbe di lui.
In effetti, quando il detective Arbogast indaga sulla scomparsa di Marion Crane, i suoi sospetti ricadono immediatamente sulla madre di Norman. Alla fine la situazione si ribalta e Norman Bates diventa il prototipo dell’assassino dalla mente contorta. Lui è sia il giovane gestore del Motel, sia la vecchia madre, verso la quale nutriva un amore morboso. Psycho consacrò ancora una volta Hitchcock come grande regista visionario, e Perkins fu per sempre legato a questo ruolo.
#3 Hans Beckert (M – Il mostro di Dusseldorf)
Capolavoro del genere thriller diretto da Fritz Lang nel 1931, reduce dal successo di Metropolis. Otto bambine della cittadina tedesca sono state adescate, violentate e uccise da un maniaco misterioso. Non avendo nessun indizio la polizia non riesce a concludere il caso e il panico generale scoppia fra la popolazione.
Un successo per l’epoca ma anche una novità. Il pubblico veniva a contatto con azioni brutali compiute su bambine da un mostro che, tuttavia, aveva anche lui una buona parte di sventure che lo avevano scosso e trasformato. Alla fine, infatti, Hans Beckert, il mostro tanto cercato, non è puramente cattivo e freddo. Una parte di sé lotta contro gli abomini commessi. Uno dei killer più riusciti nella storia del cinema e il merito è dell’attore Peter Lorre, che restituisce al personaggio malvagità ma anche folle ingenuità fanciullesca.

#4 Michael Myers (Halloween)
Altro personaggio nato con il primo film di una lunghissima serie. Su Michael Myers, il ragazzino che la notte di Halloween uccise a coltellate la sorella, c’è veramente poco da dire. Con pochissimi particolari John Carpenter, regista del primo Halloween (1978), costruisce un personaggio destinato ad entrare nella storia.
Fuggito dal manicomio in cui era stato rinchiuso, Myers semina il panico nella notte di Halloween. Questo assassino con una maschera bianca è freddo, impassibile, privo di paure e sentimenti. Il suo unico scopo è uccidere ad ogni costo.

#5 Freddy Krueger (Nightmare – Dal profondo della notte)
Killer dei sogni, Freddy Krueger uccide le sue giovani vittime quando questi sono assopiti. Entrando nei loro sogni li trasforma in incubi, scavalcando la barriera surreale ed entrando definitivamente nella realtà.
Il primo capitolo della saga di Nightmare, diretta da Wes Craven, è un vortice di ansia e paura misto a geniali trovate filmiche, come la mano affilata di Freddy che esce fuori dalla vasca da bagno o la morte di un giovane Johnny Depp, risucchiato dal suo stesso letto. Freddy Krueger resta uno degli antagonisti più famosi. Volto ustionato, cappello grigio, maglione verde e rosso e mani affilate. Il primo interprete scelto per indossare i panni di questo famigerato assassino fu Robert Englund.
#6 Leatherface (Non aprite quella porta)
Anche Texas Chainsaw Massacre, titolo originale del film di Tobe Hooper, fu in parte ispirato agli omicidi di Gein. In questo caso non c’è un vedo non vedo, come avviene in Psycho. Non ci sono parti lasciate all’immaginazione dello spettatore. Non aprite quella porta è diretto e affilato come la lama di un pugnale, folle come uno che agita al sole del mattino una motosega.
E infatti Leatherface è la stella della pellicola del 1974. Interpretato dall’attore islandese Gunnar Hansen, questo personaggio è un mastodontico macellaio un po’ ritardato che indossa una maschera di pelle umana. In verità ne ha varie e sono tutte vittime cadute nella sua trappola. Anche Sally, suo fratello paraplegico Franklin e i loro amici finiranno col conoscere Leatherface e il resto della famiglia. Il bello di questo killer seriale è la spontaneità con la quale uccide e il fisico un po’ goffo e cicciottello lo fa sembrare quasi innocente.

#7 La madre di Carlo (Profondo Rosso)
Cult di Dario Argento, Profondo Rosso, come suggerisce lo stesso titolo, è una carneficina continua iniziata con l’assassinio della veggente Elga Ullman, arrivata in Italia per una conferenza sul paranormale.
Dopo aver indagato in lungo e in largo, il pianista Mark Daly, interpretato da David Hemmings, riesce a trovare l’assassino. Quest’ultimo è in realtà la signora Marta, madre di Carlo, anche lui pianista e amico di Mark. Nelle ultime scene della pellicola di Argento si scopre la verità sulla donna anche se sbarazzarsi di lei non è assolutamente facile per il protagonista.
Clara Calamai, una delle primissime star del cinema muto a mostrare in un film il seno, ricopre il ruolo di un’ingenua signora sola e sconsolata. In realtà è lei l’autrice instancabile degli omicidi e l’ombra costante che si aggira intorno al musicista.

#8 John Doe (Se7en)
Un serial killer che uccide seguendo i sette vizi capitali, e due detective di polizia che gli danno la caccia. Seven, di David Fincher, è diventato col tempo un film di culto. Non tanto per le interpretazioni di Morgan Freeman e Brad Pitt, quanto per quella faccia da schiaffi di Kevin Spacey che compare a più di metà film.
Siamo tutti rimasti sbalorditi la prima volta che abbiamo realizzato chi fosse veramente l’assassino. L’attore convinse il regista a non mettere il suo nome nei titoli di testa. Questo, secondo il suo parere, avrebbe stupito ancora di più il pubblico. E infatti è ciò che è successo e che succede ogni qualvolta che un neofita si accinge a vedere il film. John Doe è l’antitesi del classico serial killer impulsivo e deviato. Egli è invece un pianificatore cauto e tranquillo, che entra in contrasto con la sua nemesi, rappresentata dall’istintivo Detective Mills (Pitt).

#9 Jason Voorhees (Venerdì 13)
C’è chi lo ama e chi invece lo odia. Effettivamente, nonostante la fama ottenuta con i film, Jason Voorhees altro non è che la brutta copia di Mike Myers. Sia per quanto riguarda la freddezza, sia per la maschera che per la stazza, Jason è una copiatura di quel più dinamico personaggio che è Myers.
Re della saga infinita di Venerdì 13, Voorhees è il figlio della cuoca del campeggio che è annegato nel lago mentre gli altri giovani di Cristal Lake ci davano dentro come conigli. Il primo film del 1980 vede la madre come omicida: il Jason con la maschera da hockey verrà nei capitoli successivi.
Il suo lavoro di criminale pluriomicida si focalizza più che altro su giovani coppie di innamorati che hanno appena consumato l’atto sessuale o che sono nel bel mezzo dell’amplesso. Morto bambino, quindi ancora vergine, Jason uccide per invidia: perché nessuna donna gliela darà mai. Anche se non è un buon motivo per farlo.
#10 Aileen Wuornos (Monster)
E arriviamo alla fine della nostra rassegna sugli assassini famosi del cinema con il film Monster, diretto nel 2003 da Patty Jenkins e interpretato da una straordinaria Charlize Theron. Quest’ultima si cala profondamente nella parte assomigliando in tutto e per tutto al personaggio realmente esistito di Aileen Wuornos, arrestata e giustiziata per aver ucciso sette uomini tra il 1989 e il 1990.
Aileen è una prostituta che si innamora di una ragazza di nome Selby. Da questo amore però si sprigiona anche la furia omicida di Aileen che, non più contenta di fare la prostituta, uccide un cliente che l’aveva violentata. Gli altri seguiranno quando la donna è costretta a fare quel lavoro che ormai odia.